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Imposta di successione

L’imposta di successione è un’imposta che viene applicata sui trasferimenti di proprietà e su altri diritti su beni mobili e immobili in seguito alla morte del titolare.

Com’è noto, in seguito al decesso di un soggetto, i beni e i diritti che gli sono appartenuti diventano oggetto di eredità (ricordiamo, come spiegato nell’articolo corrispondente, che eredità è un termine che viene utilizzato, nel gergo comune, sostanzialmente come sinonimo di successione). Ricordiamo, a titolo di curiosità, che quando si tratta di successioni il defunto viene spesso indicato con l’espressione “de cuius”; trattasi di un’ellissi della locuzione latina “is de cuius hereditate agitur” che, tradotta letteralmente, significa: “colui della cui eredità si tratta”.

Il trasferimento dei beni viene effettuato in base alle regole della successione legittima oppure in base alle disposizioni testamentarie rilasciate dal defunto.

Attivo ereditario

L’insieme dei vari beni, fatta eccezione per quelli soggetti a esclusione, costituisce quello che viene definito “attivo ereditario”; in altri termini si tratta di ciò che è oggetto di eredità.

I beni che il defunto aveva in comproprietà con altri soggetti entrano a far parte dell’attivo ereditario solamente per la quota appartenente al defunto (in termini tecnici si dice che partecipano all’attivo pro-quota).

Tutti i beni che appartenevano al defunto (beni immobili, beni mobili, partecipazioni societarie, denaro, gioielli ecc.) entrano a far parte dell’attivo ereditario; fanno eccezione i titoli di Stato e gli autoveicoli iscritti al pubblico registro automobilistico (sono sottoposti a tassazione separata).

I beni che non entrano a far parte dell’attivo ereditario sono esenti dall’imposta di successione. L’esclusione dall’attivo ereditario riguarda anche le aziende, nel caso in cui gli eredi proseguano nell’esercizio dell’attività per un periodo minimo di cinque anni a partire dalla data del trasferimento.

Altre esclusioni sono relative a TFR e altre indennità che spettano per diritto agli eredi, beni culturali sottoposti a vincolo culturale prima della successione, a patto che siano stati adempiuti gli obblighi di conservazione e protezione, crediti verso lo Stato, enti pubblici territoriali, INPS, INAIL ecc.

Passivo ereditario

Fanno parte del passivo ereditario i debiti del cuius, le spese mediche sostenute a suo favore dagli eredi negli ultimi sei mesi di vita e le spese funebri.

Asse ereditario

La differenza fra l’attivo ereditario e il passivo ereditario costituisce il cosiddetto asse ereditario che, in termini più semplici, è praticamente il valore sul quale, dopo aver considerato franchigie ed esenzioni previste dalla legge, verrà applicata l’imposta di successione.

La dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione è un adempimento fiscale obbligatorio (fatte salve alcune eccezioni) che serve a comunicare all’Agenzia delle Entrate il subentro degli eredi nel patrimonio del defunto e determinare, di conseguenza le imposte che per tale subentro sono dovute.

Gli eredi e altri soggetti devono presentare la dichiarazione di successione entro un anno dalla morte della persona che ha lasciato in eredità i beni; tale dichiarazione deve essere presentata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate della circoscrizione di residenza del de cuius.

Oltre agli eredi sono obbligati alla presentazione della dichiarazione i legatari (ovvero coloro che subentrano nei diritti di un singolo bene e non partecipano all’intero monte ereditario), i curatori (nel caso di eredità giacenti), i trust e altri esecutori testamentari (se sono nominati nel testamento).

Non sempre è però obbligatorio presentare la dichiarazione di successione; è il caso di coniuge, figli, genitori e altri parenti in linea retta nel caso in cui il valore dell’eredità non sia superiore ai 100.000 euro e non comprenda beni immobili.

Come si presenta la dichiarazione di successione

Per la dichiarazione di successione è necessario utilizzare un apposito modello composto da vari quadri:

  • quadro A (generalità degli eredi)
  • quadro B (attivo ereditario)
  • quadro C (eventuali donazioni e liberalità avvenute a favore degli eredi prima della morte)
  • quadro D (passivo ereditario).

È consentito presentare un’unica dichiarazione anche se vi sono più eredi.

Come si calcola l’imposta di successione?

In base alla normativa attualmente vigente, sono previste tre aliquote (4, 6 e 8% che variano in base al grado di parentela degli eredi) e conseguenti soglie entro le quali non si è tenuti al versamento dell’imposta (le cosiddette franchigie); più precisamente:

  • coniuge e parenti in linea retta (figli, genitori, ascendenti e discendenti): aliquota 4%; la franchigia è di 1.000.000 di euro.
  • Fratelli e sorelle: aliquota 6% (franchigia 100.000 euro).
  • Altri parenti (fino al quarto grado), affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al terzo grado: aliquota 6 % (non è prevista alcuna franchigia).
  • Tutti gli altri soggetti: aliquota 8% (non è prevista alcuna franchigia).

Nel caso in cui il beneficiario sia portatore di grave handicap la franchigia applicabile è più elevata (1.500.000 euro).

Imposta di successione - dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente. La dichiarazione può essere presentata direttamente dal contribuente tramite i servizi telematici, tramite un intermediario abilitato o presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

Liquidazione e versamento dell’imposta di successione

L’imposta di successione deve essere liquidata (determinata) entro il terzo anno dalla presentazione della dichiarazione (entro il quinto in caso di omessa dichiarazione) e versato entro 60 giorni dalla data di notifica dell’atto di liquidazione.

Per il versamento si deve utilizzare il modello F23 che potrà essere presentato a un istituto bancario, a un ufficio postale o all’agente della riscossione.

Se si vuole richiedere una rateizzazione del versamento è necessario presentare un’istanza all’Agenzia delle Entrate.

Si deve versare subito un quinto dell’importo dovuto; la somma rimanente potrà, a seconda dell’importo dovuto, essere pagata in 8 o 12 rate trimestrale.

Per poter richiedere la rateizzazione, l’importo dovuto deve essere superiore ai 1.000 euro.

Altre imposte

L’imposta di successione può non essere la sola imposta dovuta in caso di eredità. Nel caso di beni immobili, infatti, la successione è soggetta anche a imposta ipotecaria (2%) e imposta catastale (1%).

Sia l’imposta ipotecaria che l’imposta catastale devono essere versate utilizzando il modello F23 tramite autoliquidazione, ovvero direttamente dagli obbligati nel momento in cui presentano la dichiarazione di successione.

Nel caso in cui, anche per uno solo degli aventi diritto, sussistano le condizioni per usufruire delle agevolazioni previste per la “prima casa” le due imposte sono dovute nella misura fissa di 200 euro.

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