Sono apparente, ma non in questo senso: mi piacciono le cose belle per me, non farle vedere agli altri. Dell’auto ho sempre fatto a meno finché ho potuto (ora ce l’ho, car-rent a lungo termine per non accollarmi troppe spese inutili, la uso solo quando indispensabile): abitavo, studiavo e lavoravo in città quindi usavo i mezzi o i miei piedi.
La frase sono apparente, ma non… non mi convince affatto. Che possano piacere le cose belle va bene, ma il saggio desidera solo ciò che può avere. Poco importa se uno è apparente per sé o per farle vedere agli altri. Anche quando lo è per sé e vive sopra le righe (di quello che il suo tenore gli concede) in realtà ciò accade sempre perché quelle cose belle lo relazionano meglio rispetto agli altri, spesso innalzando inconsciamente la sua autostima. Ha subito il lavaggio del cervello che quelle cose sono belle perché valgono nell’ambito sociale in cui è.
Ha perso la sua semplicità. A te piace un Rolex d’oro, una Ferrari o un qualunque oggetto di lusso, scegli tu. È un oggetto bello e dici che ti piace “per te”. Okay. Ma se tu fossi su un’isola deserta andresti in giro con il tuo Rolex d’oro o faresti il perimetro dell’isola in Ferrari? Non ti sembrerebbe sciocco e apparente?
Credimi, in realtà le “cose belle” spesso sono solo un simbolo dello status sociale cui noi teniamo per dirci comunque “grandi”. Un tramonto è veramente bello, ma non è né tuo, né mio.