Da anni si parla di automazione e robot; se in passato l’argomento era più adatto ai libri di fantascienza, adesso le cose sono molto cambiate e non c’è ragione per non ipotizzare che, nel giro di pochi anni, non vi siano concrete possibilità di una profonda trasformazione del lavoro.
Sono ormai molte le aziende che stanno cercando di automatizzare una parte di attività sul sistema di controllo interno, controlli che tipicamente sono svolti dall’uomo e sono relativi ad attività definibili “di concetto”.
Ovviamente il tutto è ancora in fase embrionale, però già oggi alcuni controlli sono stati completamente automatizzati e l’uomo interviene solo se la macchina segnala delle possibili anomalie. Questo determina un notevole risparmio di tempo e risorse rispetto alla precedente modalità.
Riflettendo: il futuro potrebbe essere quello che l’uomo monitori il corretto funzionamento dei robot anche sulle attività di concetto.
Questo tema mi ha sempre appassionato ed era stato già oggetto della mia tesi di laurea; ho cercato, quindi, di capire come il mondo si stia muovendo in tema di automazione e intelligenza artificiale (in inglese, Artificial Intelligence, A.I.) e soprattutto quali possano essere gli scenari futuri.
Già le definizioni tratte da Wikipedia di automazione e intelligenza artificiale danno l’idea di quanto queste possano o potranno influenzare la vita dell’uomo.
«Il termine automazione identifica la tecnologia che usa sistemi di controllo (come circuiti logici o elaboratori) per gestire macchine e processi, riducendo la necessità dell’intervento umano. Si realizza per l’esecuzione di operazioni ripetitive o complesse, ma anche dove si richieda sicurezza o certezza dell’azione o semplicemente per maggiore comodità.»
«L’intelligenza artificiale (o IA, dalle iniziali delle due parole, in italiano) è una disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana.» (Marco Somalvico)
A queste due novità si accompagnerà un uso sempre più massivo degli attuali strumenti e tecnologie (smartphone, droni, realtà virtuale o aumentata).
Quanto questa rivoluzione è vicina, quali campi dell’attività umana saranno più colpiti, quali saranno i possibili scenari? Le risposte sono ignote a tutti, ma è possibile illustrare lo stato dell’arte per poi verificare che un possibile scenario (forse il migliore) è in larga parte aderente a molte teorie espresse da Roberto Albanesi.
Per capire meglio si possono riportare alcuni esempi realizzati o in fase di realizzazione:
Porto commerciale di Amburgo: attraverso l’utilizzo di trasponder e veicoli senza conducente le operazioni di carico e scarico all’interno del porto commerciale di Amburgo sono già oggi completamente automatizzate.
Factory 56 della Daimler: fabbrica di automobili in costruzione in Germania e completamente automatizzata, dall’ordine ricevuto attraverso un portale si scateneranno una serie di eventi automatici: ordine dei pezzi al fornitore, invio dei pezzi alla fabbrica attraverso camion senza autista, assemblaggio automatico, consegna del prodotto finito attraverso camion sempre senza conducente.
Molte case automobilistiche, come la cinese Geely, proprietaria della Volvo, stanno progettando e costruendo camion, autobus e autovetture che non richiedono la guida umana.
L’intelligenza artificiale potrà semplificare o sostituire anche lavori di concetto; per esempio, l’azienda statunitense Lawgreex ha dimostrato che attraverso un algoritmo proprietario può controllare i contratti più rapidamente e con maggior precisione di un avvocato umano.
AlphaZero
Anche Google si è lanciata nell’intelligenza artificiale con AlphaZero, un algoritmo di intelligenza artificiale basato su tecniche di apprendimento automatico; inizialmente pensato per il gioco del go (AlphaGo Zero) è stato generalizzato ad altri giochi. Si basa sulla ricerca ad albero Monte Carlo (MCTS) guidata da una rete neurale convoluzionale profonda addestrata per rinforzo. Nel dicembre del 2017 Google ha pubblicato i risultati ottenuti da AlphaZero in alcuni giochi classici (scacchi, shogi, go): con poche ore di apprendimento ha battuto i programmi leader mondiali nelle rispettive discipline, in particolare Stockfish, campione mondiale dei programmi di scacchi, basato su un algoritmo tradizionale con ricerca ad albero con potatura alfa-beta. Su 100 partite AlphaZero ha ottenuto 25 vittorie con il bianco, 3 con il nero e ha pareggiato le restanti partite. Il team di Google ha stimato che, per arrivare allo stesso livello di Stockfish (per poi ulteriormente superarlo), AlphaZero abbia impiegato 4 ore.
Automazione e robot: il futuro
Questi sono alcuni esempi molto eclatanti e probabilmente anche destinati ad avere la massima applicazione tra più di dieci anni.
A breve, campi apparentemente intoccabili potranno essere pesantemente influenzati utilizzando strumenti e tecnologie già esistenti. Per esempio, i periti o i medici di famiglia potranno subire grossi cambiamenti nello svolgimento delle loro mansioni, i tanti periti potranno essere “facilmente” sostituiti da una grosso ufficio centrale ad alta tecnologia in cui le ispezioni “de visu” potranno essere sostituite grazie a Skype o in casi particolari grazie all’invio di droni, oppure le interminabili file al medico di famiglia (per esempio, per effettuare un semplice certificato medico per influenza) potranno essere in parte ridotte grazie all’utilizzo di Skype accorpando e ottimizzando gli studi medici.
Molti dei lavori che richiedono oggi di recarsi fisicamente sul posto di lavoro potranno essere trasformati in smart working, riducendo la necessità di trasporto e di servizi accessori (manutenzione uffici, guardiania e mensa). Inoltre, sarebbe realizzabile, per esempio a Roma, un’opera già presente in diverse nazioni: la metropolitana senza conducente. Efficiente, sicura, economica, non soggetta a scioperi degli autisti, insomma conveniente per la comunità (tranne che, ovviamente, per gli attuali autisti).
Le applicazioni sono infinite e imprevedibili e la loro attuazione è determinata da un’analisi costi/benefici; attualmente, ha grossa valenza il costo sociale che in molti ambiti fa pendere ancora la bilancia dal lato dei primi.
In questo scenario, potranno crescere alcune mansioni ad alto valore tecnologico e intellettuale oppure settori artigianali di nicchia; probabilmente la remunerazione di tali soggetti crescerà in maniera esponenziale, cresceranno anche i servizi alle persone, ma in quest’ambito non è detto che ci sia una crescita della retribuzione media (in quanto sono tipicamente professioni alla portata di tutti e quindi l’offerta crescerà più che la domanda).
La crescita della tecnologia potrà determinare, rispetto a oggi, un’ulteriore monopolizzazione e un’ulteriore globalizzazione dell’economia: pochi soggetti ad altissima specializzazione che domineranno il mercato globale.
L’economia e i mercati sono sistemi complessi e troveranno un equilibrio, l’imprevedibilità del futuro è insita nel concetto di complesso, molto spesso confuso con il concetto di complicato. Un sistema complicato è, per esempio, un motore Diesel, sicuramente complicato nei suoi meccanismi di funzionamento, ma un motore è possibile smontarlo e capire ogni pezzo come contribuisce al funzionamento dell’insieme rendendo la comprensione di esso più semplice, un sistema complesso invece è, per esempio, un formicaio in cui la conoscenza del singolo elemento non contribuisce alla conoscenza dell’intero sistema; è quindi necessario studiarlo nella sua interezza. La differenza fondamentale è che in un sistema complicato il malfunzionamento di un singolo elemento (interno o esterno ad esso) blocca l’intero sistema, mentre un sistema complesso è in grado di reagire a qualsiasi mutamento esterno o interno (trovando un nuovo equilibrio in molti casi non prevedibile).
Ad oggi, quindi, non è possibile prevedere un futuro ma è possibile ipotizzare degli scenari.
Uno scenario possibile
Un possibile scenario che risponde a molti dei punti citati è “incredibilmente” la democrazia del benessere (Well-being democracy, WBD, 2016 nella sua versione più completa e aggiornata).
Infatti:
Non c’è democrazia senza una limitazione del valore sociale della ricchezza: un modo, in questo scenario, per scongiurare una crisi globale sarà quello di distribuire la ricchezza imponendo un limite di profitto individuale e di impresa (per esempio, per pareggiare il minor gettito contributivo derivante dalla sostituzione della manodopera umana con i robot). Saranno poi gli Stati che dovranno ridistribuire tale ricchezza in forma di welfare e di reddito.
Per diminuire il valore sociale della ricchezza occorre aumentare il valore sociale del benessere personale: in futuro essendo molte mansioni ormai automatizzate, il vero benessere di una nazione non si misurerà solo con il PIL, ma soprattutto con il grado di benessere personale, le nazioni più ricche saranno quello che utilizzeranno meglio la ricchezza prodotta dai robot. Per fare questo dovrà crescere anche nella popolazione il peso attribuito al benessere personale.
Le successive conseguenze pratiche dei due teoremi espressi nella democrazia del benessere danno forma al possibile e auspicabile scenario futuro e, mentre il punto 2 è quasi indotto dal cambiamento, i punti 1 e 3 dovranno essere costruiti dalla “politica”:
- Reddito di universale (non l’attuale versione del reddito di cittadinanza).
- Riduzione dell’orario di lavoro.
- Limite sociale di profitto(ridistribuzione del reddito).
Le principali difficoltà sono:
- è un tipo di politica che, per funzionare, deve avere carattere sovranazionale;
- ci deve essere la volontà politica di lungo periodo di attuare in tempo una serie di riforme;
- devono essere scardinati una serie di paletti socio-culturali.
L’ultimo punto ha molti aspetti legati al Personalismo, ne cito solo alcuni:
- il lavoro dell’uomo non più centro di una società civile;
- le pensioni sono superabili con il reddito universale;
- si ha la centralità del benessere dall’individuo;
- la ricchezza della collettività più importante della ricchezza individuale.
Ivan Passiatore