La pyracantha è un arbusto sempreverde a portamento eretto originario dell’area mediterranea, dell’Asia Minore e della Cina, che può superare i due metri di altezza e presenta piccole foglie ovali e lucide su fusti sottili che sviluppano una chioma tondeggiante. In primavera produce fiori bianchi a stella, molto profumati, sostituiti in autunno da bacche tondeggianti di colore arancione, rosso o giallo, raccolte in grappoli.
I frutti possono rimanere sulla pianta fino alla primavera successiva: in questo caso è necessario asportarli in fase di potatura, facendo attenzione alle lunghe spine acuminate. La pyracantha è un arbusto dalla crescita rapida e molto rustico, perciò si adatta a diversi tipi di terreno, resiste bene al freddo e all’inquinamento e non teme l’ombra, ma è preferibile collocarlo in un luogo soleggiato per garantire una fioritura rigogliosa. L’acqua fornita dalle piogge è sufficiente per gli esemplari adulti, che sopportano anche lunghi periodi di siccità, mentre per le piante giovani o coltivate in vaso sono necessarie annaffiature più frequenti. In primavera è consigliabile in ogni caso effettuare una concimazione.
La moltiplicazione di questo arbusto si ottiene per talea legnosa, in primavera o autunno, o per semina, a fine inverno.
Le possibili minacce per la salute della pyracantha sono il ristagno di liquidi nel terreno, che deve essere sempre asciutto e ben drenato, e l’attacco di parassiti quali afidi e cocciniglie, contro i quali si possono adottare trattamenti preventivi a fine inverno e prodotti insetticidi specifici alla comparsa.
Pyracantha – Varietà e usi
La specie più nota in Italia è la Pyracantha coccinea, conosciuta con il nome di agazzino e caratterizzata dalle tipiche bacche rosso vivo. Un’altra specie piuttosto diffusa è la Pyracantha angustifolia, che produce bacche arancioni ed è stata utilizzata per ottenere molti ibridi, come la Navaho, di dimensioni molto ridotte (non raggiunge il mezzo metro) e sviluppo orizzontale, e la Soleil d’or, dalle particolari bacche giallo chiaro.
Per le sue caratteristiche, la pyracantha si presta a essere utilizzata come pianta da siepe, con una resa fitta e molto decorativa, ma anche per comporre archi o spalliere; è adatta però anche alla coltivazione in vaso e come bonsai, che richiede maggior cura: va scelta una varietà della specie angustifolia e una collocazione in pieno sole durante tutto l’anno, tranne che nei mesi più caldi, nei quali la pianta va spostata a mezz’ombra. La potatura dev’essere più frequente rispetto alle piante in piena terra, e dev’essere seguita da una concimazione per rafforzare la pyracantha. Il rinvaso va fatto ogni anno per le piante giovani, ogni due per gli esemplari adulti.
Pyracantha deriva dal greco “pyr”, fuoco, e “acanthos”, spina, per il colore delle bacche e le spine acuminate di questo arbusto
I frutti di questo arbusto sono commestibili e un tempo venivano utilizzati per preparare marmellate, ma i semi sono tossici, perciò per sicurezza oggi queste bacche vengono considerate solo come elemento ornamentale.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, pyracantha ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.
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