Investire oggi è sicuramente molto difficile; ricordo con un sorriso quando anni fa (si era attorno al 2011) ricevevo 3-4 mail al giorno di persone che mi invitavano tramite il sito a raccontare al mondo come si poteva facilmente arricchirsi: comprare oro era la parola d’ordine. Rispondevo con una mail standard che a volte mi costava accuse di totale ignoranza in finanza. Oggi nessuno mi scrive per invitarmi a fare pubblicità per comprare oro. Chi avesse investito nel 2011 oggi avrebbe una perdita secca di circa il 20%.
Azioni, oro, bitcoin e chi più ne ha più ne metta: sono i miraggi di chi si illude di essere diventato un nuovo re Mida che trasforma in oro tutto ciò che tocca. Purtroppo, troppa gente è ancora veramente convinta che con la finanza si possa cambiare radicalmente vita. In Rete pullulano siti e “consulenti” che cercano di pompare queste illusioni. Di solito citano casi favorevoli, utilizzando il senno di prima che è la più grande truffa finanziaria perché ormai tutti dovrebbero sapere che quello che è successo prima non è detto si ripeta, anzi è molto probabile che il segno si inverta.
Per gli ingenui ho inventato il gioco di Buffett. Per chi non lo conosce, Buffett è da tutti citato come “genio della finanza”, esempio di come “si possa farcela”. Sicuramente Buffet è mediamente molto più abile della stragrande maggioranza dei suoi emulatori (basta vedere la sua formazione, praticamente unica); inoltre lui, probabilmente, in un modo o nell’altro, ha sempre avuto accesso a informazioni che i comuni mortali non conoscono (per capire quanto conti l’informazione, che non è quella che si trova sui giornali o in Rete, si veda il commento sui premi Nobel per l’economia nell’articolo Disinformazione), ma proviamo a dimostrare che uno poteva farcela anche per semplice fortuna.
Il gioco di Buffett
Supponiamo che nel mondo ci siano 102.400.000 persone che investono 1.000 dollari (euro) in un mercato ad alta volatilità; gli investitori hanno le stesse capacità, ma fanno scelte diverse. Dopo un mese, si supponga che la metà degli investitori abbia perso tutto e che l’altra metà abbia raddoppiato il suo patrimonio. Quelli (51.200.000) che hanno perso tutto abbandonano (ma non lo raccontano in giro); gli altri vanno avanti reinvestendo nello stesso mercato il loro patrimonio. Dopo un altro mese, 25.600.000 hanno perso tutto e altri 25.600.000 hanno raddoppiato. Si va avanti così. Dopo 10 mesi, abbiamo ben 100.000 investitori che hanno un patrimonio di un milione di dollari (chi pensa di essere un mago della finanza dovrebbe saper fare facilmente questo conto). Dopo 20 mesi cento investitori circa hanno un miliardo di dollari. Per pura fortuna. Un po’ come vincere al Superenalotto.
Ovviamente, nella realtà, una volta raggiunto un certo capitale, uno non è così stupido da reinvestirlo tutto con gli stessi rischi. Normalmente, da genio della finanza diventa un imprenditore, acquista aziende e le fa fruttare. Quello che è successo a Buffett che ha sempre mischiato attività imprenditoriali ad attività puramente finanziarie (nei periodi d’oro del mercato azionario).
Qual è il mio stipendio?
Per chi non fosse ancora convinto che essere geni della finanza non è per il comune mortale, faccio un ultimo esempio.
Supponiamo di avere 100.000 euro da investire (cifra di cui comunque pochi dispongono). Decidiamo di dedicare un’ora al giorno (lettura dei giornali/siti finanziari, analisi della giornata di borsa, calcoli ecc.) al proprio acculturamento. Supponiamo che a fine anno abbiamo un risultato che molti promotori finanziari definirebbero oggi buonissimo, un +3% al netto dell’inflazione. Il nostro patrimonio è aumentato di 3.000 euro a fronte di circa 300 ore di lavoro. Stipendio medio: circa 1.500 euro netti. Forse conviene fare altro…