Edera è un termine generico con il quale si fa riferimento a numerose di specie rampicanti appartenenti al genere Hedera.
La specie più diffusa nel nostro Paese (ma anche nel resto del continente europeo) è sicuramente l’Hedera helix, la comune edera che è possibile vedere in molti punti delle nostre città; è normale osservarla attaccata a muri, a facciate di abitazioni o ai tronchi di alberi.
Le piante che appartengono al genere Hedera sono delle rampicanti sempreverdi che trovano spesso posto nei giardini perché il loro aspetto è decisamente decorativo.
La grande diffusione dell’edera è facilmente spiegabile con il fatto che si tratta di una pianta di facile coltivazione e particolarmente resistente alle varie condizioni climatiche; è una rampicante caratterizzata dalla presenza di fusti piuttosto sottili e flessibili che acquistano una consistenza legnosa dopo che sono trascorsi molti anni; tali fusti producono moltissime radici aeree che si attaccano con una certa facilità alle varie tipologie di superficie; è per questo motivo che l’edera è presente nei luoghi più diversi.
Le foglie crescono nella parte del fusto dove non si sviluppano le radici; le loro dimensioni e la loro colorazione (varie tonalità di verde) variano in base alla specie. I fiori hanno una colorazione gialla e i frutti, molti graditi agli uccelli, ma velenosi per l’essere umano e in genere per gli animali domestici, sono delle bacche violacee tendenti allo scuro oppure nere. La pianta ha il suo habitat naturale all’aperto, ma esistono delle specie che riescono a svilupparsi bene anche in appartamento.
L’Hedera helix, la specie che, come ricordato poco sopra, è quella con la maggior diffusione, ha foglie di colore verde, molto lucide e, solitamente, ha macchie di colore argento disposte lungo le nervature. La fioritura avviene nella stagione autunnale e i frutti maturano l’anno che segue la fioritura, solitamente fra aprile e maggio. L’Hedera helix può raggiungere notevoli altezze (30 m circa). Negli anni sono stati creati numerosissimi ibridi di questa specie di edera; tutti piuttosto simili, ma con variazioni relative alle dimensioni, alla forma e al colore delle foglie.
Altre specie di edera che è possibile trovare nei giardini sono l’Hedera nepalensis, l’Hedera canariensis, l’Hedera colchica e l’Hedera crisocarpa.
Edera in giardino – Coltivazione e cura
La coltivazione dell’edera non è particolarmente complessa, grazie anche alla sua notevole resistenza. Per quanto concerne le sue temperature ottimali di coltivazione sono comprese tra i 18 °C (nei mesi estivi) e i 7 °C (in inverno). Nel corso della stagione estiva, in cui le temperature sono quasi sempre superiori ai 18 °C, è importante assicurare alla pianta la giusta dose di umidità.
L’edera (soprattutto le specie caratterizzate da foglie screziate) predilige gli ambienti luminosi, ma esistono specie che si sviluppano tranquillamente anche in ambienti abbastanza bui (solitamente sono le specie di edera dalle foglie color verde scuro).
L’edera richiede innaffiature regolari; l’importante è assicurarsi che il terreno, tra un’innaffiatura e quella successiva, sia ben asciutto. Quando la temperatura è molto calda e il tasso di umidità è basso è consigliabile fornire acqua alla chioma delle piante con diverse nebulizzazioni.
Ogni due o tre anni si deve procedere con il rinvaso della pianta, operazione che dovrebbe essere effettuata nella stagione primaverile; è opportuno usare un vaso di dimensioni superiori a quello utilizzato in precedenza. Si usi un terriccio di buona qualità al quale si dovrà aggiungere un po’ di sabbia; ciò favorirà il drenaggio dell’acqua che viene utilizzata per irrigare la pianta. Negli anni di intervallo fra un rinvaso e l’altro, si rimuovano annualmente circa 5 cm del terriccio superiore e li si rimpiazzi con terriccio nuovo.
La concimazione dell’edera deve essere effettuata, con cadenza bisettimanale, per tutto il periodo che va dall’inizio della primavera alla fine dell’estate; il fertilizzante deve essere diluito nell’acqua utilizzata per irrigare la pianta. La pianta non necessita di concimazione nei mesi autunnali e invernali. Oltre ai normali componenti (azoto, fosforo e potassio), il concime per l’edera dovrebbe contenere anche una certa quantità di ferro, manganese, rame, zinco, boro e molibdeno.
Per quanto concerne la potatura si ricorda che tale operazione dovrebbe essere effettuata nel periodo che precede la primavera (fra febbraio e marzo) e anche, se è il caso, nel periodo estivo; scopo della potatura è quello di armonizzare lo sviluppo della pianta e contenerne la crescita eccessiva; l’edera infatti è una pianta che cresce molto velocemente e, se si trascura l’operazione di potatura, si rischia di avere una pianta eccessivamente cresciuta e disordinata.
Se si nota che la pianta cresce con qualche difficoltà e in modo non rigoglioso oppure le foglie tendono a perdere la loro screziatura è opportuno spostarla in una zona più luminosa; i sintomi descritti, infatti, indicano che la pianta ha necessità di un maggior quantitativo di luce. Se invece si osserva un disseccamento delle foglie è molto probabile che l’ambiente in cui si trova l’edera sia carente di umidità; è quindi opportuno procedere a un innalzamento del tasso di quest’ultima; ciò può essere fatto con opportune nebulizzazioni e mettendo vicino alla pianta un recipiente colmo d’acqua la quale, evaporando, garantirà l’umidità necessaria alla pianta.
L’Hedera helix è la La specie di edera più diffusa nel nostro Paese e nel resto del continente europeo. Altre specie che è possibile trovare nei giardini sono l’Hedera nepalensis, l’Hedera canariensis, l’Hedera colchica e l’Hedera crisocarpa.
Avversità
Per quanto riguarda i parassiti e le patologie che possono compromettere la crescita della nostra edera è bene sapere che i problemi possono essere i più disparati; fra i più comuni si ricordano gli afidi, gli acari e le cocciniglie. Per approfondimenti su questo punto si consulti il nostro articolo: Parassiti.