L’arte fiamminga fu il risultato della fusione della tradizione gotica francese e del naturalismo senese e si affermò nel ‘400 quando Jan van Eyck divenne celebre con dipinti quali il Ritratto dei coniugi Arnolfini.
L’arte fiamminga predilesse la natura come soggetto di studio e di rappresentazione a cui l’uomo si aggiunse solo come dettaglio ulteriore, ma il reale protagonista nei dipinti fiamminghi fu senza dubbio la luce, usata realisticamente per dare continuità agli spazi e alle scene. L’influenza di questa corrente artistica si diffuse in tutta Europa, Italia compresa.
Questo clima di vivacità culturale si protrasse anche per tutto il ‘500, secolo di grandi maestri e di profondi cambiamenti: la riforma luterana e la controriforma cattolica, eventi che scossero gli animi e posero grandi interrogativi sull’uomo, sulla ragione e sulla divinità. Tutto ciò influì anche sull’arte e sul suo manifestarsi.
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