Il trifoglio rosso (Trifolium pratense) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Fabaceae o Leguminosae, assai diffusa e coltivata come erba da foraggio in diversi Paesi del mondo. Cresce soprattutto nelle praterie e nei pascoli umidi, dove arriva fino a 50 centimetri di altezza, e produce infiorescenze di colore rosso porpora. È però anche una pianta molto usata in fitoterapia.
Trifoglio rosso – Proprietà
Il trifoglio rosso è considerato una pianta officinale per il suo elevato contenuto di flavonoidi nei fiori, sostanze antiossidanti e similestrogeniche. In questa pianta sono presenti quattro tipi di flavonoidi: genisteina, daidzeina, formononetina e biochanina A, di cui la genisteina ha il maggior potere antiossidante ed è in grado inoltre di inibire la crescita delle cellule tumorali.
Grazie ai suoi isoflavoni perciò il trifoglio rosso ha proprietà:
- antitumorali,
- antiossidanti,
- ipocolesterolemizzante (abbassa soprattutto il colesterolo LDL),
- antiosteoporotica, perché favorisce la mineralizzazione delle ossa,
- benefiche contro i sintomi della menopausa.
Le cure in cui risulta più efficace sono il trattamento del colesterolo alto e il contrasto delle vampate di calore e degli sbalzi d’umore in menopausa, oltre che dei sintomi della sindrome premestruale.
Questa pianta viene utilizzata però anche per curare diarrea e gastrite, disturbi respiratori (bronchite, tosse), stress ossidativo (gli isoflavoni del trifoglio rosso contrastano l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare). È utile poi anche per uso esterno nel trattamento di problemi cutanei come eczemi, acne, psoriasi e ustioni. Il trifoglio rosso, inoltre, è una buona fonte naturale di cumarine, composti aromatici che aiutano a migliorare la circolazione del sangue.
L’assunzione può avvenire tramite capsule oppure infusioni delle foglie per ottenere tisane; per l’uso esterno, si applica con degli impacchi. La dose dipende da vari fattori, come l’età, lo stato di salute e altre condizioni. Il trifoglio rosso in menopausa deve avere un dosaggio stabilito insieme a un medico.
Trifoglio rosso – Controindicazioni
Il trifoglio rosso può avere delle controindicazioni: sotto forma di integratore, non è considerato sicuro in gravidanza e allattamento, inoltre potrebbe aumentare la probabilità di sanguinamento, perciò in caso di disturbi emorragici, si consiglia di evitarne grandi quantità.
In caso di cancro della mammella, dell’utero, ovarico, di endometriosi o fibromi uterini, il trifoglio rosso potrebbe agire come estrogeno peggiorando la condizione.
Chi soffre di deficienza della proteina S deve evitare di assumere questa pianta perché i fitoestrogeni che contiene possono aumentare il pericolo di coaguli del sangue, a cui queste persone sono soggette.
Per lo stesso motivo, è consigliabile sospendere l’assunzione di prodotti a base di questa pianta almeno 2 settimane prima di sottoporsi di a un intervento chirurgico.
Il trifoglio rosso è anche ricco di minerali (cromo, magnesio, calcio, silicio, fosforo), potassio e vitamine (niacina, tiamina e vit. A, B12, E, K, C), che contribuiscono al benessere generale dell’organismo
Effetti collaterali
Nelle quantità suggerite, non si conoscono effetti collaterali degni di nota per l’assunzione di questa pianta officinale. Non sono state individuate correlazioni negative fra trifoglio rosso e tiroide, se le quantità assunte restano nella norma. È sempre comunque necessario consultare un medico prima di assumere rimedi naturali.
A seguito di iperdosaggi, il trifoglio rosso può causare:
- eruzioni cutanee
- dolori muscolari
- mal di testa
- nausea
- sanguinamento vaginale.
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