Se fare ogni tanto un bilancio della propria vita è importante, farlo della propria situazione economica è fondamentale!
A tutti è noto che ogni persona che voglia seguire una corretta alimentazione non può prescindere dalla valutazione del proprio peso corporeo. È invece sorprendente come molte persone non conoscano che in modo approssimativo il loro patrimonio e pretendano comunque di avere un’ottima strategia di gestione del patrimonio stesso.
Questa approssimazione non è causata solo da scarse conoscenze di economia, ma può derivare anche da una psicologia decisamente ottimistica o dall’indecisione su scelte di vita fondamentali.
Un patrimonio può essere scisso in una quota dinamica e in una quota statica, ognuna delle quali va interpretata in modo pratico piuttosto che classicamente teorico.
Se definiamo come patrimonio ideale quello che dovrebbe essere sottinteso al tenore di vita del soggetto, confrontandolo con quello reale abbiamo notevoli indicazioni del nostro stato economico (non solo sul valore assoluto, ma anche sulla stabilità della nostra situazione).
Se il soggetto ha un patrimonio reale inferiore a quello ideale sta vivendo (per sua scelta o no) una situazione potenzialmente critica. Ciò può dipendere:
- da una carenza oggettiva: il patrimonio reale non è per esempio sufficiente a garantire una liquidità e un fondo imprevisti sufficienti.
- Errori operativi: per esempio si investe troppo in situazioni difficilmente smobilizzabili che rendono la quota dinamica reale decisamente sottodimensionata.
Uno degli errori più devastanti che si possano commettere è considerare solo la liquidità del proprio patrimonio, cioè la disponibilità di mezzi a brevissimo termine.
Molti ritengono che debba rimanere liquida solo quella parte del patrimonio che serve appunto alle spese a brevissimo termine (tre-sei mesi).
“Perché dovrei considerare il caso di una grave malattia improvvisa? Per eventi poco probabili non resta che disinvestire ciò che ho investito”. La posizione sembra ragionevole, ma l’esperienza insegna che esistono eventi ben più probabili di una gravissima malattia e che le persone sottovalutano sistematicamente, salvo contattare il proprio promotore finanziario e scoprire che i “soldi che ora servono” causano la smobilizzazione in secca perdita di investimenti precedenti.
Vediamo alcuni di questi “eventi improbabili”:
- il matrimonio di un figlio
- la sistemazione lavorativa di un figlio
- la sostituzione dell’auto
- una ristrutturazione della casa
- una vacanza improvvisa.
Molti genitori cadono dalle nuvole o sono decisamente impreparati quando vengono messi di fronte alla necessità di aiutare un figlio. A volte si tratta solo di aggiustamenti (la casa per l’eventuale futuro matrimonio era stata già acquistata), altre volte di vere e proprie emergenze che fanno correre il rischio di dissanguare l’intero patrimonio.
Anche nel caso di un incidente che abbia distrutto la nostra macchina, lasciandoci fortunatamente illesi, o di seri e improvvisi lavori alla nostra casa, saremo costretti a ricorrere a cifre non marginali.
L’ultimo caso, quello della vacanza improvvisa, può sembrare uno sfizio, ma accade più frequentemente di quanto si pensi che ci sia un’occasione irripetibile di avere un interessante aumento della qualità della vita a fronte di un esborso di qualche migliaia di euro.
Dovrebbe essere ormai chiaro che è possibile definire come quota dinamica del nostro patrimonio
la somma della liquidità per il brevissimo termine più un fondo imprevisti.
Tale fondo non è che debolmente influenzato dall’ammontare complessivo del proprio patrimonio; non inferiore a 10.000 euro, può arrivare a 50.000 per un patrimonio di un milione di euro. Tali cifre sono il giusto compromesso fra disponibilità economica, probabilità dell’imprevisto e la sua gestione.
Quale dimensione deve avere la riserva di liquidità per il brevissimo termine?
Dipende dallo stile di vita. Premesso che questo dovrebbe essere comunque realistico, non è possibile tararlo solo in base al proprio patrimonio, perché può darsi che il patrimonio sia piccolo o praticamente nullo, ma lo stipendio (guadagno) mensile sia medio-alto; è il caso di tanti giovani con una promettente carriera.
Senza entrare nei dettagli, un modo di esprimere la liquidità necessaria è di legarla alle spese mensili medie:
(1) la liquidità necessaria è pari alle spese di almeno tre mesi.
Per approfondire: Il bilancio personale: le regole.