Faber est suae quisque fortunae è una notissima frase latina che in italiano suona pressoché come “Ciascuno è artefice del proprio destino” (per inciso, il termine faber, significa fabbro, artigiano).
Si tratta di una massima presente nella seconda delle due Epistulae ad Caesarem senem de re pubblica (De rep., 1, 1, 2) attribuite a Sallustio (il primo grande storico romano), ma tale attribuzione è tuttora molto discussa.
Il significato della frase è piuttosto chiaro e la si cita infatti per affermare che la vita di una persona è più influenzata dalla sua volontà e dalle azioni che essa compie più che dall’intervento della sorte.
(“Pietro è l’esempio di Faber est suae quisque fortunae, ovvero, ciascuno è artefice della sua fortuna. Sono persone come lui che scelgono al bivio, se con il loro ruolo che ricoprono possono migliorare o peggiorare le cose“; Quotidiano del Canavese, 3 giugno 2018).
Varianti
Varianti piuttosto note della frase sono Homo faber fortunae suae e Homo faber ipsius fortunae, che significano “L’uomo è l’artefice della propria sorte“; il verbo est viene omesso per donare alla frase una maggiore scorrevolezza.
Frasi celebri, motti e modi di dire – Locuzioni e frasi latine
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