Nei primi mesi del servizio militare alcuni “bulli” (a dire il vero erano piccoli camorristi o giù di lì) pensarono bene di farmi capire chi comandava (ero l’aiutante del capitano e facevo io i servizi) buttandomi la branda dalla finestra. Al ritorno della libera uscita trovai la sorpresina, ma non mi scomposi. Chiamai quello che di loro sembrava il capo e gli feci uno strano discorso: “Penso siano stati Tizio e Caio. Che stupidi, pensano di spaventarmi e non sanno che domani andranno in polveriera per sette giorni. Non hanno capito che se loro creano problemi a me, io li creo a loro. Tu che sei molto più intelligente non riesci a far loro capire dove sbagliano? Ah, non è che mi aiuteresti a riportar su la branda?”.
Non ebbi più problemi, Tizio e Caio, dopo la settimana di polveriera, divennero agnellini e con il capo passammo il resto del servizio militare in una sorta di amicizia fra leader.