I gemmoderivati sono i rimedi naturali impiegati dalla gemmoterapia, un particolare tipo di fitoterapia che utilizza i tessuti meristematici delle piante (tessuti embrionali in via di accrescimento) sulla base della teoria che contengano principi attivi diversi dal resto delle parti della pianta adulta, sia dal punto di vista qualitativo, che quantitativo.
A differenza quindi della fitoterapia classica, che utilizza fiori, foglie, radici e cortecce già formate, la gemmoterapia utilizza gemme e germogli emergenti di alberi e arbusti, raccolti freschi, oppure i semi, le radici e la corteccia delle radici. In soli due casi viene usata anche la linfa.
Gemmoderivati – Cosa sono e come si ottengono
Per la preparazione dei gemmoderivati bisogna utilizzare piante selvatiche oppure coltivate secondo rigidi criteri biologici, senza prodotti chimici, che alterano le loro caratteristiche biologiche, e scegliere esemplari totalmente sani. Il tempo balsamico (il periodo in cui la pianta produce la maggiore quantità di principi attivi al suo interno) varia a seconda della specie della pianta e della parte da raccogliere. Per le parti sotterranee, come le radici, il periodo più adatto va dall’autunno all’inverno, mentre per germogli e steli il tempo di raccolta è la primavera.
Le parti fresche, una volta raccolte, vanno triturate e messe a macerare per 21 giorni in alcool (45°-65°) e glicerina, per questo i gemmoderivati sono conosciuti anche come macerati glicerici o macerati glicerinati. Al termine di questo periodo si deve sottoporre il composto alla decantazione, poi si spreme il residuo solido e si procede al filtraggio.
La preparazione che si ottiene è la base di molti rimedi omeopatici.
La gemmoterapia ha principalmente una funzione disintossicante per l’organismo, stimolando gli organi che si occupano di eliminare dal corpo le tossine (fegato, reni, pelle, intestino, polmoni). Tutti i giorni infatti possiamo venire a contatto con metalli pesanti, insetticidi, conservanti, emulsionanti, residui di farmaci ecc. che vanno eliminati perché dannosi per l’organismo. A seconda del rimedio specifico, poi, i gemmoderivati agiscono anche su altri organi in maniera mirata.
Gemmoderivati – Elenco
L’elenco completo dei gemmoderivati è ovviamente lunghissimo, ma ve ne sono alcuni specifici per disturbi molto comuni:
- gemmoderivato di castagno, per contrastare la cellulite;
- gemmoderivati di sorgo, rosmarino, ginkgo biloba, per stimolare la circolazione;
- gemmoderivato di ribes nigrum e gemmoderivato di cedro, per alleviare l’allergia al polline o alla polvere;
- gemmoderivato di crespino, per contrastare le affezioni renali;
- gemmoderivato di prugnolo, energizzante;
- gemmoderivato di acero campestre e gemmoderivato di frassino, contro il colesterolo alto.
Le regole per la preparazione dei gemmoderivati sono stabilite dalla Farmacopea francese
Come si usano?
I gemmoderivati si assumono per via orale, diluendo all’interno di un bicchiere d’acqua dalle 4 alle 10 gocce di preparato per ogni 10 kg di peso corporeo. È consigliabile assumerli al mattino prima della colazione e alla sera prima di andare a dormire, per ottenere il massimo dei loro effetti, e comunque mai più di tre volte al giorno. Possono essere usati sia dagli adulti, sia dai bambini e non contrastano con farmaci o altri rimedi omeopatici, inoltre non sono stati riscontrati effetti indesiderati o controindicazioni. Tuttavia, dopo circa 2-3 mesi di terapia si consiglia di interrompere l’assunzione per circa dieci giorni.
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