Curiosamente nella popolazione esistono crociate silenziose che mi vengono evidenziate dalle mail che mi arrivano e mi chiedono lumi su un mio comportamento. Non capisco perché, ma molti mi contestano con accanimento il fatto che io abbia scelto cani di razza, i miei due springer.
Il ragionamento è circa questo: “si dovrebbe scegliere i cani al canile in modo da dare un aiuto alle strutture che cercano di risolvere il problema degli abbandoni!”.
Premesso che un cane si può scegliere al canile, fare diventare il canile necessario, anziché possibile, non è il massimo sotto diversi punti di vista.
Non lo è razionalmente perché, analogamente, si potrebbe obiettare che “non si dovrebbero fare figli, ma si dovrebbero adottare quelli che vengono abbandonati negli orfanotrofi”. Infatti, il primo criterio per scegliere un cane è la compatibilità con il nostro carattere e la nostra vita. Se è vero che un apparente sceglie il cane di razza perché lui vuole tutto firmato, è pur vero che tante altre persone equilibrate scelgono il cane di razza semplicemente perché percentualmente garantisce un carattere di un certo tipo; io amo gli springer perché hanno un carattere simile al mio e sono compatibili con me, ma non li consiglierei mai a un sedentario o a chi non avesse tempo per portarli a correre liberi.
Molte persone che ricorrono al canile sottovalutano il problema compatibilità, pensano che un cane valga l’altro, salvo poi lamentarsi dei difetti del loro amico (il modo corretto di prendere il cane al canile è di frequentarlo e conoscerlo prima di portarlo a casa, sfruttando il fatto che molte strutture permettono ai futuri proprietari di portare a spasso i cani, una sorta di periodo di prova reciproco cane-padrone).
Altri si scandalizzano di fronte ai prezzi dei cani d’allevamento, un chiaro modo per dimostrare che loro un cane non dovrebbero mai comprarlo; infatti, negli allevamenti si possono scegliere cani che vengono “scartati” per stupidi difetti (l’aggettivo è una condanna sintetica delle mostre canine, esibizioni che mi è sempre stato difficile capire fino in fondo) come una macchiolina bianca sul naso: da 1.000 euro il prezzo scende spesso a poche centinaia di euro. Se anche 200 o 300 euro sembrano troppi, lasciate perdere, i cani non fanno per voi, perché per accudire al meglio un cane occorre spendere ben più di 200 o 300 euro l’anno!
Chi ritiene che i cani d’allevamento siano più soggetti a malattie esagera il problema che è solo percentuale e dipende dalla serietà dell’allevatore; le malattie sono spesso facilmente curabili e sono più inerenti alla razza in sé (informarsi sempre sui punti deboli della razza che si sceglie) e comunque la vita di un cane è talmente breve che è meglio un cane di razza che evidenzia una patologia dopo dieci anni che è stato con noi che un cane preso al canile a cinque anni che muore di vecchiaia dopo sette.
Insomma, canile o allevamento, l’importante è che il cane sia scelto con grande senso di responsabilità e conoscenza. Per favore, non sceglietelo solo perché la razza piace a voi, ai vostri figli o a vostra moglie. Caso classico:
“Ho preso il beagle, ma ho un sacco di problemi”.
“Ma non ti sei informato? È un cane delizioso, ma ci vuole molta pazienza perché è cocciuto”.
“Ma io non ci sono mai, l’avevo preso per mia figlia, a lei piace, ma non ha molto tempo per giocarci e lui vorrebbe molte attenzioni. Così abbaia sempre, vuol venire in casa, ma quando entra distrugge i mobili… Insomma è terribile”.
Sì, è terribile che ci siano persone che fanno scelte senza pensare e che si fanno chiamare uomini.