Con scuola di Parigi si indica il periodo successivo alla Prima guerra mondiale in cui alcuni artisti si ritrovarono a Parigi con il desiderio di rinnovamento artistico e culturale dopo il naturale rallentamento che il periodo di guerra aveva portato.
Fece parte di questo gruppo Marc Chagall, che durante la guerra fu costretto a lasciare la capitale francese e a ritornare in Russia, la sua patria. Tornò poi a Parigi per discordanza di idee con il regime russo.
Nei suoi dipinti vi è un po’ del suo animo russo che nasconde, dietro il frazionamento dei soggetti, il carattere di Chagall di derivazione fauvista e cubista. Le scene e le rievocazioni popolari, le persone sospese sul sobborgo natio, i suonatori di violino, il tutto realizzato con tinte accese, trasportano la realtà in un limbo frutto della fantasia di Chagall (questi elementi sono visibili in due diverse tele: Il violino e Acrobata). Egli lavorò anche alle illustrazioni, per esempio a quelle delle favole di La Fontaine. Uno dei suoi ultimi grandi capolavori sono le decorazioni del soffitto del palazzo dell’Opéra a Parigi e del palazzo dell’ONU a New York.
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