La skimmia è una pianta di tipo arbustivo originaria di Cina e Giappone e dell’Himalaya, della famiglia delle Rutaceae. Ha fogliame sempreverde molto decorativo per le varie sfumature di verde e cresce lentamente, raggiungendo di solito dimensioni medie.
Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera all’apice dei rami della skimmia spuntano lunghe spighe di germogli rosso fuoco, che danno origine a innumerevoli piccoli fiori a stella, di colore bianco o bianco-crema. Le skimmie sono piante dioiche, cioè divise in esemplari con fiori femminili ed esemplari con fiori maschili: i fiori femminili danno origine a bacche verdi, che divengono rosse a maturazione e persistono a lungo sulla pianta, anche fino alla fine dell’inverno successivo. Attenzione: queste bacche sono tossiche.
Skimmia japonica e altre specie
Esistono circa 8 specie di skimmia, fra cui la più nota è la Skimmia japonica, originaria del Giappone, a portamento arbustivo, che se coltivata in condizioni ideali può raggiungere i 2 metri di altezza, ha fogliame verde scuro e brillante, oppure macchiato di crema, porpora o verde chiaro, di forma ovale, con un intenso aroma dolce quando viene strofinato, e fiori bianchi. La specie japonica è l’unica coltivata in Italia, anche nelle varietà ibride, fra cui la Skimmia japonica rubella, con le foglie bordate di rosso e con soli esemplari maschili, quindi incapace di dare frutti e utile per chi voglia evitare i rischi della loro tossicità soprattutto per animali e bambini.
Altre specie sono:
- Skimmia reevesiana o fortunei, di provenienza cinese, ha un portamento compatto e bacche rosso chiaro e a differenza delle altre è ermafrodita, cioè ha fiori maschili e femminili sulla stessa pianta;
- Skimmia x confusa, che raggiunge i 3 metri di altezza a maturità, diffusa nella varietà Kew Green dai fiori gialli, molto resistente all’inquinamento ambientale;
- Skimmia anquetilia, con foglie coriacee aromatiche e dalla colorazione verde intenso, fiori piccoli e di colore giallo-verde riuniti in pannocchie.
Skimmia – Coltivazione e cura
La skimmia è una pianta che richiede poca manutenzione, può essere coltivata sia in giardino sia in vaso, sopporta il freddo anche intenso e cresce bene in condizioni di semi-ombra oppure ombra totale: il sole brucia le foglie di queste piante, che possono esservi esposte solo nelle prime ore del mattino, se non si vive in zone dal clima estivo troppo torrido. Se però la temperatura scende sotto i -10°C, la skimmia soffre, quindi in questi casi è meglio coltivarla in vaso per poterla spostare in luogo riparato.
Per coltivare la skimmia in vaso, è consigliabile scegliere un contenitore molto ampio, in modo che la pianta non debba essere rinvasata per molti anni, dato che le sue radici sono molto sensibili, e porre sul fondo uno strato drenante di argilla espansa.
Il terreno ideale per la skimmia è leggermente acido, soffice e ricco, ben drenato, perciò una miscela consigliata è terriccio per piante acidofile, terriccio universale, poca sabbia e poco stallatico maturo. Questa pianta tollera anche un terreno neutro, con qualche accorgimento, ma non riesce a crescere in terreni alcalini.
La potatura va fatta dopo la fioritura, per rimuovere i rami secchi o danneggiati dalle intemperie e conferire all’arbusto un aspetto ordinato. La concimazione, invece, va fatta a inizio primavera con concime specifico per piante acidofile, meglio se granulare.
Le annaffiature devono essere regolari da aprile a settembre, avendo cura di non eccedere per evitare il ristagno idrico, e quindi di non annaffiare quando il terreno è ancora bagnato dall’acqua fornita precedentemente. In caso di piogge intense e nelle stagioni fredde è consigliabile sospendere le annaffiature. Le foglie della skimmia sono molto coriacee, quindi mantengono bene l’umidità e permettono a questa pianta di sopportare bene eventuali periodi di carenza di acqua. Per migliorare ulteriormente la capacità di trattenere l’umidità, è utile anche predisporre una pacciamatura di foglie o paglia alla base della pianta.
È preferibile utilizzare acqua demineralizzata, piovana o comunque con poco calcio: l’accumulo di questo sale può portare al malassorbimento di alcuni microelementi e a lungo andare causare il deperimento della pianta.
La Skimmia japonica è nota anche come “falso pepe” per l’aspetto delle sue bacche
Moltiplicazione e malattie
La moltiplicazione della skimmia si ottiene per semina o per talea. In entrambi i casi lo sviluppo delle nuove piante sarà molto lento, come è nella natura di questo genere botanico.
La semina va fatta a settembre, quando i semi sono maturi per la raccolta. Si inseriscono in vasetti riempiti con terriccio di bosco e si pongono all’esterno, esposti al freddo dell’inverno, mantenendo il terreno sempre umido. Una volta avvenuta la germinazione le nuove piantine possono essere spostate in vasetti singoli.
La talea va eseguita in estate scegliendo un ramo laterale di circa 7 cm di lunghezza, da cui bisogna eliminare tutte le foglie, tranne due o tre in cima. La talea va poi interrata in un contenitore coperto con un composto molto drenante (sabbia o agriperlite), utilizzando ormoni radicanti liquidi durante le irrigazioni e mantenendo umido il terrneo. Le piantine saranno pronte per il trasferimento in vasetti singoli la primavera successiva.
Il pericolo più frequente per la skimmia è la cocciniglia, che può essere eliminata con dei cotton fioc imbevuti di alcool o utilizzando dell’olio minerale eventualmente attivato da un insetticida sistemico nei casi più gravi.
Un altro problema piuttosto frequente è la clorosi fogliare, causata da un pH troppo elevato del terreno, che quindi va sostituito, irrigando poi il più possibile solo con acqua demineralizzata. In casi gravi si può fare ricorso al ferro chelato, da distribuire con le irrigazioni.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, skimmia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.
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