Ecco un elenco dettagliato e commentato di frasi sulla felicità. Ognuna di esse è commentata e giudicata con un voto che può andare da 0 a 10. Vediamo quali sono state giudicate insufficienti (voto <6) e quali invece sono state promosse (voto >5).
Frasi sulla felicità: bocciate
Di seguitio una rassegna delle frasi sulla felicità che non hanno raggiunto la sufficienza.
Meltzer – La felicità è come un bacio. È necessario condividerla per goderne.
Giudizio: 5 – In realtà, si diventa dipendenti dalla presenza altrui per poter essere felici e si escludono quegli oggetti d’amore che si vivono personalmente e in profonda intimità.
Carnegie – La felicità non dipende da eventuali condizioni esterne, è determinata dal nostro atteggiamento mentale.
Giudizio: 5 – La mente sicuramente conta, ma non può stravolgere la realtà, mostrando come positive condizioni comunque penalizzanti (per esempio sulla salute).
Rooney – La felicità dipende da come reagisci alla vita più che da ciò che accade.
Saper reagire è importante, ma è difficile definire felice “una vita di problemi ben affrontati”.
Aristotele – Esercitare liberamente il proprio ingegno, ecco la vera felicità.
Giudizio: 5 – Se si esercita liberamente il proprio ingegno, ma la moglie ci tradisce, i figli si drogano, il cane ci ignora, che vita è? La posizione aristotelica è quella tipica dell’intellettuale che vive al di fuori del mondo e non sa integrarsi con esso. Il mondo non è il nostro cervello e la vera intelligenza (ingegno) è la comprensione del mondo reale.
Levant – La felicità non è qualcosa che si verifica, è qualcosa che si ricorda.
Giudizio 5 – Messa così, la definizione è inesatta: poiché sarebbe ciò che si ricorda, la felicità comprenderebbe anche tutte le cose estremamente spiacevoli che ricordiamo. Inoltre, un momento felice si ricorda, ma la felicità non è fatta solo di ricordi.
E. Roosevelt – La felicità non è un obiettivo, è un suo prodotto.
Giudizio 5 – Se è vero che raggiungere un obiettivo porta a uno stato emozionale positivo, è altrettanto vero che una vita basata sui risultati (tipica della mentalità americana più competitiva) porta spesso a distruggere gran parte di essa nel tentativo di raggiungerli.
Rosten – La felicità arriva soltanto quando spingiamo la nostra mente e il nostro cuore oltre ciò che siamo capaci di fare.
Giudizio: 4 – Una vita basata sui risultati che otteniamo è spesso la causa prima dell’infelicità e comunque ci spinge verso la personalità insoddisfatta perché, ovviamente, esiste sempre un nuovo traguardo da raggiungere.
Ingersoll – Il modo per essere felici è quello di rendere gli altri così.
Giudizio: 4 – Una visione molto mistica della felicità che si scontra con il fatto che aiutare gli altri a essere felici può essere estremamente gratificante, ma non garantisce che la nostra vita lo sia. Non a caso, il santo non è necessariamente lo specchio di chi sorride alla vita.
Seneca – La vera felicità è … godersi il presente, senza dipendenza ansiosa dal futuro.
Giudizio: 4 – Che senso ha essere felici oggi, se le nostre scelte attuali ci infeliciteranno il resto della vita?
Barrymore – La felicità spesso si insinua attraverso una porta che non sapevi di aver lasciato aperta.
Giudizio 4 – Messa così sembra un fatto casuale e comunque non dipendente da noi. Lo spesso è decisamente eccessivo (“può insinuarsi” era preferibile).
Marquis – La felicità è l’intervallo tra i momenti di infelicità.
Giudizio: 3 – La definizione del sopravvivente conscio che ci saranno molti momenti di infelicità, per lui “inevitabili”.
Wood Krutch – La felicità è di per sé una forma di gratitudine.
Giudizio: 3 – Gratitudine per cosa? Per chi? Si tratta di una frase a effetto, una risonanza sentimentale.
Lee Runbeck – La felicità non è un punto di arrivo, ma un modo di viaggiare.
Giudizio: 3 – Un’altra risonanza sentimentale. Se il viaggio è senza meta e non si arriva mai?
Rostand – Non esiste felicità intelligente.
Giudizio: 2 – Meno critico di Greene (vedasi più avanti, manca la condanna morale), ma egualmente fallimentare. Dire che non si può essere felici se si ha cervello, vuol dire oggettivare la propria condizione, un meccanismo tipico degli stupidi. Equivale a dire: io non so correre i 100 m in 10 secondi, nessuno ci riesce.
Shaw – Un’intera vita di felicità! Nessun uomo vivente potrebbe sopportarla, sarebbe l’inferno in terra.
Giudizio: 1 – Commette lo stesso errore di Rostand (vedi sopra), con l’aggravante di allargare il discorso anche ai non intelligenti. Per la serie: se non avessi problemi mi sarei già ammazzato.
Greene – Mostratemi un uomo felice, e io vi mostrerò la presunzione, l’egoismo, la malignità, a meno che non sia la totale ignoranza.
Giudizio: 0 – La posizione classica dell’invidioso, fallito esistenzialmente, che non è riuscito, nonostante il suo potere intellettivo, a vivere bene e denigra a priori chi ci è riuscito. Rivoltando il discorso di Greene, si potrebbe affermare che, quando c’è la salute, mostratemi un uomo infelice e io vi dimostrerò che è uno stupido.
La felicità non è qualcosa di già pronto, deriva dalle nostre azioni (Dalai Lama): una delle frasi sulla felicità che ha ottenuto il massimo dei voti
Frasi sulla felicità: promosse
Di seguitio una rassegna delle frasi sulla felicità che hanno raggiunto o superato di gran lunga la sufficienza.
Aristotele – La felicità è il significato e l’obiettivo della vita, l’intero scopo e fine dell’esistenza umana.
Giudizio: 10 – Chiaro, semplice e in stile Neocinismo. Si noti dalla definizione di Aristotele sopraccitata che, quando cerca di andare oltre, il grande filosofo dà della felicità una definizione non corretta, basata solo sulla sua personalità.
Dalai Lama – La felicità non è qualcosa di già pronto, deriva dalle nostre azioni.
Giudizio 10 – Come spiega il Neocinismo, sono le nostre scelte che ci portano a una vita felice. Capire questo è aver fatto il primo passo del percorso.
Dostoevskij – La più grande felicità è conoscere le cause dell’infelicità.
Giudizio: 9 – Poiché nessuno nasce maestro, imparare dagli errori altrui è il modo più semplice e veloce di farsi esperienza; manca solo l’ultimo tassello: la capacità di tradurre gli errori altrui in regole che siamo capaci di seguire.
Yourcenar – Ogni felicità è un capolavoro.
Giudizio 9 – Non so in che occasione Marguerite Yourcenar scrisse questa frase, ma a me piace interpretarla come la rivelazione del vero scopo della vita. Chi è felice ha dipinto un quadro più prezioso della Gioconda, ha scritto un poema migliore della Divina Commedia, ha scoperto una teoria più grande della relatività.
Schultz – La felicità è un cucciolo caldo.
Giudizio: 7 – Posizione minimalista, che può funzionare se non intervengono fattori esterni che comunque turbano la nostra vita.
Balzac – La felicità materiale riposa sempre sulle cifre.
Giudizio: 6 – I soldi danno un grosso aiuto alla felicità (Balzac ebbe sempre problemi economici), ma non servono a molto se la psicologia del soggetto è critica, fragile, ansiosa ecc. Non sono cioè in grado di modellare il nostro carattere nel giusto modo per affrontare al meglio il mondo: troppi ricchi soffrono o si suicidano.
Mahatma Gandhi – La felicità è quando ciò che pensi, quello che dici e quello che fai sono in armonia.
Giudizio: 6 – la coerenza morale non basta certo a rendere felici, al massimo può rendere sereni (le filosofie orientali spesso scambiano la serenità con la felicità).