Uno dei principali ostacoli alla diversificazione finanziaria è l’eccesso di ottimismo, cioè la convinzione che un evento incerto avrà comunque un esito favorevole.
L’ottimismo è un tratto psicologico positivo che ci sostiene nelle difficoltà e che ci consente di perseguire obiettivi di lungo periodo anche sopportando disagi immediati. Tuttavia racchiude un elemento di pericolo di cui è necessario essere consapevoli in quanto l’ottimismo ci induce a sopravvalutare le probabilità di un evento favorevole (e quindi, implicitamente, a sottovalutare la probabilità che l’evento assuma un valore negativo).
Si deve evitare di confondere l’ottimismo con la speranza e con l’illusione: quando acquistiamo titoli denominati in valuta dobbiamo essere consapevoli che, anche in pochi mesi, esiste la possibilità di perdite rilevanti.
Quali basi concrete abbiamo per essere ottimisti? C’è un contratto che ci garantisce? Ricordiamo che se qualcosa è successo in passato può succedere nel futuro e che chi oggi sembra sprovveduto è stato a sua volta ottimista (“che cosa vuoi che mi succeda se investo metà della liquidazione in titoli argentini?”).