L’agnocasto (Vitex agnus-castus) è un arbusto deciduo dal fogliamo molto aromatico. Originario delle aree calde del Mediterraneo e dall’Asia centrale, è moderatamente resistente al freddo. In Italia cresce anche allo stato spontaneo nei luoghi umidi e lungo il corso dei fiumi.
Si tratta di una pianta interessante sia per il giardinaggio, sia in fitoterapia.
La coltivazione dell’agnocasto in giardino
L’agnocasto è un arbusto dal portamento morbido ed espanso. Ha foglie sottili, appuntite, intere o leggermente dentate. La variante latifolia ha foglie più larghe. L’agnocasto propriamente detto è affine a un’altra pianta, la Vitex negundo, originario dell’africa e dell’Asia orientali, a sviluppo più contenuto (altezza una ventina di centimetri con un’espansione orizzontale di tre metri).
All’inizio dell’autunno produce piccoli fiori tubolari, profumati, che possono essere bianchi, blu o color lilla. I frutti sono bacche nere contenenti quattro semi.
L’agnocasto è una pianta molto interessante nel giardinaggio e in fitoterapia
Questa pianta è apprezzata per la fioritura tardiva il fogliame morbido ed elegante. Nelle zone soggette a gelate conviene piantarlo al riparo di un muro ben esposto a sud oppure coltivarlo in serra. Nei paesi caldi d’origine può raggiungere anche gli otto metri d’altezza, mentre in Italia può raggiungere i quattro metri. Non necessita di molta acqua e a parte i primi mesi dell’impianto, è sufficiente l’acqua piovana.
Propagazione e impianto
Generalmente l’agnocasto viene messo a dimora nel sole pieno, in qualunque tipo di terreno. Si può propagare per seme in autunno o per talea semi legnosa in estate. L’agnocasto è un arbusto resistente alle malattie e praticamente è immune da parassiti, se messo a dimora in un luogo adatto in pieno sole. In genere, nei garden center e on line l’agnocasto è venduto già in esemplari in vaso di diametro variabile. Può essere così trapiantato in ogni periodo dell’anno ad eccezioen dei più freddi.
L’agnocasto in fitoterapia
Dell’agnocasto vengono utilizzati foglie, corteccia della radice e frutti.
La fitoterapia attribuisce all’agnocasto proprietà anafrodisiache, cioè in gradi di diminuire la libido. I suoi semi sono infatti conosciuti anche con il nome di “pepe dei monaci” perché i monaci li consumavano come aiuto nel rispetto del voto di castità.
I componenti principali degli estratti dell’agnocasto sono alcuni alcaloidi, diterpeni e flavonoidi. Queste sostanze vegetali sono in grado di interagire con il sistema endocrino umano, modulando la risposta ormonale.
Pertanto, le indicazioni per l’utilizzo di prodotti a base di questa pianta sono:
- amenorrea
- irregolarità del ciclo mestruale
- sindrome premestruale
- aumentata produzione di prolattina
- dolore mammario (mastodinia)
Controindicazioni ed effetti collaterali
Non sono note controindicazioni o effetti collaterali. Sono possibili interazioni con farmaci antagonisti dei recettori di dopamina. In letteratura, non sono presenti studi sulle gestanti, quindi andrebbe evitato in gravidanza e in allattamento.
Efficacia dell’agnocasto
Sull’utilizzo dell’agnocasto sono però necessari ulteriori conferme prima di poter parlare di comprovata efficacia.
Formulazione
L’agnocasto in genere viene venduto sottoforma di capsule contenenti estratto secco.
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