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Callistemon

Il callistemon, detto anche callistemone o pianta scovolino, è un arbusto sempreverde della famiglia delle Myrtaceae originario dell’Australia. Viene usato soprattutto come pianta ornamentale nei giardini.

La sua chioma è formata da fusti eretti molto ramificati, più sottili verso l’alto, dove durante la fioritura si inclinano a causa del peso dei fiori. Le infiorescenze compaiono tra la primavera e l’estate e hanno la forma di una spiga che aprendosi produce fiori rossi, simili a scovolini. Esistono però cultivar con fiori di altri colori. Le foglie sottili e appuntite ricoprono i rami per tutta la loro lunghezza e sono di colore bronzo o rossiccio alla nascita, poi diventano verde scuro. I frutti, infine, sono capsule legnose che restano sui rami per molto tempo, anche anni, formando raggruppamenti simili ad alveari.

Callistemon – Specie

Esistono circa trenta specie di callistemon, fra le quali ricordiamo:

  • Callistemon citrinus, che deve il nome al profumo di limone dei suoi fiori, può raggiungere i 3 metri di altezza e talvolta ha una fioritura autunnale, oltre che primaverile, nelle zone a clima mite.
  • Callistemon viminalis, la specie più diffusa grazie alle dimensioni ridotte e al portamento prostrato, fino a massimo 2 metri di altezza, e ai fiori lunghi fino a 15 cm, resiste molto bene alla siccità.
  • Callistemon salignus, a forma di salice, con fiori giallo-arancio e un’altezza fino a 4 metri.
  • Callistemon speciosus, vero e proprio albero, con foglie lanceolate e fiori rosso carminio.

Coltivazione e cura

Il callistemon è una pianta acidofila, come l’ortensia, perciò richiede un terreno acido, umido e ben drenato. L’esposizione ideale per avere fioriture abbondanti è in pieno sole, o al massimo a mezz’ombra in zone con clima mite, ma questo arbusto tollera bene il freddo, purché sia posto al riparo dal vento e non subisca gelate.

Se messa a dimora in piena terra, questa pianta si accontenta dell’acqua delle piogge e richiede annaffiature supplementari solo durante il periodo della fioritura e nei periodi di caldo intenso. In vaso invece il callistemon va annaffiato regolarmente, avendo cura di far asciugare completamente il terreno ogni volta prima di bagnarlo nuovamente. Inoltre va effettuato il rinvaso ogni 2 anni, in primavera, utilizzando terriccio nuovo e ponendo sul fondo uno strato di materiale drenante. In inverno, è opportuno spostare al riparo le piante in vaso.

In primavera, all’acqua di annaffiatura va aggiunto del concime liquido ricco di azoto e potassio, per favorire la fioritura.

La potatura va effettuata dopo la fioritura, in autunno, eliminando i rami secchi, quelli interni e quelli troppo lunghi, ma facendo sempre tagli obliqui per evitare il ristagno di acqua piovana sulle sommità recise.

I fiori del callistemon attirano le api e altri insetti impollinatori come bombi e osmie

La moltiplicazione del callistemon può avvenire per semina o per talea. La semina si fa a fine inverno in un contenitore protetto, poi quando le nuove piantine hanno raggiunto gli 8-10 cm di altezza si trapiantano in un vaso e dopo circa 1 anno possono essere messe a dimora nella loro collocazione definitiva. I fiori su queste nuove piante cominceranno a sbocciare solo dopo 2-3 anni. La propagazione per talea, invece, si effettua in estate prelevando segmenti di rami lunghi circa 10 cm, da radicare in un contenitore protetto con sabbia e torba fino alla nascita di nuove foglie; solo a quel punto, le talee possono essere messe a dimora in vaso o in piena terra. Le nuove piante ottenute per talea produrranno fiori già dal primo anno di vita e saranno uguali alla pianta madre, a differenza di quelle ottenute per semina, che non danno questa garanzia.

La messa a dimora di piante nuove va effettuata preferibilmente in primavera, in autunno solo se si vive in zone a clima molto mite.

I callistemon soffrono raramente di malattie o attacchi di parassiti, ma temono il ristagno idrico e il conseguente marciume radicale. Per sicurezza, si può comunque applicare dell’antiparassitario preventivo sulla chioma.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, callistemon ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.

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