• HOME
  • ALBANESI
    • Chi siamo
    • I nostri libri
    • Video
    • Pubblicità
    • Rassegna stampa
    • Contatti
  • Tu
    • Felicità
    • Intelligenza
    • Manuale della cultura
    • Il gioco della vita
    • Test e quiz
    • Gocce di vita
  • Salute
    • Medicina
    • Sintomi
    • Farmaci
    • Esami
    • Benessere
    • Fitoterapia
  • Nutrizione
    • Alimentazione
    • Dieta
    • Cucina e ricette
    • Cucina ASI
    • Alimenti (cibi)
    • Qualità dei cibi
  • Scuola
  • Sport
    • Corsa
    • Running
    • Maratona
    • Altri sport
    • Integratori
    • Medicina sportiva
  • Società
    • Ambiente
    • Diritto
    • Economia
    • Lavoro
    • Politica
    • Religione
  • Casa
    • Casa
    • Giardino
    • Orto
  • Animali
    • Patologie e sintomi
    • Consigli
    • Dal veterinario
    • Razze di cani
    • Gatti e altri amici
  • Scacchi
  • News
Ti trovi qui: Home / Giardino / Alloro (Laurus nobilis)

Alloro (Laurus nobilis)

L’alloro (anche lauro) è una pianta sempreverde perenne molto diffusa, in particolar modo in quei Paesi caratterizzati da un clima temperato; pianta tipica delle zone mediterranee, cresce senza alcun problema in pianura come in collina. È facile trovarlo nei boschi e nelle macchie, nonché, come pianta ornamentale, nei giardini e nei parchi. È un piccolo albero, ma alcuni esemplari superano i 10 m di altezza.

La pianta è nota fin dai tempi antichi; fra i greci era consacrata ad Apollo, mentre i romani la utilizzavano per cingere il capo di imperatori e consoli, di poeti (essere cinti di alloro era un grande onore per un poeta che diventava appunto poeta laureato) e uomini illustri.

L’alloro appartiene alla famiglia della Lauracee e al genere Laurus, genere che attualmente conta solo tre specie: Laurus nobilis, Laurus azorica (alloro delle Canarie) e Laurus porrecta Roxb. Il Laurus nobilis è la specie più diffusa ed è quella di cui trattiamo in questo articolo; di essa esistono due varietà: Laurus nobilis varietà angustifolia (con foglie strette e lunghe) e Laurus nobilis varietà aurea (dalle foglie tendenti al giallo). La varietà più utilizzata è l’angustifolia.

L’alloro è una pianta dioica e il frutto (presente soltanto negli esemplari femminili) è una bacca di forma ovoidale di colore verde prima della maturazione e nero-bluastra a maturazione avvenuta.

  • L’alloro in cucina
  • L’alloro in fitoterapia
  • La coltivazione dell’alloro

L’alloro in cucina

Nei tempi antichi l’alloro non veniva usato solamente all’interno di cerimonie sacre o ufficiali, l’utilizzo in cucina di parti di questa pianta, è infatti altrettanto antico: abbiamo una ricetta del romano Apicio che utilizzava sia le bacche sia le foglie della pianta per insaporire il maiale. Inoltre, con le bacche si aromatizzavano sia il vino sia l’olio. Attualmente l’alloro viene utilizzato in tutto il mondo, grazie al suo aroma sottile e penetrante, per insaporire pietanze di qualsiasi tipo: stufati, brodi, marinate, minestre, salse, ma anche per carne e pesce, selvaggina, ripieni (le foglie vanno comunque tolte prima di servire la pietanza). Nel nostro Paese sono numerosissime le ricette che lo riportano fra gli ingredienti.

Il profumo di questa pianta è particolarmente intenso e, conseguentemente, con una sola foglia è possibile aromatizzare una portata per 7-8 commensali.

Alloro - Laurus nobilis

Il Laurus nobilis (alloro) è una pianta dioica e il frutto (presente soltanto negli esemplari femminili) è una bacca di forma ovoidale di colore verde prima della maturazione e nero-bluastra a maturazione avvenuta.

Liquore di alloro – Con i frutti è possibile preparare un liquore da utilizzare come bevanda digestiva. Per prima cosa è necessario ripulire un kg di frutti dalla patina cerosa che li riveste; per farlo è necessario tuffarli per circa un’ora in una pentola con dell’acqua precedentemente portata a ebollizione e poi tolta dal fuoco del fornello. Trascorsa l’ora di tempo, i frutti vanno scolati e asciugati con cura. Terminata quest’ultima operazione si procede mettendo i frutti in un barattolo a chiusura ermetica contenente un litro di alcol buongusto; qui rimarranno in infusione per circa un mese; nel corso di questo periodo è bene ricordarsi di scuotere il barattolo.

Trascorso il mese di tempo, si procederà preparando uno sciroppo utilizzando un litro d’acqua con 800 g di zucchero; il tutto va portato a ebollizione. Una volta che lo sciroppo è raffreddato vi si aggiunge l’intero contenuto del barattolo (alcol e frutti) dopodiché si filtra il tutto e lo si imbottiglia. Il liquore non è però ancora pronto, va infatti lasciato in decantazione per almeno due mesi, trascorsi i quali si potrà utilizzarlo come digestivo alla fine dei pasti.

L’alloro in fitoterapia – Proprietà

L’alloro viene utilizzato da secoli in ambito fitoterapico; le sue proprietà erano note fin dai tempi degli antichi Romani e sono dovute alla presenza di  alcuni principi attivi, tra cui eugenolo e limonene.  L’eugenolo è un composto aromatico che può essere estratto dagli oli essenziali di molte piante: oltre all’alloro, è presente anche nel basilico, nei chiodi di garofano e nella cannella. Il limonene invece è uno dei principi attivi presenti nella scorza degli agrumi e in altri vegetali, come la citronella.

Agli oli essenziali dell’alloro sono attribuite un gran numero di proprietà, anche se non tutte con lo stesso grado di efficacia:

  • Contrasta le infiammazioni articolari agendo come antidolorifico naturale.
  • Contrasta i gonfiori, come quelli dei piedi.
  • Agisce contro i dolori muscolari.
  • Agisce come antireumatico naturale.
  • Ha proprietà antibatteriche e antimicotiche, ovvero contrasta le infezioni da batteri e da funghi (micosi).
  • Favorisce la digestione a livello dello stomaco e migliora il benessere dell’intestino, eliminando flatulenza e gonfiore.
  • Contraste i sintomi d’influenza e raffreddore, principalmente dovuti a infezioni delle prime vie respiratorie.
  • Ha effetti rilassanti contro insonnia e stress.
  • Ha effetti disintossicanti sul fegato, agendo da epatoprotettore.
  • Migliora la salute della pelle agendo contro l’acne e la forfora.

Per quanto riguarda gli effetti sul sistema cardiovascolare, spesso citati quando si parlano delle proprietà dell’alloro, sono di modesta efficacia: i principi attivi dell’alloro concorrono alla regolazione della glicemia e migliorano la circolazione sanguigna, contrastando l’ateriosclerosi.

Alloro in cucina

Attualmente l’alloro viene utilizzato in tutto il mondo, grazie al suo aroma sottile e penetrante, per insaporire pietanze di qualsiasi tipo: stufati, brodi, marinate, minestre, salse, ma anche per carne e pesce, selvaggina, ripieni (le foglie vanno comunque tolte prima di servire la pietanza)

Le varie forme di utilizzo

L’alloro può essere utilizzato come olio, oppure come polvere ricavata dalla macinazione delle bacche. Oltre a tutte le proprietà viste in precedenza, l’alloro può essere usato nella cosmesi naturale per la creazione di saponi (all’olio di alloro). Oltre a impacchi caldi con la polvere di alloro, utili per decongestionare le vie respiratorie, i preparati più utilizzati sono infusi, tisane e decotti.

Infuso, tisana e decotto

Infuso e decotto sono le due principali modalità di preparazione di bevande a base di alloro. Meno utilizzata è invece la tisana. Si ricorda che la differenza tra infuso e tisana è che nel primo si usa solo una parte della pianta (nel caso dell’alloro le foglie o i fiori), mentre nella seconda si utilizzano parti diverse per la stessa pianta (per esempio, foglie e bacche) oppure piante diverse. Preparare un infuso di alloro è molto semplice: sono sufficienti circa 30 g di foglie per un’abbondante tazza. Si porta a ebollizione l’acqua, quindi s’immergono le foglie nell’acqua bollente, spegnendo il fuoco e coprendo con un coperchio. Le foglie vanno fatte riposare per almeno cinque minuti. Si termina filtrando l’infuso con un colino. L’infuso può essere bevuto caldo o freddo.  L’infuso delle foglie di alloro è particolarmente adatto per diminuire la febbre e per combattere la tosse e dolori articolari. L’infuso dei fiori di alloro si prepara con la stessa modalità, ma la materia prima è più difficile da reperire. I fiori andranno tenuti in infusione per almeno trenta minuti. L’infuso di fiori è indicato per decongestionare i polmoni dal catarro e per favorire la digestione.

Volendo preparare un decotto, le foglie sono lasciate bollire sul fuoco per almeno cinque minuti. Per quanto riguarda la tisana di alloro, è possibile aggiungere alle foglie i fiori oppure altre spezie. Le scelte più comuni sono l’aggiunta di zenzero, cannella o scorza di limone non trattato.

La coltivazione della pianta d’alloro

L’alloro non presenta particolari difficoltà nella coltivazione; è, infatti, una pianta rustica che non ha particolari esigenze, anche se ha una certa predilezione per i luoghi soleggiati e riparati dai venti dell’inverno. L’importante è assicurargli qualche ora giornaliera di luce solare diretta. Non ama, come detto, i venti invernali, ma non teme il freddo e può resistere tranquillamente anche quando la temperatura è vicina ai -15 °C. Per questo motivo l’alloro è coltivabile in ogni regione della nostra penisola.

L’alloro ha la tendenza, con il passare del tempo, a diventare piuttosto invasivo; le sue radici, infatti, sono fittonanti e tendono a scendere molto in profondità. Perdipiù, dalla base del fusto si ha una costante produzione di polloni che tendono a trasformare ogni arbusto in una ceppaia piuttosto fitta; per questo motivo, chi ha disposizione un giardino non particolarmente grande, dovrebbe preferibilmente tenere l’alloro in un vaso piuttosto grande allo scopo di evitare un’eccessiva invasività da parte della pianta.

L’alloro si adatta a tutti i tipi di terreno, ma, se è possibile, è opportuno assicurargli un terreno ben drenante e a medio impasto. Non ama, pur tollerandoli egregiamente, i terreni pesanti caratterizzati da frequenti ristagni idrici.

Per quanto concerne la sua propagazione è consigliabile scegliere la tecnica della talea semilegnosa da effettuarsi sui germogli laterali nel periodo agosto-settembre; prima di poter procedere con la messa a dimora, la pianta andrà tenuta in vivaio per almeno un anno.

L’impianto sarà effettuato con piante piuttosto giovani che possono essere messe in piena terra durante la stagione invernale (a condizione che la stagione non sia particolarmente rigida) oppure, ed è da preferirsi, nel corso della stagione primaverile.

La pianta non ha particolari esigenze idriche; per gli esemplari messi a dimora da tempo è solitamente sufficiente l’acqua piovana; per quanto riguarda invece gli allori più giovani, nel periodo che va da aprile a settembre, è consigliabile annaffiare il terreno quando questo è totalmente asciutto.

Per quanto concerne la concimazione, da effettuarsi ogni due settimane a partire dai mesi primaverili fino alla fine di quelli estivi, si può utilizzare un concime liquido da diluire nell’acqua utilizzata per irrigare la pianta. Nel resto dell’anno le concimazioni non vanno effettuate. Dal momento che l’alloro è una pianta dalle spiccate caratteristiche aromatiche, è consigliabile utilizzare un concime con un elevato titolo di azoto, sostanza che favorisce un buon sviluppo delle parti verdi.

La raccolta delle foglie può essere effettuata durante tutto l’anno, ma le foglie migliori sono quelle più giovani. La raccolta delle bacche invece va effettuata nel corso della stagione autunnale.

L’alloro dovrebbe essere potato annualmente alla fine della stagione invernale.

Un ultimo cenno va alle avversità; l’alloro è una pianta piuttosto resistente, ma le foglie possono essere danneggiate dall’oidio. Per prevenire questo problema si dovrà procedere con periodiche distribuzioni di zolfo.

Un parassita piuttosto fastidioso per l’alloro è la cocciniglia; non arreca danni significativi, ma può rovinare alcune foglie e, nel caso che il numero di questi parassiti sia particolarmente numeroso, la pianta può trovare alcune difficoltà nello sviluppo. Il rimedio migliore contro questo parassita è l’utilizzo di oli minerali. Le foglie trattate con olio minerale possono essere utilizzate in cucina soltanto se sono trascorse almeno due settimane dal trattamento e comunque soltanto dopo un accurato lavaggio.

Anche gli acari possono attaccare l’alloro, la loro presenza può provocare un ingiallimento delle foglie e la presenza di ragnatele piuttosto sottili fra i fusti.

Articoli correlati

  • Origano (Origanum vulgare)
  • Rosmarino
  • Timo
Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email

I BEST SELLER

  • Manuale di cultura generale
  • La felicità è possibile
  • Il manuale completo della corsa
  • Correre per vivere meglio
  • Il metodo Albanesi
  • Il manuale completo dell'alimentazione
  • Guida agli integratori alimentari
  • Migliora la tua intelligenza
  • Capire gli scacchi
  • Il manuale completo della maratona
  • Gli altri nostri libri...



Privacy Policy - Cookie Policy - Cambia impostazioni privacy - Ulteriori informazioni sul GDPR

ATTENZIONE - Le informazioni contenute e descritte in questo sito sono solo a scopo informativo; non possono essere essere utilizzate per formulare una diagnosi o per prescrivere o scegliere un trattamento, non vogliono né devono sostituire il rapporto personale medico-paziente o qualunque visita specialistica. Il visitatore del sito è caldamente consigliato a consultare il proprio medico curante per valutare qualsiasi informazione riportata nel sito.


L'IDEA REGALO

manuale della cultura Il Manuale di cultura generale è una grande opportunità per chi studia, prepara un concorso, seleziona il personale o, semplicemente, un'idea per un regalo a uno studente o a una persona di cultura. Da poche ore a pochi giorni per costruirsi un’eccellente cultura generale nella materia preferita fra le 43 trattate.

BUONUMORE

barzellette

Ogni giorno una delle nostre barzellette divertenti



I NOSTRI SOCIAL NETWORK

Twitter FacebookYouTubeFeed

modernità Il gruppo Facebook dei nostri più affezionati amici


Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2021 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati