Nel gruppo Facebook degli amici più vicini al sito ho postato due sondaggi (fra parentesi le risposte in percentuale 24 ore dopo l’attivazione).
Primo sondaggio. 1.000 migranti, delle varie migliaia che vogliono entrare negli USA, decidono di sfondare le recinzioni. Cosa faresti se fossi tu a dover decidere?
- Respingerei i migranti con l’uso minimo della forza (il che potrebbe voler dire anche “con l’uso delle armi”) per non farne passare nemmeno uno. (84%)
- Se le casse del mio Paese lo consentissero, predisporrei un sistema di accoglienza, smistamento e integrazione o respingimento. (16%)
- Mi dimetterei immediatamente perché non è possibile prendere certe decisioni. (0%)
- Aprirei i cancelli. (0%)
Secondo sondaggio. Siete il giudice che deve giudicare il gommista che in provincia di Arezzo ha ucciso il rapinatore.
- Non conosco bene la vicenda.
- Nessuna pena.
- Un anno con la condizionale per eccesso di legittima difesa.
- Mi attengo all’attuale legislazione.
- Tre anni e mezzo come segnale che non siamo un Paese di pistoleri.
Prima di commentare i risultati, rilevo che, a prescindere da ulteriori considerazioni morali (cioè considerando solo persone eticamente non discutibili), è ormai evidente che il mondo è spaccato in due: falchi e colombe. Per essere più precisi, rifacendomi alla visione dei tre mondi del Personalismo, il falco è colui che ha ben chiaro cosa si intende per mondo neutro (e per mondo dell’amore), la colomba condanna il concetto di mondo neutro e si rifà genericamente al principio secondo cui una vita umana ha per lui comunque e sempre valore, spesso un valore che porta il singolo a scelte ben precise.
Il valore di una vita umana
Inutile dire che io sono un falco. Non odio nessuno, ma la vita di una persona che non conosco come può avere un valore? Può essere un povero diavolo, ma anche un pedofilo, un rapinatore, un assassino o semplicemente uno che picchia la moglie o un evasore fiscale. Insomma, il valore etico di una persona è quello che ha dentro, come posso definire positivo un valore se quella persona non la conosco? Non posso certo commettere l’errore di dichiarare buono Tizio solo perché è povero, discriminato ecc. Non potendo definire il suo valore, il suo rapporto con lui dipende dalle leggi e, all’interno di esse, da come esso migliora/peggiora/lascia inalterata la qualità della mia vita. Ecco quindi che l’egoismo può essere del tutto giustificato.
Analisi dei sondaggi
Come premessa all’analisi dei sondaggi devo dire che è stato bravo chi ha colto la differenza fra i due: nel primo caso l’azione di forza è affidata a forze dello Stato, mentre nel secondo è un civile che l’intraprende.
Analizziamo ora i sondaggi. Sul primo niente da dire: quasi tutti hanno capito che lasciar passare dei migranti che sfondano le reti di recinzione di fatto significa abdicare alla sovranità nazionale e che sarebbe poi impossibile bloccare, per esempio, le centinaia di migliaia di messicani che sognano di entrare negli USA. La seconda opzione è stata aggiunta da un fan del gruppo, ma è palesemente emotiva, dettata dall’incapacità di far quadrare la ragione con il senso di colpa di respingere i migranti. Infatti, quando si crea un precedente, va rispettato. Se ne accolgo 1.000 in centri di accoglienza, come posso respingere i prossimi 10.000 o un milione? Si noti come il riferimento alle casse del Paese sia palesemente non etico: se non sono abbastanza ricco, anziché accettare alla San Francesco, un’ulteriore suddivisione della ricchezza con i nuovi arrivi (che sono più poveri di me), li respingo, magari sparando? La risposta 2 è tipica di chi tende a vivere di utopie, corretta in un mondo perfetto.
Più complesso il secondo sondaggio. Le risposte a mio avviso corrette a questo quesito sono la 2 e la 4. La 4 è un grande esempio di civiltà oppure un elegante modo di non prendere posizione. La proposta di legge appoggiata dal PD nella precedente legislatura (il disegno di legge è stato approvato dalla Camera, ma, se non erro, non è mai passato in Senato) è stata sbeffeggiata da molti che hanno visto nella non punibilità per eccesso di legittima difesa “se il fatto avviene di notte”, un compromesso della vecchia politica. Va da sé che la legge attuale non è affatto chiara dando al giudice la facoltà di interpretare i fatti. Probabilmente in questo caso, se il giudice è un falco non rinvierà a giudizio il gommista, se è una colomba invece sì. Quindi, anche attenendosi all’attuale legislazione, chi risponde dovrebbe aver scelto una delle altre 4 risposte; ricordo che, purtroppo, la legge deve spesso essere “interpretata”.
La 2 è tipica del falco che evidenzia come chi subisce un’intrusione di notte da parte di una o più persone possa sentirsi comunque minacciato non solo nei beni, ma anche nella vita e abbia il diritto a difendersi finché gli intrusi sono nella sua abitazione o nel suo luogo abituale di lavoro.
La risposta 1 mi lascia perplesso. Può essere tipica di chi non si interessa alla cronaca, ma ciò è evidentemente un difetto per chi vuole capire il mondo. Oppure di chi non sa distinguere l’importanza dei dettagli. Per esempio, in uno dei tanti delitti in cui l’accusato si dichiara innocente, senza conoscere tutti i dettagli (che non passano certo attraverso i giornali), la 1 sarebbe ragionevole. Ma qui che c’è da conoscere? Due malviventi si sono introdotti di notte, il titolare ha sparato a uno di essi (fra l’altro alle gambe) e, purtroppo, il rapinatore è morto dissanguato. Tutto il resto è ininfluente (che c’entra il calibro della pistola o se i malviventi erano o no armati, come si può al buio capire se lo sono? Ecc.): si tratta di dire se chi ha sparato aveva o no diritto di farlo.
La risposta 3 è totalmente irrazionale e dettata solo da un’equidistanza emotiva fra la triste vicenda del gommista, già rapinato 38 volte e abbandonato dallo Stato (avete notato l’ironia della sorte? L’officina è in via della Costituzione!), e la perdita della vita del malvivente.
L’utopia delle colombe
La risposta 5 è tipica delle colombe, terrorizzate che l’Italia diventi il Far West. L’Italia è già un Paese di pistoleri, fra armi d’ordinanza (poliziotti, carabinieri, guardie giurate ecc.), fucili da caccia, pistole sportive (avere una pistola per uso sportivo è banale; è ovvio che poi si possa usare per eliminare la suocera o il proprio datore di lavoro e che ciò sia illegale, ma sempre pistoleri si è); quello che per esempio cambia rispetto agli USA è che da loro avere armi da guerra è molto facile. Chi ha votato la 5 dà per scontato che il gommista avrebbe dovuto chiamare le forze dell’ordine, nel frattempo nascondersi e lasciarsi rapinare per la 39-esima volta.
Perché parlo di utopia (rilevo che alcuni che hanno votato 5 hanno votato 2 al primo sondaggio)? Perché si dà per scontato che l’eventuale intervento delle forze dell’ordine sia immediato. Se cercate in Rete “tempo di intervento carabinieri”, scoprite che nei centri più efficienti ci vuole una media di circa 22 secondi prima che qualcuno risponda e che prenda atto della consistenza della chiamata. Poi bisogna attivare le forze dell’ordine, le pattuglie: tempo 87 secondi. Siamo già a poco meno di due minuti, tempo che dà per esempio ai rapinatori la possibilità di accedere alla stanza dove è il chiamante. Comunque, non è finita. Quanto ci mette la pattuglia ad arrivare? Beh, dipende. Ci sono paesi che nemmeno hanno la stazione dei carabinieri o di polizia. In altri casi, c’è sovraccarico di interventi. Diciamo che, se va bene (solo un malvivente imbecille compie un furto in una casa vicino alla stazione dei carabinieri), dieci minuti, se va male anche più di mezz’ora. Quindi la soluzione 5 vuol dire semplicemente “stai buono, non fare nulla e lasciati rapinare”. Come si può condannare a 3 anni e mezzo di carcere chi reagisce?
P.S.: Le divagazioni sui sondaggi rischiano di diventare chiacchiere da bar. C’è chi sostiene che il gommista avrebbe potuto mettere un sistema d’allarme. Di fatto, questa necessità (costo circa 10.000 euro per un capannone) è un’ulteriore tassa che lo Stato fa pagare perché incapace di difendere i cittadini e uno può accettarla o no. Inoltre, un sistema d’allarme può essere facilmente disabilitato (per esempio con l’uso di jammer) se il ladro è un professionista e il sistema d’allarme non è al top della tecnologia; insomma una sfida continua fra crimine e prevenzione.