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Felci

Le felci sono piante perenni prive di fiori, frutti e semi della famiglia delle Polypodiaceae, coltivate soprattutto come piante da appartamento per l’eleganza del loro fogliame.

Sono tra le piante più antiche del pianeta (comparse circa 350 milioni di anni fa) e ne esistono migliaia di specie, dalle più piccole a quelle di dimensioni di grandi alberi, molte anche spontanee, soprattutto nell’ambiente del sottobosco. Ad esempio la felce Aquilina cresce spontanea nelle foreste europee, mentre la felce Corno d’alce cresce spontanea sui tronchi degli alberi, ed è così chiamata perché la forma delle sue foglie è molto simile a quella delle corna degli alci.

Le foglie delle felci vengono dette fronde e nelle piante giovani si presentano arrotolate alla sommità nella forma caratteristica definita “bastone pastorale”. Il fusto di solito è un rizoma sotterraneo, ma nelle specie tropicali può emergere raggiungendo dimensioni simili a quello delle palme.

Felci da esterno

Esistono molte specie di felci da esterno, sebbene questa pianta sia usata soprattutto in appartamento, e sono le specie più rustiche. Una di queste è la Capelvenere, con foglie piuttosto piccole.

In giardino possono essere coltivate nelle zone a clima mite e bisogna garantire alle felci un ambiente umido, quindi annaffiare spesso il terreno e in estate nebulizzare d’acqua la chioma della pianta.

La collocazione ideale è in una zona del giardino ombreggiata, meglio ancora se vicino a dell’acqua. La messa a dimora può essere fatta in tutti i periodi dell’anno, annaffiando abbondantemente.

Felci da interno

Le più vendute sono le felci da interno, tipicamente specie tropicali, più delicate, ma è necessario seguire alcune accortezze per la coltivazione in casa. Non bisogna esporle alla luce diretta del sole, ma a una luce soffusa. Temono il caldo secco, quindi vanno tenute lontane da termosifoni e camini e in ambienti con temperatura compresa fra 15° e 18°, ma anche al riparo da correnti d’aria.

Il terreno ideale per le felci è sempre umido, leggermente acido e composto da una parte di terriccio universale, una di sabbia e una di torba, per evitare il ristagno idrico. Poiché le felci prediligono gli ambienti umidi, vanno annaffiate con frequenza con acqua priva di calcare, in estate un giorno sì e uno no, in inverno due volte a settimana, sempre controllando che l’acqua precedente sia stata assorbita. In estate bisogna anche nebulizzare la chioma per mantenerla umida. È consigliabile inoltre porre il vaso delle felci sopra uno strato di ciottoli bagnati nel sottovaso, per mantenere umidità senza rischiare ristagno idrico.

Il rinvaso va fatto in primavera ogni volta che le radici della felce iniziano a fuoriuscire dai fori di scolo sotto il vaso, sostituendo il terriccio ma mantenendo intatto il pane di terra che avvolge le radici.

La potatura invece non è necessaria, basta ripulire le felci dalle foglie secche per evitare che marcendo facciano sviluppare alla pianta malattie fungine.

La concimazione delle felci va effettuata dalla primavera all’autunno una volta al mese con fertilizzanti liquidi ricchi di azoto specifici per piante verdi da unire all’acqua delle annaffiature; in alternativa, a inizio primavera si può fornire alla pianta del concime granulare a lenta cessione.

Felci

Le felci vengono usate in ambito veterinario contro i parassiti intestinali degli animali

Moltiplicazione e parassiti

Poiché le felci non possiedono semi, la loro riproduzione avviene mediante spore, prodotte dagli sporangi, capsule che si trovano sotto le foglie: quando le spore, trasportate dal vento, cadono a terra, germinano e danno vita a nuove piante. Per moltiplicare manualmente le piante di felce bisogna ricorrere alla divisione dei cespi, da eseguire a fine inverno, estraendo la pianta dalla terra e separandone dei cespi, da interrare poi singolarmente per creare nuove piante.

Le felci sono soggette all’attacco di parassiti quali il ragnetto rosso, la cocciniglia farinosa e gli afidi, da scongiurare con metodi di coltivazione corretti, il giusto livello di umidità e trattamenti antiparassitari di prevenzione. In caso di attacco di parassiti, è poi consigliabile intervenire prima con antiparassitari naturali (ad esempio a base d’aglio) piuttosto che con prodotti chimici.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.

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