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Ligabue-Dante 1-0

Se provate a chiedere ai giovani se preferiscono leggere Dante o ascoltare Ligabue (o una qualunque altra stella della musica contemporanea, dove per stella non si intende una meteora di una stagione, ma un artista che è sulla breccia da almeno dieci anni), probabilmente il nostro “grande” poeta ne uscirà con le ossa rotte. In efffetti, se non lo insegnassero a scuola, oggi pochissimi leggerebbero Dante, la prova più evidente che il suo messaggio di moderno non ha nulla. Chi se lo ripassa la sera? Tanti però continuano a fare sfoggio di cultura citando qua e là qualche frase (parliamoci chiaro, una frase in sé non può certo fare la grandezza di un autore, al più può far piacere leggerla sull’involucro di un cioccolatino): “La bocca sollevò dal fiero pasto” oppure “Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse“, in una sorta di autopromozione intellettuale. Un amico: “ieri ho sentito Benigni commentare la Divina Commedia, è stato bellissimo”: peccato che non sappia parlare e scrivere in un italiano decente.

L’effetto placebo non esiste solo in medicina: sapere che una frase è di Dante o che un pezzo è di Mozart ti fa sentire culturalmente meglio, anche se poi il tuo animo è già morto.

Che c’entra il titolo dell’articolo? Mah, a me piace Ligabue e sicuramente i suoi testi li ritengo migliori della Divina Commedia o dei Promessi Sposi che a me hanno dato pochissimo, visto che dipingevano un uomo lontano mille miglia da me. Molte “canzonette” sono uno spaccato di vita contemporanea che può insegnare qualcosa, mentre opere superate dal tempo possono insegnare la musicalità della lingua, ma nulla più; considerate le altre discipline: chi si farebbe curare con la medicina di Ippocrate? Se pensate che l’animo umano sia rimasto quello di 500, 1.000, 2.000 anni fa, che cioè sia immutabile, tanto vale pensare che sia rimasto quello dell’uomo delle caverne.

Come vedete dal titolo, i classici giocano in casa perché so che tutti coloro che hanno una mentalità umanistica staranno cercando in quale girone infernale mandarmi. Pazienza, ma dovrebbero spiegarmi come io potrei apprezzare un romanzo come I promessi sposi, nel quale aleggia in ogni pagina un’improbabile Provvidenza, dopo il confronto di un pezzo come Vivo Morto o X, che descrive milioni di sopravviventi senza speranza e senza il lieto fine provvidenziale. Oppure dovrebbero spiegarmi come posso studiare un classico come il Carducci che per la morte del figlio scrive Pianto antico, una filastrocca dal ritmo allegro quasi irriverente, incompatibile con il vero dolore, dopo che ho ascoltato Il giorno di dolore che uno ha.

Forse se i professori facessero letteratura comparata i ragazzi studierebbero di più…

Ligabue-Dante: le reazioni

ligabueQuesto articolo, dal momento della prima pubblicazione, ha generato molte reazioni, quasi tutte emotive.

C’è classico e classico – C’è chi ci ha visto un tentativo di bandire i classici. Assolutamente no. I classici vanno comparati ai moderni per capire l’evoluzione dell’uomo; sicuramente non vanno preferiti ai moderni perché il loro messaggio di moderno ha sempre meno. Fra i classici vanno preferiti quelli il cui messaggio è più attuale. Mi preme sottolineare come la nostra cultura sia stata pesantemente condizionata dalla religione. Si noti per esempio come il Decamerone abbia avuto minore fortuna della Divina Commedia. E il Decamerone è sicuramente più attuale della Divina Commedia (nel prestigioso elenco del Norwegian Books Club il Boccaccio è più apprezzato di Dante). Dal mio punto di vista non c’è paragone fra un Manzoni e Pirandello, sicuramente “esistenzialmente” molto più valido.

La scelta musicale – C’è chi ha criticato la scelta musicale. Al posto di Ligabue potete metterci un artista contemporaneo che vi pare, probabilmente il discorso sarebbe ancora valido. Non si tratta di apprezzare l’artista musicalmente parlando, ma solo perché dà un’ottima descrizione della vita reale che serve da spunto molto più che quella del XIV sec.

Il mondo – C’è chi ha criticato il mondo che Ligabue descrive. Certo, possono esserci fans del Liga che prendono le sue canzoni come rivincita sul mondo, ma non hanno capito granché, utilizzano la strategia dell’adattamento. Il mondo che Ligabue descrive è un mondo di irrecuperabili che però hanno ogni tanto la dignità di cercare di capire perché la loro vita non scorre in sincronia con il mondo. Hanno sogni da 2.000 lire o sanno di essere semplicemente delle X sulla terra, sanno che “non è tempo per loro”; i più fortunati fanno una vita da mediani. Alcuni trovano semplici regole di vita (l’amore conta, conosci un altro modo di fregar la morte), con la dignità di non creare Dio, ma di non negarlo (forse qualche dio non ha finito con te) perché stizziti per una vita che non è come volevano (ce l’hai scritto che la vita non ti viene come vuoi). Dio è messo alla prova (Hai un momento Dio?), ma non risponde, né la morale della religione tradizionale serve a granché (Libera nos a malo. Però il mio male qual è?). Nessuno è apparente (non ti offro grandi cose però quelle lì le avrai) e il successo è ridimensionato e distrutto portandolo in una dimensione irreale (Fra palco e realtà). La loro vita è al bar Mario o nelle notti su una macchina che va a caso (dove ti porta lo decide lei).

Molti s’illudono di essere fuori da quel mondo senza capire che il loro bar Mario è l’ufficio dove danno la vita 10 ore al giorno e, una volta usciti, non possono nemmeno fuggire perché non hanno una macchina che li guidi nella libertà della notte, ma solo una casa dove spesso non trovano che un surrogato d’amore.

Lugiano Ligabue: la carriera musicale

Luciano Ligabue (al secolo Luciano Riccardo Ligabue), più noto come Ligabue o Liga, è un musicista, scrittore, sceneggiatore e regista italiano. Nasce a Correggio (Reggio Emilia) il 13 marzo 1960.

La sua carriera musicale inizia nel 1987; è di questo anno, infatti, la sua prima esibizione con una band, gli Orazero, il cui repertorio è quasi interamente firmato dal musicista emiliano.

Nel 1990 esce l’album “Ligabue”, lanciato dal singolo “Balliamo sul mondo”. Il disco ha ottimi riscontri di pubblico; nel novembre dello stesso anno parte il suo “Neverending Tour” (circa 300 concerti in poco meno di due anni).

Nel 1991, Ligabue dà alle stampe “Lambrusco coltelli rose & pop corn”.

Nel corso dell’anno successivo, Ligabue continua la sua attività dal vivo.

All’inizio del 1993 esce un altro album (“Sopravvissuti e sopravviventi”), accolto inizialmente in modo un po’ tiepido, ma ritenuto con il passare del tempo uno degli album più importanti di Luciano.

Nel 1994 tocca a “A che ora è la fine del mondo?”.

Nel 1995 esce “Buon Compleanno Elvis”, album vendutissimo, anche perché trainato dal fantastico successo del singolo “Certe notti”, una delle hit più conosciute di Ligabue. Nel corso dell’anno successivo, l’album vende più di un milione di copie e rimane per circa un anno e mezzo in classifica.

Ligabue non si ferma e nel 1997 pubblica “Su e giù da un palco”, cd che contiene registrazioni live e 3 pezzi inediti.

Ligabue si dà anche alla scrittura e sempre nel corso del 1997 fa uscire una raccolta di racconti intitolata “Fuori e dentro il borgo”.

Il 1997 è veramente ricco di soddisfazioni: Ligabue dà un concerto a San Siro dove ad ascoltarlo ci sono 110.000 spettatori.

Nel 1998 Ligabue si dà al cinema e dirige Radiofreccia, un film basato sui racconti di “Fuori e dentro il borgo”. La fatica viene ripagata da uno straordinario successo di pubblico. Nel mese di ottobre esce la colonna sonora del film che viene presentata con il singolo intitolato “Ho perso le parole”.

Nel 1999 esce un nuovo album: Miss Mondo che ottiene un discreto successo di vendite. Insieme ad altri due artisti (Jovanotti e Pelù), Ligabue realizza il singolo “Il mio nome è mai più”, un pezzo di condanna della guerra.

Nel 2000 parte il tour estivo “1990-2000: 10 anni sulla mia strada” che fa tappa nei più grandi stadi del nostro Paese.

Nel 2001 iniziano le riprese del suo secondo film, da lui scritto e diretto (“Da zero a dieci”).

Nel 2002 esce un nuovo album di inediti: “Fuori come va?” dal quale verranno estratti 5 singoli.

Nel 2003 Ligabue fa uscire l’album live “Giro d’Italia” che viene trainato da una nuova versione di uno dei suoi pezzi più amati, “Piccola stella senza cielo”.

Nel 2004 Ligabue fa uscire il suo primo romanzo (“La neve se ne frega” edito da Feltrinelli) che vende circa 200.000 copie.

Nel 2005, a luglio, Ligabue è fra gli artisti che partecipano al Live 8. Un paio di mesi dopo esce il nuovo disco, “Nome e Cognome”; il singolo apripista è “Il giorno dei giorni”; il 2005 è anche l’anno del mitico concerto tenuto al Campovolo di Reggio Emilia davanti.

Nel 2006 Ligabue suona un po’ dappertutto, teatri, stadi, palasport, piccoli club. Nel mese di ottobre esce una sua raccolta di poesie: “Lettere d’amore nel frigo”.

Ligabue scrive un pezzo per Elisa, “Gli ostacoli del cuore”, ne dirige il videoclip e duetta con la cantante sul finale.

Nel 2007 Ligabue fa uscire “Primo Tempo”, album trascinato da un altro brano che diventerà uno dei più amati dal suo pubblico “Niente paura”.

Nel 2008 Ligabue suona in varie città europee; a maggio esce “Secondo Tempo”; Luciano firma il brano “Io posso dire la mia sugli uomini”, che sarà il singolo di lancio del nuovo album di Fiorella Mannoia.

Il 2009 vedrà Ligabue impegnato su diversi fronti: concerti e altre iniziative.

Il 15 aprile 2010 è il “Ligabue Day”: in più di 100 cinema italiani viene proiettato infatti, per la prima volta, il concerto girato in HD che il Liga ha tenuto allo Stadio Olimpico di Roma nell’estate 2008.

Il 16 aprile esce, in radio e su iTunes, “Un colpo all’anima” che ottiene un grandissimo successo.

A maggio ecco il nuovo album di inediti: “Arrivederci, Mostro!”.

A luglio parte “Ligabue: Stadi 2010”.

A novembre Ligabue viene ricevuto al Quirinale per ricevere il “Premio Vittorio De Sica” dalle mani dell’allora presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.

Il 2011 si apre con “Ligabue – Quasi Acustico”, un tour teatrale di 28 concerti nei principali teatri di diverse città fra cui Milano, Roma, Firenze, Torino e Napoli.

Il 23 marzo c’è un nuovo “Ligabue Day” al cinema. In quasi 200 sale viene proiettata la nuova versione del meglio delle riprese realizzate nelle varie date del tour “Stadi 2010.

A maggio Ligabue si trova sul palco dell’Arena di Verona; è uno dei protagonisti dei Wind Music Awards 2011. Il suo album “Arrivederci, Mostro!” viene infatti premiato per le vendite con il multiplatino e riceve inoltre il riconoscimento del pubblico sia come album dell’anno sia per il singolo dell’anno: “Un colpo all’anima”.

Il 16 luglio dello stesso anno è la volta di CAMPOVOLO 2.0, grandioso concerto che vede la partecipazione di più di 120.000 spettatori.

A novembre esce nei negozi e nei digital store il triplo album live “Campovolo 2.011” che contiene non solo l’intero concerto di luglio, ma anche 3 brani registrati in studio.

Nel 2012 Ligabue parte per un piccolo tour che lo porterà anche alla Royal Albert Hall di Londra.

Esce anche nuova raccolta di racconti (“Il rumore dei Baci a Vuoto”).

Degno di nota anche il concerto Italia Loves Emilia, concerto di solidarietà per il sisma del 2012 che ha colpito l’Emilia. Oltre a Ligabue sono presenti molti altri famosi musicisti italiani (Antonacci, Baglioni, Elisa, Ferro, Giorgia, Mannoia, Negramaro, Nomadi ecc.).

Nel 2013 Ligabue dà sei spettacoli all’Arena di Verona; il singolo “Il sale della terra” è l’apripista del nuovo album di inediti: “Mondovisione”.

Nel 2014 partecipa come ospite al Festival di Sanremo dove esegue la cover di Crêuza de mä in omaggio a Fabrizio De André; durante l’ultima serata si esibisce con quattro dei suoi brani più apprezzati (Certe notti, Il giorno di dolore che uno ha, Il sale della terra e Per sempre).

Nel marzo 2015 Ligabue annuncia l’uscita di un nuovo album live intitolato Giro del mondo che contiene quattro pezzi inediti fra cui C’è sempre una canzone e A modo tuo.

Nel settembre 2015 tocca al terzo concerto al Campovolo dove si festeggiano i 25 anni di carriera del musicista emiliano.

Nel maggio del 2016 esce “Scusate il disordine”, il suo nuovo libro.

A settembre e a novembre escono i singoli G come giungla e Made in Italy, che anticipano il nuovo album Made in Italy.

Ad ottobre era stato annunciato il tour 2017 che doveva partire il primo giorno di febbraio, ma un problema alle corde costringe Ligabue a rinviare l’esordio di un paio di settimane. I problemi alle corde vocali tornano a creare dei problemi nel mese di marzo e Luciano deve interrompere l’attività live che riprenderà soltanto nel mese di settembre.


IL COMMENTO

Ma anche il Liga invecchia…

L’invecchiamento di Luciano Ligabue è segnato da Mondovisione (2013), un sofferto percorso che descrive i sopravviventi che hanno perso la dignità della consapevolezza della loro condizione e cercano le classiche soluzioni che aiutano a sopravvivere senza dignità. Ligabue non ha mai nascosto il suo disagio per il tempo che passa (“io non lo so quanto tempo abbiamo”) e ciò si traduce nella “necessità” di credere in qualcosa al di là della realtà contingente o per lo meno di credere in qualcosa che la renda migliore prima della fine.

Il pezzo emblematico è Sono i sogni a dar forma al mondo, una specie di resa al quotidiano con l’utopica speranza che siano i sogni a “fare la realtà”, senza accorgersi che il sogno è un surrogato del reale. Anziché (come un tempo) ammettere che “non è tempo per noi” e che “non lo sarà mai”, ora il Liga cerca di rientrare fra le file degli allineati con sogni che comunque sa difficilmente si avvereranno. Cerca anche di darsi un contentino sulla speranza dell’aldilà con “e sogna chi ti dice che non è così e sogna chi non crede che sia tutto qui”.

Il bar Mario non basta più. Senza l’amore sano che ti riempie le giornate, non resta che la droga dei sogni.

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