Euforbia è il nome di un genere di piante che contiene circa duemila specie diverse, appartenente alla famiglia delle Euforbiacee. L’enorme varietà delle euforbie consente di trovare piante annuali, biennali o perenni, veri e propri alberi (di solito decidui, cioè che perdono le foglie in inverno), arbusti, o semplici piante erbacee di piccole dimensioni. Alcune specie sono piante succulente (volgarmente dette piante grasse), in cui i tessuti sono in grado di accumulare l’acqua. Data la grande varietà, il loro impiego in giardino è molto versatile: gli alberi decidui sono usati come esemplari isolati, gli arbusti sono impiegati per il creare bordure con cespugli compatti e fitti, mentre le specie succulente sono perfette per il giardino roccioso di tipo tropicale. Alcune sono anche nane, non superando i 15 cm di altezza.
Le euforbie sono molto apprezzate per il colore verde brillante della vegetazione, e presentano un fiore caratteristico: il ciazio. In realtà, dal punto di vista botanico, non è un fiore (anche se il suo aspetto farebbe pensare il contrario) ma un’infiorescenza, costituita da un fiore femminile, circondato da piccoli fiori maschili. Spesso il tutto è avvolto da brattee (foglie modificate) colorate che ne conferiscono l’aspetto di “fiore”. Il ciazio è tipico del genere Euforbia e cresce di solito alla sommità dei fusti. La maggior parte dei ciazi sono di un verde brillante, altri sono invece colorati (giallo, arancio e rosa i più comuni).
Le piante del genere Euforbia sono molto resistenti e in genere soffrono solo per un’esposizione errata (mancanza di luce e temperature troppo basse). L’unico parassita degno di nota è la cocciniglia; contro quest’insetto è possibile intervenire con prodotti specifici qualora la pianta fosse attaccata.
Si deve sottolineare che tutte le parti delle piante delle euforbie sono tossiche: il lattice contenuto nei fusti e delle foglie è irritante anche per il solo semplice contatto dermico. Volendo potarle, è necessario farlo indossando opportuni guanti. Tutte le parti, se ingerite, possono causare gravi disturbi gastrointestinali.
L’euforbia è una pianta grassa?
Sarebbe un errore pensare che l’euforbia sia esclusivamente una pianta grassa, vista l’enorme varietà del genere Euforbia. Tuttavia, le specie succulente di questo genere sono molto conosciute e apprezzate nel giardinaggio; possono avere un portamento nano (come l’Euforbia caput-medusae, una curiosa pianta con steli simili ai tentacoli di una medusa), prostrato (strisciante sul terreno con le punte dei rami rivolte verso il basso, come l’Euphorbia Mirsynites, una perenne tappezzante apprezzata per i suoi fiori giallo arancio). Altra euforbia definita pianta grassa è l’Euphorbia obesa, che ha un curioso aspetto globoso (la pianta di fatto è una specie di palla o sacchetto che produce in estate ciazi gialli sulla sommità). Sono generalmente originarie delle aree calde della Terra, come il Sudafrica, la Turchia e le isole (isole Canarie, isola di Madeira) e nelle zone a rischio di gelate vanno coltivate solo in serra o tenute in casa, in quanto la maggior parte non tollera temperature inferiori a 10-15 gradi centigradi. Per la loro origine, devono essere esposte in pieno sole, in terreni aridi e richiedono pochissime innaffiature.
I fiori dell’euforbia Spina di Cristo
L’euforbia Spina di Cristo
L’euforbia Spina di Cristo è il nome comune dell’Euphorbia milii, un arbusto semi succulento, cioè presenta solo il fusto di tipo succulento, mentre le foglie non lo sono. I rami sono esili e dotati di lunghe spine ed è famosa per i suoi ciazi gialli racchiusi in involucri rosso scuro. Sono state selezionate anche varietà con ciazi rosa. Per lo più sempreverde, non tollera temperature inferiori ai sette gradi in quanto originaria del Madagascar. Il suo nome comune deriva da una credenza secondo la quale le sue spine sarebbero state usate per costruire la corona posta sul capo di Cristo durante la Passione. Se tenuta in casa, può fiorire anche tutto l’inverno, a patto di avere molta luce.
Altra specie spinosa è l’Euphorbia canariensis; come dice il nome, è originaria delle Isole Canarie; molto ramificata, i fusti possono raggiungere anche i 12 m di altezza (nel loro habitat naturale) e ricordano i cactus: i fusti sono carnosi e angolati, cioè non sono rotondi, ma presentano 4-6 angoli sul bordo dei quali crescono, a coppie, le spine leggermente curve.
La Stella di Natale
Non tutti sanno che la famosa pianta chiamata Stella di natale è un’euforbia (Euphorbia pulcherrima), originaria del Messico. Ciò che chiamiamo fiore in realtà sono le brattee rosso brillante che circondano i ciazi verdi, visibili all’interno. Volendo scoprire tutti i dettagli della sua coltivazione e il modo di farla durare… fino al Natale successivo, si consulti l’articolo Stella di Natale.
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