Il Gioco della vita è una straordinaria opportunità di mettersi in discussione, sondando la propria personalità alla ricerca di criticità che possono portare problemi. Le personalità critiche sono a soglia: è necessario avere un cattivo punteggio perché la personalità in questione sia definita critica. Per la teoria della personalità che c’è dietro al Gioco della vita si consulti Teoria della personalità.
La versione 2 del Gioco della vita è stata attiva dal gennaio 2014 al luglio 2017 e ha raccolto circa 29.000 prove complete; la versione 3 è stata attiva dal luglio 2017 al luglio 2019 e ha raccolto circa 31.000 prove. Negli ultimi 12 mesi (fino al luglio 2020, versione 4), grazie anche all’aumento del traffico nel sito, abbiamo raccolto ben 32.899 prove complete.
Il campione ha una certa rilevanza statistica perché, a differenza degli anni precedenti, è diminuito drasticamente il numero dei follower abituali del sito (ora circa il 10% del traffico, follower che probabilmente non hanno ripetuto il Gioco, magari provato nelle versioni precedenti), essendo ora il traffico per il 90% rappresentato da persone che arrivano tramite ricerche in Google. Si potrebbe sempre obiettare che la cultura media di chi arriva è superiore a quella della media della popolazione, ma ciò può aver rilevanza solo per alcune personalità critiche.
Se con la versione 3 è risultato equilibrato il 7,18% dei “giocatori”, con la versione 4 tale percentuale si è ulteriormente abbassata, di fatto eguagliando piccolo test fatti su campioni statisticamente molto affidabili.
Ecco i risultati.
Sopravviventi | 81,31% | 2,35% |
Violenti | 60,07% | 4,82% |
Insufficienti | 53,85% | 4,52% |
Patosensibili | 53,45% | 5,81% |
Irrazionali | 51,84% | 4,22% |
Apparenti | 46,59% | 5,08% |
Inibiti | 41,00% | 8,54% |
Vecchi | 39,67% | 9,64% |
Romantici | 39,13% | 6,40% |
Insoddisfatti | 37,01% | 10,07% |
Fobici | 33,86% | 6,12% |
Semplicistici | 32,48% | 29,31% |
Svogliati | 29,60% | 4,31% |
Dissoluti | 29,45% | 9,64% |
Deboli | 26,13% | 12,47% |
Mistici | 22,18% | 26,96% |
Contemplativi | 17,92% | 5,36% |
Indecisi | 16,82% | 31,33% |
Insofferenti | 14,61% | 9,41% |
Statici | 6,62% | 52,22% |
Poiché la percentuale dei sopravviventi è tragicamente alta, l’81,31%, al massimo circa il 19% sarebbe equilibrato. Dall’analisi completa dei dati risulta che per la versione 4 abbiamo:
5,51% dei soggetti: equilibrato
Numero di personalità critiche medio per i soggetti non equilibrati: 3,6.
Poiché si partiva da un 19% di non sopravviventi, quasi il 30% dei non sopravviventi è equilibrato, a riprova del fatto che la personalità critica che si origina più facilmente dai condizionamenti familiari, sociali e religiosi è quella del sopravvivente, cioè del Fantozzi di turno. Anche chi ha buone condizioni facilitanti non rinuncia a sopravvivere, magari da 7, quando potrebbe aspirare, se non a 10, a un bel 9.
Il commento alle varie personalità
Svogliati – Lo svogliato non ha una sufficiente forza di volontà anevrotica. Circa il 30% della popolazione è svogliata e ciò ha gravi conseguenze sociali.
Irrazionali – L’irrazionale ha una modesta intelligenza razionale. In Italia, dove l’innumerismo la fa da padrone, circa il 50% della popolazione è irrazionale: non sa gestire i numeri, non conosce la logica (cioè praticamente non sa ragionare) o le basi elementari della probabilità, inventandosi o aderendo a scelte facili da capire, ma senza nessuna concretezza; non a caso spesso l’irrazionale è anche un semplicistico.
Inibiti – L’inibito non vive una parte della sua personalità perché non l’ha maturata (in genere si è inibiti verso i genitori o verso il sesso). Gli inibiti sono il 40% della popolazione. In una prossima edizione del Gioco della vita, si differenzierà fra inibiti genitoriali (che pensiamo siano la maggioranza, soggetti adulti che non si sono di fatto mai staccati dai genitori) e inibiti sessuali.
Mistici – Il mistico ha una vita dominata dal rapporto con il divino. La percentuale di mistici (22%) è in linea con i cattolici veramente praticanti nel nostro Paese. Molto alta (27%) la percentuale di soggetti non mistici che comprende atei, agnostici e cattolici equilibrati.
Deboli – Il debole non ha la forza sufficiente per ottenere il meglio dal mondo che lo circonda. La percentuale dei deboli è di circa un quarto della popolazione. Interessante il fatto che oltre il 12% della popolazione non ha nessun problema di personalità debole.
Fobici – Il fobico ha una esagerata, stabile e pseudorazionale paura verso qualcosa o qualcuno. Esattamente un terzo della popolazione è fobico. Ciò può spiegare come parte della popolazione fosse terrorizzata dal Covid, anche se un’analisi del problema ne dava una visione molto meno catastrofica di quella offerta dai media.
Dissoluti – Il dissoluto non vuole gestire al meglio il proprio corpo. Circa il 30% della popolazione sceglie deliberatamente un cattivo stile di vita e solo un 10% circa non ha nessun problema con questa personalità.
Sopravviventi – Il sopravvivente accetta i problemi dell’esistenza come se facessero parte della normalità, senza nessuna azione che tenda a eliminarli. Qui siamo alla tragedia e forse alla maggiore utilità del Neocinismo. Ben l’81% della popolazione si limita a cercare la sopravvivenza senza cercare di portare la propria vita a livelli massimi. La cosa ancora più preoccupante è che solo il 2,35% vive senza problemi su questa personalità, è immune da condizionamenti ed è ben conscio che non è vero che “tutti siamo condizionati”, che “i problemi li hanno tutti” ecc.
Insufficienti – L’insufficiente accetta consciamente di avere un basso livello di autosufficienza. Metà della popolazione è insufficiente. Una miglioria della prossima versione del Gioco sarà quella di richiedere il sesso perché probabilmente l’insufficienza esistenziale tocca molto di più le donne degli uomini.
Indecisi – L’indeciso è sistematicamente incapace di formulare criteri di scelta basati sulle informazioni che ha. Solo meno del 17% si comporta come l’asino di Buridano; molto alta la percentuale di chi non è assolutamente indeciso.
Secondo Allport, la personalità sarebbe l’organizzazione dinamica entro l’individuo di quei sistemi psicofisici che determinano il suo specifico adattamento al proprio ambiente
Statici – Lo statico ha bloccato ogni processo di apprendimento dopo aver raggiunto un’accettabile qualità della vita. Gli statici sono la personalità con la minor percentuale di chi è critico, non arrivando al 7%; molto alta, oltre la metà, anche chi non ha nessun problema con questa personalità.
Violenti – Il violento, senza giustificato e oggettivo motivo, utilizza la forza in modo da limitare la propria o l’altrui qualità della vita. I violenti sono la seconda personalità critica della popolazione, oltre il 60%, una percentuale che rileva l’ampio numero di violenti non criminali; basta navigare nei social per accorgersi di quanta gente usi la violenza verbale accompagnata da vero e proprio odio verso l’interlocutore. Solo meno del 5% non ha alcun problema con questa personalità e probabilmente è la percentuale che passerebbe il test di John Wayne.
Patosensibili – Il patosensibile non riesce a elaborare un sufficiente distacco dal dolore che è attorno a lui, ma che non lo coinvolge direttamente. In una società dove spesso il buonismo viene scambiato per bontà, oltre la metà della popolazione è patosensibile. Solo meno del 6% non ha alcun problema, anche se, probabilmente, verrebbe definito “cinico” dai patosensibili.
Romantici – Il romantico vive completamente asservito a idee che per lui hanno un alto valore morale. La percentuale dei romantici (di poco inferiore al 40%) sembra bassa, vista la promozione che la società fa del romanticismo, ma evidentemente, arrivati a una certa età, si scoprono anche i limiti e le penalizzazioni di questa personalità.
Insofferenti – L’insofferente non sa gestire la mancata aspettativa. Spesso manca di un piano B. Circa il 30% delle persone è insofferente.
Semplicistici – Il semplicistico, non riuscendo a capirla a fondo, semplifica eccessivamente la realtà per gestirla meglio. Un terzo della popolazione è semplicistico, probabilmente essendo anche irrazionale. Molto alta la percentuale di chi semplicistico non è, a riprova che l’irrazionalità spesso segue vie anche molto contorte.
Insoddisfatti – L’insoddisfatto, qualunque sia il punto in cui arriva, non sa appagarsene. Si deve notare che la terminologia più corretta per questa personalità (vista la definizione) sarebbe “perfezionista”, perché l’insoddisfazione deriva da caratteristiche interne al soggetto, non oggettive. Normale che meno del 20% abbia questa personalità critica.
Apparenti – L’apparente preferisce apparire anziché essere. Quasi metà della popolazione è apparente e ciò non deve stupire, visto che è la nostra società che ci spinge più ad apparire che a essere. Solo il 5% delle persone è completamente immune dall’apparenza, cioè è veramente semplice.
Contemplativi – Il contemplativo considera la cultura come una condizione necessaria alla massima qualità della vita. Circa il 18% della popolazione è contemplativa (volgarmente intellettuale); la percentuale può sembrare comunque molto alta, ma si deve considerare che il campione probabilmente ha una cultura superiore alla media della popolazione.
Vecchi – Il vecchio ha un’età psicologica elevata, a prescindere dalla sua età cronologica. Circa il 40% è più vecchio dell’età che ha e questo può causare gravi danni sociali.