La fumaria (Fumaria officinalis) è una pianta erbacea annuale che appartiene alla famiglia delle Fumariacee; la fumaria cresce spontaneamente un po’ dappertutto, anche nei campi coltivati; è infatti considerata una pianta infestante. La fumaria ha un fusto di color verdognolo che può raggiungere i 50 cm di altezza anche se mediamente si attesta sui 20-30 cm; le foglie sono di colore grigio-verde, mentre i fiori sono rosa macchiati di porpora; i frutti sono a forma di noce e la radice è fittonante.
In fitoterapia la fumaria viene utilizzata per trattare spasmi a livello gastrico e biliare, dispepsia, congestione epatica, eruzioni cutanee, eczema, congiuntivite, ritenzione idrica, eccitazione, disturbi del sonno, tachicardia nervosa ecc.
La droga viene ricavata dalle parti aeree; i principi attivi che la costituiscono sono alcaloidi (fra cui fumarina, fumoficinalina, sinactina, coridamina ecc.), flavonoidi (fra cui rutina, isoquercitina, kampferolo ecc.) e acidi organici (fra cui acido fumarico, acido caffeico, acido citrico, acido malico, acido glicolico ecc.).
La fumaria può essere assunta sotto diverse forme: droga essiccata in polvere, infuso, tintura ecc.
Tra gli effetti collaterali che vengono segnalati in seguito all’assunzione di fumaria vi sono la diarrea e la sedazione.
L’assunzione di fumaria è controindicata in quei soggetti con ipersensibilità accertata verso uno più dei componenti.
La somministrazione di prodotti a base di fumaria deve essere fatta con una certa cautela se si stanno assumendo farmaci a effetto sedativo o farmaci ad azione ipotensiva.