Iris è il nome di un genere di piante che comprende circa 300 specie rizomatose e bulbose e che appartiene alla famiglia delle Iridacee. Le varie specie sono perlopiù originarie di Asia ed Europa.
Le piante di iris sono caratterizzate da fiori bellissimi; tre specie, Iris germanica, Iris pallida e Iris fiorentina, vengono identificate spesso con il nome comune giaggiolo (o giaggiuolo). Altre specie piuttosto note sono l’Iris reticulata e l’Iris hollandica.
Per la bellezza dei loro fiori, le piante di iris vengono spesso impiegate per decorare le siepi o i laghetti e per realizzare bordure; non vengono comunque apprezzate soltanto per la loro bellezza e per il loro valore ornamentale, ma anche per il fatto di essere piante piuttosto facili da coltivare, anche se si è dei neofiti del giardinaggio.
Come detto, possiamo dividere le piante di iris in due grandi categorie, le specie bulbose e le specie rizomatose; la differenza fondamentale fra esse è legata alla parte sotterranea destinata alla riproduzione; nel caso delle bulbose, tale parte è costituita da un bulbo piuttosto piccolo e di forma allungata, giallo o brunastro; nel caso delle rizomatose, la parte sotterranea è costituita dal rizoma, ovvero una modificazione del fusto che ha come funzione principale quella di riserva nutritiva.
Le specie di origini asiatiche sono per lo più rizomatose e prediligono i climi caldi e umidi; quelle di origine europea sono invece quasi tutte rizomatose e sono in grado di resistere abbastanza bene ai climi più freddi.
Alcune piante arrivano a superare i due metri di altezza; altre specie, quelle nane, non vanno oltre i trenta cm.
Di norma, per la decorazione delle siepi e per la realizzazione delle bordure si preferisce orientarsi sulle iris bulbose; con le rizomatose si decorano anche i laghetti.
Come già accennato, le iris si distinguono per la bellezza dei loro fiori; le infiorescenze possono essere di vario colore; nelle bulbose i colori spaziano dal giallo, al blu, al viola, mentre nelle specie con rizoma il colore è generalmente bianco con brattee bicolori o con tendenza al violetto.
Le foglie dell’iris sono di colore verde, piuttosto lunghe e acuminate.
La coltivazione dell’iris
Come detto, la coltivazione dell’iris non è particolarmente impegnativa; questo tipo di pianta, infatti, non ha esigenze colturali particolari; è però importante, a seconda della specie che si intende coltivare, predisporre un ambiente adatto con esposizione solare adeguata; alcune varietà, quelle rizomatose, prediligono temperature superiori ai 12 °C e sono particolarmente adatte a zone umide e ombrose; quelle bulbose, al contrario, resistono anche alle basse temperature, ma gradiscono esposizioni soleggiate.
Le iris sono piante che sanno adattarsi abbastanza bene a tutti i substrati; quelle rizomatose prediligono comunque terreni piuttosto freschi, non troppo compatti, pastosi e umidi; le bulbose sono più versatili delle rizomatose, ma hanno una predilezione per i terreni morbidi, fertili e caratterizzati da un buon drenaggio.
Per quanto riguarda le irrigazioni, in linea generale devono essere effettuate con un certa regolarità, ma non devono essere troppo abbondanti; le specie di origine tropicale sono in grado di sopportare piuttosto bene anche i climi aridi e tollerano anche i minori apporti idrici; diverso è il discorso per le specie europee che necessitano di un maggiore apporto di acqua, in particolar modo nelle stagioni più calde e secche.
Per quanto riguarda la messa a dimora, nel caso di varietà rizomatose, la piantagione va effettuata nel mese di luglio; i rizomi vanno posti nella parte più superficiale del substrato di coltivazione e vanno ricoperti con uno strato terroso; le iris bulbose vanno invece piantate a una profondità maggiore (il bulbo dovrebbe essere interrato a una distanza di circa dieci cm dal terreno).
I bulbi vanno messi a dimora nei mesi autunnali.
La concimazione non richiede attenzioni particolari; le specie bulbose dovrebbero essere concimate nei mesi primaverili, una volta avvenuta la fioritura; di norma si utilizzano fertilizzanti da sciogliere nell’acqua utilizzata per le irrigazioni. Le iris rizomatose dovrebbero invece essere concimate prima della fioritura (o al limite durante).
La fioritura avviene nel periodo che va dalla primavera all’estate; alcune volte si hanno fioriture autunnali.
L’iris non richiede potatura; questo vale sia per le specie rizomatose che per le specie bulbose; al più si possono effettuare lievi interventi per rimuovere le foglie secche o ingiallite o quando la pianta ha troppi fiori o parti appassite.
La propagazione della pianta può essere fatta o tramite trapianto dei bulbilli o per divisione dei rizomi; quest’ultima va fatta nel periodo estivo, quando l’iris si trova nella fase di riposo vegetativo; il trapianto dei bulbilli va invece fatto nei mesi autunnali; nel caso in cui i rizomi siano molto piccoli, attecchiranno quando saranno trascorsi due anni.
I bulbilli vanno interrati a una distanza di circa 15 cm l’uno dall’altro; è opportuno proteggere il terreno di coltivazione con pacciamature adeguate fatte di paglia e torba che andranno messe in atto nel corso dell’inverno.
Una volta all’anno è opportuno rimuovere dalle piante adulte i bulbi che vengono a formarsi dal bulbo principale perché, sottraendo nutrimento al terreno, rischiano di compromettere lo sviluppo della pianta.
La propagazione potrebbe essere effettuata anche tramite semina, ma a questa modalità si ricorre di solito soltanto nel caso in cui si desideri ottenere ibridi o altre varietà.
Per quanto concerne le avversità, non si devono avere particolari preoccupazioni; l’iris infatti è una pianta che resiste bene sia ai parassiti che alle altre patologie. Alcune specie rizomatose possono però essere interessate da marciumi e muffe e possono essere vittime di patologie virali; queste ultime non possono, purtroppo, essere curate, mentre si possono trattare sia le malattie fungine sia i marciumi.
Alcuni virus e alcuni nematodi possono attaccare anche le specie bulbose.