La mimosa pudica è un arbusto sempreverde della famiglia delle Mimosaceae (secondo altre classificazioni delle Fabaceae) e del genere Acacia, originario dell’America latina e diffuso soprattutto nei Paesi a clima tropicale, dove è una pianta infestante. Non richiede molte cure e può essere coltivata sia in giardino sia in vaso. Di solito è di dimensioni molto ridotte, solo raramente raggiunge il metro di altezza.
Possiede fusti semilegnosi coperti di spine che con l’età tendono a diventare legnosi e foglie pennate composte da tante piccolissime coppie di foglioline di colore verde acceso. I fiori sono sferici e di colore rosa o viola, composti da stami allungati che conferiscono un caratteristico aspetto piumoso. La fioritura avviene in estate. I frutti, invece, sono baccelli marroni riuniti in grappoli.
Le foglie della mimosa pudica si ripiegano su se stesse quando vengono sfiorate e a questo movimento, detto tigmonastia, è dovuto il nome di questa pianta. Si tratta di un meccanismo di difesa molto utile soprattutto contro gli animali erbivori. Lo stesso succede alle sue foglie di notte, come reazione alla mancanza di luce.
Mimosa pudica – Cure – Coltivazione
La mimosa pudica richiede esposizioni soleggiate o semiombreggiate. Non tollera il gelo e la sua temperatura ottimale va dai 20 gradi in su. Nelle zone con inverni molto rigidi è necessario proteggere la base di questa pianta con una leggera pacciamatura di foglie secche o paglia oppure spostarla al riparo se coltivata in vaso.
È una pianta che tende a occupare rapidamente tutto lo spazio a sua disposizione, quindi è importante che, se coltivata in vaso, le venga dato il giusto spazio, e venga rinvasata ogni volta che risulti necessario, in qualsiasi periodo dell’anno.
Questo arbusto si adatta a qualsiasi tipo di terreno, ma si sviluppa più forte e rigogliosa in quello soffice, sciolto, umido e ben drenato. In vaso la composizione ideale è terriccio universale unito a torba e sabbia.
È fondamentale fornire molta acqua alla mimosa pudica, altrimenti le foglie tendono a ingiallirsi e a restare chiuse. Dalla ripresa vegetativa fino all’autunno bisogna annaffiarla regolarmente, mentre in inverno le annaffiature devono essere sospese per le mimose in piena terra, diradate per quelle in vaso.
La concimazione va fatta in primavera somministrando una volta al mese del concime liquido per piante da fiore, ricco di azoto e potassio, mescolato all’acqua delle annaffiature, e a fine con dello stallatico maturo da distribuire alla base della pianta.
La potatura della mimosa pudica va fatta dopo la fioritura, di solito a ottobre, eliminando fiori e rami secchi e accorciando i rami troppo lunghi. Si possono cimare anche i germogli apicali per favorire l’emissione di rametti laterali e basali.
La mimosa pudica è detta Acacia sensitiva per la sensibilità tattile delle sue foglie
La moltiplicazione della mimosa pudica si ottiene per seme e per talea semilegnosa. La semina va fatta in primavera utilizzando terriccio universale misto a torba e sabbia, in piccoli vasi, in cui interrare i semi a pochi millimetri dalla superficie. Il terreno va sempre mantenuto umido e i vasi vanno posti in un luogo luminoso ma non al sole diretto. Le nuove piantine potranno essere trapiantate quando avranno raggiunto gli 8-10 centimetri d’altezza.
La talea va fatta in estate prelevando porzioni di rami semilegnosi dell’anno in corso e mettendole a radicare in un misto di torba e sabbia fino a radicazione; il contenitore va tenuto al caldo, in luogo umido e in mezz’ombra e quando spuntano le prime foglioline nuove (dopo circa 4-6 settimane), le piante possono essere messe a dimora in piena terra o in singoli vasi e fioriranno già dal primo anno di vita.
Altrimenti è possibile acquistare questa pianta in vivaio: il prezzo della mimosa pudica si aggira di solito intorno ai 10 euro.
La mimosa pudica è una pianta piuttosto rustica, ma un’esposizione esagerata al sole può portare l’arrivo del ragnetto rosso sulle sue foglie, e il ristagno dell’acqua nel terreno può provocare danni molto importanti alle radici, facendole marcire.
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