TAN è l’acronimo di Tasso Annuo Nominale; è il tasso di interesse puro, espresso in termini annui, che viene applicato a un determinato finanziamento (insieme a tasso zero e TAEG, TAN è una sigla che troviamo indicata negli ormai moltissimi messaggi promozionali che propongono pagamenti da rimborsare tramite il pagamento di un certo numero di rate); viene definito “puro” perché esprime il prezzo reale del servizio richiesto (indica, dalla parte del debitore, il prezzo della disponibilità di una certa somma di denaro per un dato periodo di tempo, mentre dalla parte del creditore rappresenta la sua remunerazione annua per aver concesso il prestito); è opportuno ricordare che nell’ambito della matematica finanziaria il tasso può essere espresso come nominale oppure come effettivo; la sostanziale differenza fra le due tipologie di tasso è che il primo non tiene conto di un’eventuale anticipazione delle quote degli interessi durante il periodo di riferimento. Nel calcolo del TAN non entrano oneri accessori quali spese varie, imposte, provvigioni ecc.
Il tasso che esprime l’onere totale a carico del debitore è noto come TAEG (vale a dire Tasso Annuo Effettivo Globale); il legislatore, nella logica di una maggiore trasparenza, ha previsto che, nelle offerte promozionali dei finanziamenti, siano indicati sia il TAN che il TAEG.
TAN e tasso annuo effettivo – Un esempio
Supponiamo di ricevere un prestito di 2.000 euro al 12% con rimborso semestrale e quota capitale costante. Allo scadere dei primi sei mesi rimborseremo una cifra pari a 1.120 euro (1.000 euro quale quota capitale e 120 euro quale quota interessi); dopo altri sei mesi rimborseremo invece 1.060 euro (1.000 euro di quota capitale e 60 quale quota interessi). Teoricamente, trattandosi di tasso annuo, allo scadere dei primi sei mesi dovremmo rimborsare solamente 1.000 euro quale capitale e poi, trascorsi altri sei mesi, dovremmo rimborsare la quota di capitale residuo (1.000 euro) più gli interessi che sono maturati nei dodici mesi.
Così facendo si avrebbe la coincidenza fra TAN e tasso annuo effettivo. In realtà, nella prassi comune, a ogni scadenza vengono richiesti gli interessi maturati. Dall’esempio soprastante si nota come il finanziatore usufruisca di un incasso di 120 euro con 6 mesi di anticipo.
Il TAN non tiene conto dell’arricchimento del finanziatore che deriva dal fatto di ricevere anticipatamente una parte degli interessi, il tasso effettivo sì. È importante notare che quanto più i pagamenti sono frazionati, tanto più si allarga la forbice fra TAN e tasso annuo effettivo.
Quindi, ribadendo il concetto, il TAN coincide con il tasso annuo effettivo soltanto nel caso in cui il pagamento degli interessi venga richiesto in un’unica soluzione alla fine del periodo in questione; se, al contrario, il finanziamento prevede un rimborso rateale degli interessi (che vengono sommati alla quota capitale che periodicamente viene rimborsata), il tasso annuo effettivo differisce (ovvero aumenta).
TAN è l’acronimo di Tasso Annuo Nominale; è il tasso di interesse puro, espresso in termini annui, che viene applicato a un determinato finanziamento.
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