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Kalmia

La kalmia è un arbusto sempreverde originario del Nord America e diffuso soprattutto negli ambienti boschivi. Appartiene alla famiglia delle Ericaceae e comprende una decina di specie. È nota anche come alloro americano o lauro di montagna.

La kalmia ha una crescita lenta ma molto ramificata, arriva fino a circa 1 metro di altezza, ha foglie alternate sul fusto e fiori piatti e rotondi, rosa e bianchi. La fioritura avviene in tarda primavera o inizio estate a seconda della varietà, e a fine estate i fiori vengono sostituiti dai frutti, scure capsule semilegnose.

Kalmia – Principali specie

Le principali specie di kalmia sono le seguenti:

  • Kalmia angustifolia, una specie che si sviluppa molto in altezza e larghezza (fino a un metro e mezzo in entrambe) e tra giugno e luglio produce fiori rosa scuro in corrispondenza delle ascelle fogliari;
  • Kalmia latifolia, con grandi foglie ellittiche e velenose e fiori rosa acceso che sbocciano tra maggio e giugno;
  • Kalmia ericoides, originaria di Cuba, con steli decombenti e fiori rosa o bianchi, tossica per gli animali;
  • Kalmia polifolia, a portamento strisciante, con foglie sottili e oblunghe e fiori rosa che sbocciano tra maggio e giugno.

Coltivazione e cura

Il terreno ideale in cui piantare la kalmia è umido, torboso, non calcareo, in una zona del giardino ombreggiata, luminosa ma non esposta al sole diretto, infatti questo arbusto predilige il clima fresco. Se coltivata in vaso, la kalmia può essere tenuta al sole in inverno e primavera e spostata all’ombra in estate. Infatti non sopporta il caldo estivo ma tollera bene il gelo. La luce del sole è importante per la fioritura, ma nelle zone molto calde può ustionare le foglie.

Poiché cresce lentamente, la kalmia non ha problemi a essere coltivata in vaso, purché questo sia largo e profondo almeno 40 cm e riempito con terriccio specifico per piante acidofile, misto a torba e materiale drenante come pomice o sabbia. Per scongiurare il rischio di ristagni idrici, fra un’annaffiatura e l’altra bisogna sempre aspettare che il terreno si sia asciugato. Ogni 3 anni circa, o comunque quando si nota che le radici iniziano a fuoriuscire dai fori di scolo sotto il vaso, va effettuato il rinvaso in un vaso più grande, avendo cura di mantenere intatto il pane di terra che avvolge le radici.

La messa a dimora della kalmia in piena terra invece va eseguita in primavera o in autunno, preparando una buca profonda il doppio del vaso in cui si è acquistata la pianta e con uno strato di foglie nel terriccio, oltre alla torba. Una volta interrata, la kalmia va pacciamata alla base con aghi di pino o abete.

kalmia

In foto, Kalmia latifolia

Le annaffiature devono essere abbondanti solo durante la primavera e nel periodo della fioritura, in autunno e inverno invece devono essere molto sporadiche. Per la kalmia in vaso è meglio usare acqua piovana o comunque non calcarea, per non abbassare l’acidità del terreno.

La concimazione va fatta a fine inverno interrando alla base della pianta del concime organico maturo, in estate ogni 20 giorni con concime liquido da diluire nell’acqua di irrigazione.

La potatura, invece, va fatta in primavera, prima della ripresa vegetativa, recidendo eventuali rami secchi o danneggiati e cimando quelli troppo lunghi per dare un aspetto ordinato alla pianta.

Moltiplicazione e malattie

La moltiplicazione della kalmia può essere ottenuta per semina, per talea o per propaggine. La semina va fatta in primavera, ponendo i semi in un terriccio soffice e ben drenato, specifico per piante da fiore, da mantenere umido fino alla comparsa dei germogli. Quando le nuove piantine sono abbastanza robuste si può procedere con il trasferimento in vaso.

La talea, invece, va fatta nel mese di agosto, prelevando porzioni di rami laterali della kalmia e mettendole a radicare in un miscuglio di sabbia e torba tenuto in luogo fresco e umido fino a radicazione. A quel punto si può procedere con il trasferimento in vaso, ma per la messa a dimora definitiva in piena terra, sia con la semina sia con la talea, bisogna attendere due anni.

Tra agosto e settembre, infine, si può moltiplicare la kalmia con il metodo della propaggine: si interrano i rami più lunghi e flessibili senza staccarli dalla pianta madre, fino a quando non emettono radici e possono essere staccati e trapiantati.

Le piante di Kalmia possono essere colpite da malattie fungine come il mal bianco o oidio, caratterizzato da depositi di polvere biancastra sulle foglie, che inibiscono la fotosintesi, oppure dalla clorosi ferrica, che si manifesta con l’ingiallimento delle foglie: per combatterla occorre irrorare le foglie e il terreno con una soluzione di solfato di ferro o ferro chelato.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, kalmia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.

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