Il cisto (cistus) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Cistaceae con vistosi fiori bianchi o rosa formati da cinque grandi petali, tipico della macchia mediterranea. Le foglie invece hanno forma lanceolata e sono ricoperte da una sottile peluria.
La fioritura avviene da aprile a giugno e ogni fiore dura solo un giorno, ma l’arbusto continua a rifiorire costantemente per tutto il periodo vegetativo.
Cisto marino e altre varietà
Esistono molte varietà di cisto, ma il più famoso è il Cistus monspeliensis, noto anche come cisto marino o cisto sardo, perché si trova nelle zone costiere e in particolar modo in Sardegna. Questa specie ha portamento cespuglioso ed è molto resistente alla siccità, con le foglie che diventano marroni durante i periodi di caldo intenso ma tornano verdi alle prime piogge. Dal cisto marino si estrae inoltre una resina, il ladano, usata nei profumi come fissativo.
Altre varietà di cisto sono:
- Cistus albidus, dai fiori rosa e lilla e dal fogliame tendente al grigio.
- Cistus ladaniferus, diffuso nel Nord Africa e nell’Europa sud-orientale, dotato di una resina sulle foglie che tiene lontani gli insetti.
- Cistus laurifolius, il più resistente al freddo, con fiori bianchi e foglie grigio-bianco
- Cistus salvifolius, con foglie simili a quelle della salvia e fiori bianchi con base gialla.
Il cisto è una pianta mellifera, grazie alla quale le api producono un’ottima qualità di miele
Coltivazione e cura
Il cisto va coltivato preferibilmente in piena terra, perché soffre i rinvasi. Richiede temperature miti e un terreno acido o ricco di silicio. Poiché teme il freddo, l’esposizione ideale è in un luogo soleggiato e al riparo dai venti. In inverno è necessario proteggere la base della pianta con una pacciamatura di paglia e foglie secche.
Le annaffiature sono necessarie solo in primavera ed estate e non devono essere troppo frequenti. La rusticità di questa pianta non richiede neanche una particolare concimazione.
La potatura invece va effettuata a marzo per eliminare i rami secchi nelle piante adulte e stimolare la ramificazione in quelle più giovani.
La riproduzione del cisto può essere ottenuta tramite i semi, procedendo con la semina a marzo, ma senza la garanzia di avere nuove piantine uguali alla pianta madre: potrebbe nascere un ibrido. Se si desidera ottenere piante specifiche, è meglio ricorrere alla talea, da prelevare in estate e da trapiantare in un misto di sabbia e torba mantenuto protetto fino allo sviluppo delle radici: solo a quel punto, in primavera, sarà possibile trasferire la nuova pianta in vaso, e dopo un anno metterla a dimora in piena terra.
Il cisto teme gli attacchi degli afidi e il marciume radicale causato da un’irrigazione eccessiva.
Cisto – Proprietà
Il cisto viene utilizzato in ambito cosmetico come fissativo, ma anche in ambito fitoterapico, per le sue proprietà antinfiammatorie date dall’elevata concentrazione di polifenoli: aiuta a combattere febbre, diarrea, gastrite e candida, e il suo olio essenziale è molto idratante per la pelle; nello shampoo, infine, agisce come antiforfora.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, cisto ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.
Articoli correlati