La lavanda (Lavandula officinalis o Lavandula angustifolia) è una pianta erbacea perenne sempreverde impiegata nel giardinaggio, in cucina e in fitoterapia. Per le informazioni generali come pianta ornamentale si veda l’articolo sulla lavanda nel giardinaggio.
Lavanda: proprietà
Le parti utilizzate a scopi fitoterapici sono le infiorescenze che vengono raccolte al mattino nei mesi di luglio e agosto, preferibilmente nelle giornate calde e secche; successivamente vengono essiccate in luoghi ombrosi e ventilati.
I costituenti principali della lavanda sono olio essenziale, flavonoidi, cumarine, tannini e triterpeni.
La fitoterapia attribuisce alla pianta in questione proprietà antisettiche, pettorali e antidepressive (queste appaiono decisamente sopravvalutate).
Le indicazioni all’utilizzo fitoterapico della pianta sono numerose; viene infatti consigliata per trattare l’ansia e gli stati depressivi associati a cefalea e a disturbi gastrointestinali; altre indicazioni sono la dispepsia con flatulenza e nausea, l’insonnia e l’irrequietezza. Viene altresì indicata per contrastare il vomito acido nei soggetti in età pediatrica.
Lavanda: controindicazioni ed effetti collaterali
Generalmente la lavanda è considerata una pianta priva di rischi; in letteratura sono stati però segnalati alcuni casi di ginecomastia in età prepubere legati a lavanda e a oli dell’albero del tè.
L’utilizzo di lavanda è sconsigliato a quei soggetti che assumono barbiturici in quanto la pianta può potenziare l’effetto sedativo di tali farmaci.
L’olio essenziale di lavanda
Un breve cenno va all’olio essenziale della pianta, una sostanza molto complessa che conta numerosi costituenti. L’olio essenziale di miglior qualità è di produzione francese, asserzione non condivisa però dagli inglesi che ritengono che il miglior olio di lavanda sia quello che loro producono a Mitcham, un sobborgo del Surrey, a sud-ovest di Londra.
L’olio essenziale viene usato sia per preparare bagni rilassanti sia per trattare, tramite frizionamento, bruciature, scottature, punture di insetti, lividi, eczemi; ne viene poi consigliata una piccola applicazione su nuca e tempie per combattere le emicranie.
Frizionato in abbondanza sulla cute, l’olio essenziale di lavanda ha una certa efficacia come sostanza repellente per gli insetti.
La lavanda nell’antichità
La lavanda veniva utilizzata moltissimo anche in tempi molto antichi; era particolarmente diffusa intorno a una città della Siria, Nardo, tant’è che i greci antichi chiamavano la lavanda con il nome di questa città.
Gli antichi romani utilizzavano un profumo composto da lavanda, mirra e giglio; era una pianta molto preziosa e veniva venduta ad alto prezzo.
In epoca medievale la lavanda veniva considerata una pianta dalle qualità afrodisiache e per tale motivo in quell’epoca la lavanda divenne una delle piante più richieste.
In tempi più recenti veniva utilizzata dai contadini inglesi per prevenire cefalea e colpi di sole; a tale scopo ne portavano qualche spiga sotto il cappello.
Sempre in passato si usava essiccare e ridurre in polvere i fiori di lavanda e li si inserivano all’interno dei cuscini come trattamento dell’insonnia.