La Tecarterapia (talvolta Tecar® o anche Human Tecar®) è una terapia il cui indice di efficienza è alquanto interessante. Come accade con altre terapie che vengono utilizzate in centri specializzati (vedasi per esempio la litotrissia, la tecnica che utilizza uno strumento detto litotritore) o con macchine decisamente costose (lo stesso laser neodimio-yag, utilizzato per esempio nella Hilterapia), non sempre la Tecarterapia è accessibile nei centri fisioterapici normali; in effetti, pur essendo stata introdotta nel nostro Paese già diversi anni fa, la Tecarterapia è ancora relativamente poco conosciuta (il nostro sito è stato uno dei primi a parlarne diffusamente) o comunque non utilizzata, anche se, a onor del vero, cominciano a essere numerosi gli studi privati, gli ospedali pubblici e anche le squadre sportive professionistiche che adottano questa terapia.
La Tecarterapia (Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo, Tecar® e Tecarterapia® sono marchi registrati di Unibell International) è una tecnica che stimola energia dall’interno dei tessuti biologici, attivando i naturali processi riparativi e antinfiammatori. La ragione d’essere della Tecarterapia sta nella constatazione che ogni patologia osteo-articolare e dei tessuti molli rallenta e modifica i processi biologici che stanno alla base della riparazione del danno subito.
L’idea di trasferire energia ai tessuti infortunati è comune a molte terapie (radar e marconiterapia usano l’effetto antenna, la magnetoterapia l’effetto Faraday-Neumann ecc.), ma tutte queste somministrano energia proveniente dall’esterno. La Tecarterapia, invece, agisce diversamente, essa infatti richiama le cariche elettriche da tutto il corpo, sfruttando il modello del condensatore, cioè due conduttori affacciati e separati da un isolante. Se si collegano i due conduttori a un generatore elettrico di differenza di potenziale, sui conduttori si accumuleranno cariche elettriche che si opporranno alla corrente fino a ridurla a zero quando il sistema è carico. Nella Tecarterapia un elettrodo è collegato a un generatore la cui frequenza è pari a 0,485 MHz, mentre il secondo conduttore è rappresentato dal tessuto biologico.
La scelta di utilizzare la frequenza sopracitata deriva dal fatto che, in base ai numerosi studi eseguiti fino a questo momento, essa sembra essere quella più efficace a livello di risultati. Nella zona sotto terapia si avrà un flusso di cariche con attivazione metabolica e un effetto termico endogeno (cioè che nasce dall’interno). Se l’elettrodo mobile non è elettricamente isolato, la concentrazione di cariche avviene nei tessuti a più alta resistenza (osso e articolazioni) che fungono quindi da isolanti (contatti resistivi).
Il metodo sul quale si basa la Tecarterapia è coperto da un brevetto internazionale (EP 08933140) riconosciuto in tutto il mondo; questo è un punto molto importante se si considera che molti definiscono Tecar soluzioni che hanno varie analogie, ma non conformi all’originale.
Cos’è la tecarterapia?
La Tecarterapia è stata applicata inizialmente nel mero ambito sportivo, in particolar modo in quello agonistico, un settore in cui l’accelerare i tempi di guarigione e di ripresa dell’attività fisica ha un’importanza notevole. Le esperienze positive e gli ottimi risultati conseguiti hanno poi fatto sì che la Tecar si sia estesa, e si stia tuttora estendendo, in diversi altri ambiti.
Sono tre le cosiddette azioni chiave del sistema Tecarterapia, azioni che vengono espletate secondo due modalità di funzionamento, ovvero quella capacitiva e quella resistiva; la modalità di funzionamento capacitiva ha il suo campo d’azione sui tessuti e sulle strutture maggiormente idratate come i muscoli, i vasi sanguigni e i vasi linfatici, mentre la modalità resistiva agisce su tessuti e strutture con alta densità connettivale (capsule articolari, cartilagini, cordoni fibrotici, legamenti, osso, tendini ecc.).
La prima azione chiave è quella relativa alla stimolazione della microcircolazione, la seconda consiste nell’aumento della vasodilatazione, mentre la terza è relativa all’aumento della temperatura endogena.
La prima azione avviene a un livello di potenza basso (dallo 0 al 30%); è un livello praticamente atermico; per la seconda azione si sceglie invece un livello di potenza media (dal 31 al 60%), mediamente termico. La terza azione avviene a un livello di potenza alto (dal 61 al 100%); trattasi di un livello francamente termico.
Una seduta di Tecarterapia ha una durata media di circa mezz’ora. Solitamente, un ciclo di cura completo consta mediamente di un numero di sedute che varia da 6 a 10. Tutte le fasi del trattamento avvengono sempre sotto il controllo di un operatore. Praticamente, semplificando molto, l’operatore appoggia una piastra (elettrodo passivo) sul corpo del paziente, poi si lavora con un secondo elettrodo sull’area che deve essere trattata; il secondo elettrodo è guidato manualmente dall’operatore. A seconda della condizione da trattare, il terapista utilizzerà il circuito resistivo oppure il circuito capacitivo.
Il prezzo di una seduta di Tecarterapia varia a seconda della struttura; in linea generale si deve considerare una spesa variabile dai 25 ai 45 euro a seduta.
Tecarterapia: le indicazioni
Le indicazioni alla Tecarterapia sono numerose; fra le patologie o le condizioni nelle quali si sono ottenuti buoni risultati ricordiamo le seguenti:
- arto fantasma doloroso
- artropatie da patologie autoimmuni ecc.
- capsulite adesiva (la cosiddetta spalla congelata)
- cervicalgia e cervicobrachialgia
- cisti di Baker
- condropatia rotulea
- coxartrosi e coxalgie
- deficit articolari
- epicondilite
- fascite plantare
- gonartrosi
- lesioni traumatiche di tipo acuto
- lombosciatalgia
- metatarsalgia
- postumi di fratture
- pubalgia
- rizoartrosi
- sindrome del tunnel carpale
- sindrome della cuffia dei rotatori
- sperone calcaneare
- tendinite dell’achilleo
- tendinite rotulea.
La Tecarterapia è ritenuta di fondamentale utilità nei programmi riabilitativi post-chirurgici, soprattutto nel caso di interventi di artroprotesi coxo-femorale.
Nel corso degli anni sono stati effettuati diversi studi relativi all’applicazione dell Tecarterapia in altri ambiti peraltro molto diversi da quello ortopedico quali, per esempio, la flebologia, l’oftalmologia, la pneumologia, la nefrologia ecc. In vari casi i risultati sono apparsi incoraggianti, ma è ancora troppo presto per dire se la Tecar potrà essere applicata con successo su problematiche molto diverse che abbiamo citato nell’elenco precedente.
Tecarterapia: i prezzi
Il prezzo varia molto fra i vari centri e dovrebbe essere valutato anche tenendo conto della durata della seduta. Il costo di una seduta può andare dai 25 ai 50 euro.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Come detto, la Tecarterapia è una delle terapie ad alto indice di efficienza, arrivando spesso a superare il 50% (soprattutto per lesioni muscolari acute e traumi distorsivi).
Gli effetti della Tecarterapia sono un aumento dell’attività metabolica con aumento della produzione di ATP (e quindi una velocizzazione della riparazione), un aumento della circolazione ematica e del drenaggio linfatico a causa della vasodilatazione da calore (e quindi una migliore ossigenazione dei tessuti e il riassorbimento degli edemi).
Il vantaggio della Tecarterapia rispetto ad altre terapie energetiche è che, poiché l’energia proviene dall’interno, è possibile interessare anche strati profondi, non trattabili con trasferimenti esterni di energia per i danni alla cute causati dalle energie emesse.
La Tecarterapia non ha particolari controindicazioni (fatte salve quelle relative a tutte le apparecchiature elettromedicali come per esempio la presenza di pacemaker o la condizione di gravidanza nonché le arteriopatie scompensate e parestesia nella zona da sottoporre a trattamento) né effetti collaterali e ciò consente di applicarla in tempi molto ravvicinati al trauma, ripetendola eventualmente più volte al giorno, inoltre può essere associata senza problemi ad altre terapie, come la terapia manuale.
Sono necessarie alcune precauzioni nel caso che il soggetto che deve sottoporsi a Tecarterapia sia insensibile alla temperatura (un caso invero assai raro).
Non costituisce invece impedimento all’esecuzione di sedute di Tecarterapia la presenza di protesi metalliche all’anca, al ginocchio o alla spalla.
Dubbi sulla Tecarterapia
I più scettici ritengono che non esistano sufficienti ricerche scientifiche a suffragio; premesso che la ricerca non è scienza e che è abbastanza facile trovare un articolo che boccia X e un altro che lo promuove, si deve rilevare che in campo ortopedico non vi sono spesso certezze (l’ortopedia è, dopo la psichiatria, fra le discipline mediche con il più grande numero di insuccessi). Del resto anche molte famose marche (per esempio Scholl’s) non pubblicano ricerche. Per grandi aziende non sarebbe difficile pubblicare ricerche “serie” (cioè significative dal punto di vista statistico sul campione scelto; si noti la finezza: si cambia campione e i risultati potrebbero essere diversi per il fenomeno dell’incoerenza sperimentale, ben noto agli statistici, ma che sembra essere sconosciuto a chi deve pubblicare ricerche mediche), ma è evidente che a molte di loro non interessa, preferendo il risultato pratico fra la gente.
Il problema non è quindi se la Tecarterapia abbia notevoli riscontri fra la comunità scientifica, ma in che percentuale funzioni dal punto di vista pratico. Purtroppo le altre armi a disposizione del fisioterapista (ecco come sceglierlo) o dell’ortopedico non sono certo più efficienti e l’unica cosa su cui si può discutere è la forza relativa delle varie terapie.
La conclusione: è comunque assodato che, mediamente, dai riscontri pratici, è sicuramente superiore a quello delle altre usuali terapie. Da anni rileviamo che le eventuali critiche sono causate da:
- scarsa competenza del terapeuta che la usa
- l’uso di strumetnazione compatibile spacciata per “vera Tecarterapia”; poiché alcune strumentazioni costano poco più di un decimo della Human Tecar® si dovrebbe facilmente comprendere che “non sono la stesssa cosa”!
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