Le diverse varietà della menta sono utilizzate in fitoterapia per molteplici scopi; quella di gran lunga più diffusa e conosciuta è la menta piperita, un ibrido spontaneo tra Mentha aquatica e Mentha viridis. Quasi ovunque si fa poca distinzione tra Mentha viridis e menta piperita: la menta verde (anche romana o gentile), ha foglie lanceolate e un po’ rugose o ghiandolose, mentre la menta piperita ha foglie oblunghe ovate, scure sulla pagina superiore e chiare in quella inferiore.
Le parti della pianta che sono utilizzate sono generalmente le foglie, ma in alcune occasioni si sfruttano anche le sommità fiorite. I principi attivi che caratterizzano la pianta sono il mentolo, i suoi esteri, monoterpeni, sesquiterpeni, tannini, flavonoidi, azuleni ecc.
Nella fitoterapia moderna la pianta è utilizzata sotto varie forme (tintura madre, estratti secchi titolati, olio essenziale, polvere, estratto fluido), oltre che per preparare infusi e decotti.
Proprietà e benefici della menta piperita
Alla menta, in particolar modo alla menta piperita, sono attribuite varie proprietà:
- per uso interno è raccomandata come pianta analgesica, antispasmodica, carminativa (facilita l’espulsione di gas da stomaco e intestino), coleretica (aumenta la produzione di bile) e antisettica.
- Per uso esterno è consigliata per le sue proprietà aromatizzanti, rinfrescanti, antipruriginose, antinfiammatorie e analgesiche.
Per tutte queste sue caratteristiche, le principali indicazioni di utilizzo di sono:
- dispepsia
- mal di testa
- alitosi
- dolori intestinali
- nausea
- flatulenza
L’olio essenziale di menta
La preparazione più attiva è sicuramente l’olio essenziale, contenente molte sostanze: il mentolo, il mentone, l’acetato di mentile, il mentofurano, l’isomentone, il pulegone, il neomentolo, il piperitone e il cineolo.
Il dosaggio dell’olio essenziale va da va da 0,1 a 0,2 gocce per kg di peso corporeo, suddivise in due somministrazioni al giorno poco prima o subito dopo i due pasti principali.
Infuso di foglie di menta piperita
Popolarmente le foglie vengono utilizzate per preparare infusi a scopo digestivo o rinfrescante. Esistono in commercio estratti secchi o preparati in bustine con cui preparare un infuso; questo può essere consumato caldo o anche freddo. Avendo a disposizione foglie fresche, è possibile anche prepararlo in casa: è sufficiente mettere in acqua bollente le foglie, ben lavate e pulite, e lasciarle riposare per almeno dieci minuti. La dose è di circa 60 g di foglie per 200 ml di acqua. L’infuso può essere dolcificato a piacere con miele.
Controindicazioni
L’assunzione di preparati a base di menta non è scevra da effetti collaterali; in alcune occasioni si possono registrare nausea, vomito, vertigini, reflusso gastroesofageo e irritazione delle mucose. Nei bambini può causare, anche se raramente, spasmo alla glottide. Precauzionalmente, l’utilizzo della menta viene sconsigliato alle donne in stato interessante e a quelle che allattano e anche a coloro che sono affetti da disfunzioni tiroidee e gastrite. Il mentolo, se assunte in alte dosi può essere neurotossico e viene sconsigliato in caso di favismo, in quanto il deficit di enzima G6PD impedisce l’eliminazione del mentolo.