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Barbaresco DOCG

Il Barbaresco DOCG è un vino rosso fra i noti e pregiati della regione Piemonte ed è molto apprezzato sia in Italia che in terra straniera.

Ha origini molto antiche, sembra infatti che la sua storia inizi ai tempi del Medioevo.

Nella storia recente di questo vino, un anno di notevole importanza è il 1966; il 23 aprile di questo anno, infatti, il Barbaresco fu dichiarato vino DOC; lo stesso riconoscimento toccò a Barolo, Chianti e Brunello di Montalcino. 14 anni più tardi al Barbaresco venne assegnata la DOCG.

In base a quanto stabilito dal severo disciplinare di produzione, Il Barbaresco DOCG può essere prodotto soltanto nel territorio di quattro comuni della provincia di Cuneo: Barbaresco, Neive, Treiso e parte della frazione di San Rocco, anni addietro appartenente al comune di Barbaresco e adesso facente parte del comune di Alba. Il disciplinare prevede anche che le operazioni di vinificazione e invecchiamento siano obbligatoriamente effettuate internamente al territorio di produzione. I vigneti con i quali si produce il Barbaresco devono trovarsi in zone collinari poste a un’altitudine che non superi i 500 m sul livello del mare e con esclusione dei versanti che sono esposti a nord.

BarbarescoAttualmente la produzione di Barbaresco prevede due tipologie, Barbaresco e Barbaresco Riserva; sulle etichette possono essere presenti eventuali aggiunte che fanno riferimento alla zona di produzione e, talvolta, alla vigna di provenienza delle uve utilizzate per la produzione.

Barbaresco e Barbaresco Riserva – Il Barbaresco è un vino dal colore rosso intenso e brillante che sfuma dal rosso rubino al granato; l’odore è piuttosto intenso e caratteristico e richiama quello del lampone, del geranio e della viola. Il sapore è pieno e asciutto. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è 12,50% vol.

I vini Barbaresco DOCG devono essere sottoposti a invecchiamento (26 mesi di cui almeno 9 in legno per la versione Barbaresco; 50 mesi di cui almeno 9 nella versione Barbaresco Riserva).

L’immissione al consumo è consentita soltanto successivamente al primo giorno di gennaio del terzo anno successivo alla vendemmia nel caso del Barbaresco e successivamente al primo giorno di gennaio del quinto anno successivo alla vendemmia nel caso del Barbaresco Riserva.

Il Barbaresco raggiunge il top tra i 5 e i 10 anni di invecchiamento, ma si trovano in commercio produzioni molto più vecchie (le annate migliori possono durare anche fino a 30 anni).

Fra le migliori annate del Barbaresco sono segnalate quelle che vanno dal 1995 al 1999, il 2001, il 2004 e il 2005. Consigliabili anche le annate del 1982, 1985 e 1989.

Barbaresco: i vitigni

Il Barbaresco può essere prodotto utilizzando un unico tipo di vitigno, il Nebbiolo, vitigno a maturazione tardiva considerato di notevolissimo pregio e adatto alla produzione di vini da invecchiamento di altissima qualità; è infatti molto stabile sia per quanto riguarda l’aroma sia per quanto concerne il colore.

Dal Nebbiolo si ricavano molti vini; solo in purezza (ovvero 100% uve Nebbiolo) viene usato per produrre, oltre al Barbaresco, anche il Barolo, il Carema e il Nebbiolo d’Alba.

Anche con l’aggiunta di altre uve lo si utilizza per produrre Albugnano, Canavese Nebbiolo, Gattinara, Spanna e Valtellina superiore.

Soltanto con aggiunta di altre uve lo si usa per la produzione di Boca, Bramaterra, Fara, Ghemme, Lessona, Roero, Sizzano e Terre Alfieri Nebbiolo.

La vendemmia per la produzione di Barbaresco viene generalmente effettuata nelle prime tre settimane del mese di ottobre, sempre alcuni giorni prima rispetto a quella che viene fatta per la produzione del Barolo.

BarbarescoUna volta pigiata l’uva, il mosto viene fatto fermentare in contenitori di acciaio di grandi dimensioni per un periodo di tempo che varia, a seconda dell’annata, dai 15 ai 24 giorni; la temperatura di fermentazione oscilla tra i 28 e i 30 °C.

Durante il periodo della fermentazione vengono spesso effettuati i cosiddetti rimontaggi, ovvero dei rimescolamenti che consistono nel prelievo, dal fondo dei contenitori, del liquido che viene successivamente pompato sulla sommità.

Queste operazioni servono a migliorare le caratteristiche organolettiche del vino.

Una volta finito il periodo di fermentazione si procede con la svinatura, ovvero si travasa il vino in contenitori diversi; la svinatura consente di separare il liquido dai depositi di fermentazione (fecce) e dalle vinacce. Una volta effettuata la svinatura, il Barbaresco viene fatto riposare fino al settembre successivo; da quel momento inizia la fase di invecchiamento che viene effettuata in contenitori di legno di castagno oppure di rovere.

Barbaresco: gli accostamenti e la temperatura di servizio

Il Barbaresco è un vino decisamente adatto all’abbinamento con molti piatti tipici della tradizione culinaria piemontese; è perfetto per tutte quelle preparazioni a base di carne rossa e selvaggina, va benissimo accostarlo a piatti saporiti come arrosti e grigliate ed è ottimo l’abbinamento con il bollito misto e i formaggi a pasta dura, quelli piccanti e quelli stagionati in genere.

Molti consigliano, inoltre, di abbinare il Barbaresco alle ricette a base di Tartufo Bianco d’Alba, un prodotto agroalimentare tradizionale.

È opportuno prima di servirlo, lasciarlo decantare in bottiglia per almeno un paio d’ore.

Il Barbaresco dovrebbe essere preferibilmente servito a una temperatura tra i 18 e i 20 °C.

Bevi con moderazione: nella giornata il tuo indice alcolico non superi 3!

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