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Salire in cattedra

Salire in cattedra è un’espressione che uso spesso per indicare la sostituzione dell’insegnante da parte dell’allievo che assume toni di autorità. Purtroppo, oggi, che la contrapposizione è all’ordine del giorno e i dialoghi si fanno sempre più violenti, il salire in cattedra è uno dei peggiori modi di intavolare un dialogo costruttivo.

L’esempio classico che faccio sempre è quello della chiesa. Se io, non credente, volessi censurare una frase del papa, non posso, in chiesa, andare sul pulpito e spiegare ai fedeli perché è sbagliata. Potrei, al massimo, avvicinare il sacerdote alla fine della funzione e iniziare il dialogo nel modo corretto che vedremo. Vorrei però fare un altro esempio che, penso, spiazzerà molti lettori.

Supponiamo che dalla mia pagina Facebook (dove i commenti sono visibili solo a chi li scrive e ai suoi eventuali amici; li ho disabilitati proprio perché la gente non sa dialogare costruttivamente) io sostenga la tesi “la terra è piatta”. Arriverà una caterva di commenti/insulti/commiserazioni, ma quanti di questi sono costruttivi? Sapreste voi rispondere in un modo costruttivo?

I modi sbagliati

Sono principalmente due.

Salire in cattedraIl primo è la traslazione dello scenario. Si è “certi” che la frase sia una sciocchezza e, per “dimostrarlo” facilmente, si allarga lo scenario, portandolo su terreni dove è più facile spuntarla. Nel caso della Terra piatta una risposta di traslazione è: “e allora tutti quegli scienziati che sostengono il contrario?”. Si porta il discorso sulla credibilità degli scienziati, argomento che per chi crede magari che l’uomo non sia mai andato sulla Luna è come una manna dal cielo. Alla fine: rissa su argomenti lontanissimi dall’asserto iniziale. Un’altra traslazione che sembra sensata è: “ah, ma tu devi dimostrarmi che è piatta” che dà all’interlocutore la possibilità di traslare su altri scenari meno “assurdi”. Un altro esempio, tesi: “l’economia non può basarsi solo sulla ricerca della ricchezza perché questa, dopo un certo valore, è negativa nei confronti della qualità della vita” (per chi è interessato al concetto rimando all’articolo sulla ricchezza). Traslazione dello scenario: “se si nega il valore della ricchezza, diventeremo tutti poveri ecc.”. In realtà, la frase principale non ha negato il valore della ricchezza, ma lo ha “limitato”, solo che, allargando lo scenario, è facilissimo contestarla.

La traslazione dello scenario può essere reale oppure ipotetica; ci si mette in uno scenario ipotetico che non necessariamente deriva da quello iniziale. In politica questo stratagemma è usatissimo dalle opposizioni: “la manovra del governo produrrà un aumento dell’inflazione che porterà a un maggior costo della vita ecc.”. Ovviamente, si arriva a un punto talmente drammatico che darsi ragione è elementare.

Il secondo modo sbagliato è il sermone, il caso più evidente di cosa vuol dire salire in cattedra: il ricevente il messaggio butta giù dalla cattedra con una spallata chi ha proposto la frase da discutere, lo sostituisce, diventa il nuovo insegnante e parte con una “lezione”; peccato che la lezione non serva a confutare l’asserto iniziale. Nel caso della Terra piatta, arriva Tizio che, per contestare la frase, propina alla platea un corso di astronomia. Premesso che non si capisce perché si debba credere a ogni parola del corso, non c’è una contestazione diretta della frase, semplicemente perché il ricevente il corso può sostenere che “l’astronomia si basa su concetti sbagliati”. Si ritorna a una traslazione dello scenario e non se ne esce. Nel caso della ricchezza, il sermone è sull’economia: chi ascolta sale in cattedra e spiega cosa sia l’economia al povero deficiente che ha proposto la frase incriminata.

Il sermone non ha senso perché di fatto vuole condensare in pochi secondi, in poche righe, una materia che spesso necessita di volumi. In altri termini, è una pretesa molto superficiale e ottimistica di contestare l’interlocutore.

Il modo corretto

Il modo corretto di intavolare un dialogo costruttivo è semplicissimo: mostrare una contraddizione nella frase di partenza (e solo in quella), il metodo del Ma se… Se non siete in grado di trovare una contraddizione convincente, mettetevi il cuore in pace, la vostra soluzione vale quella dell’interlocutore, anche se questa vi urta, vi sembra imbecille, assurda, scorretta. Nel caso della Terra, la contestazione è questa: “Ok, la Terra è piatta, ma allora mi spieghi perché, navigando verso un’isola con un monte molto alto, la prima cosa che si vede dell’isola all’orizzonte è la cima del monte?”.

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