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Preparazione precampionato

di L. Melli

Sulla preparazione precampionato non tutti hanno le idee chiare. Molti giovani infatti affrontano il calcio con un approccio decisamente ottimistico, sperando che l’età possa sopperire a carenze di preparazione; molti amatori invece sono altrettanto ottimisti quando sperano che la preparazione in altri sport (corsa, tennis, nuoto ecc.) possa aver mantenuto un buon allenamento al gesto atletico del calcio durante la sosta estiva.

La preparazione precampionato nelle categorie dilettantistiche dura solitamente dalle 4 alle 6 settimane; in questo periodo, nelle squadre professionistiche, il numero di infortuni [1] è maggiore rispetto al campionato. Le cause ipotizzate di questo fenomeno sono diverse:

  • Carichi di lavoro molto elevati: durante le prime settimane di allenamento si svolge un numero di ore settimanali di allenamento superiori rispetto al campionato.
  • Incremento sproporzionato del carico di lavoro: molti giocatori passano dalla completa inattività del periodo estivo, a un carico di lavoro (come affermato sopra) molto impegnativo.
  • Utilizzo di carichi di lavoro non completamente identici a quelli che si è abituati a utilizzare durante l’anno: infatti nel periodo pre-campionato si verifica un numero maggiore di infortuni da sovraccarico [2].
  • Partecipazione a partite non adeguatamente preparati o in stato di affaticamento: nonostante passino 4-6 settimane tra l’inizio preparazione e l’inizio del campionato, in questo periodo si svolgono amichevoli e iniziano le prime competizioni ufficiali come le coppe regionali. Giungere a questi impegni impreparati (in particolar modo se si svolgono amichevoli con squadre di livello superiore) o affaticati dalla preparazione può facilitare l’insorgenza degli infortuni.

Per evitare questa tipologia di problemi, è necessario arrivare al periodo di preparazione pre-campionato con una condizione di forma accettabile.

In alcune categorie, il periodo di stop può durare fino a 3 mesi e più, quindi non è sufficiente riprendere a fare qualche corsetta solamente una settimana prima dell’inizio preparazione. È, in ogni modo, da precisare che la maggior parte dei calciatori non rimane completamente inattiva per 3 mesi, infatti alcuni partecipano a tornei, mentre altri si dedicano a sport alternativi (ciclismo, corsa, nuoto ecc.), ma

la pratica dell’esercizio fisico diventa per molti, casuale e disorganizzata.

Ecco delle semplici linee guida per una pratica sportiva continua (cioè finalizzata al proprio stato di salute) e che permetta di mantenere le condizioni di forma (prevenendo quindi i problemi di inizio preparazione).

  • Partecipazione a tornei: giocando una volta a settimana è possibile seguire un programma del tutto simile a quello presentato per chi gioca saltuariamente; stessi concetti valgono per chi gioca settimanalmente insieme ad amici. Nel periodo in cui non si giocano partite è opportuno mantenere, attraverso la corsa, una pratica sportiva settimanale di almeno 3-4 ore.
  • Pratica di sport alternativi: se sono sport di endurance (ciclismo, nuoto ecc.) è importante che la pratica settimanale sia superiore alle 3-4 ore. Per le 2-3 settimane che precedono la preparazione, vedi le considerazioni sottoriportate. Se sono sport a blanda componente aerobica (esempio il beach volley), è opportuno integrare questa pratica sportiva con la corsa, a seconda della pratica settimanale.
  • Inattività: è altamente sconsigliabile, per i motivi espressi sopra; 3-4 ore di corsa (a intensità varie) sono indispensabili per un mantenimento sufficiente dello stato di salute e per non perdere la condizione di forma.

Fine delle “vacanze”

preparazione precampionatoÈ importante nelle ultime 2-3 settimane che precedono la preparazione riabituare, almeno in parte, l’organismo al lavoro muscolare intenso. Nell’articolo Il runner scende in campo sono proposte 2 tipologie di esercitazioni per il potenziamento muscolare e per la rapidità; nelle 2-3 settimane che precedono la preparazione sarebbe opportuno effettuare 3-4 sedute per tipologia di esercitazione. In questo periodo, naturalmente, non è da trascurare l’attività di corsa.

A queste indicazioni dovrebbero prestare particolare attenzione i giocatori dall’infortunio facile; soggetti con frequenti recidive a particolari strutture muscolo-tendinee (pubalgia, tendinite all’achilleo, stiramenti agli ischio-crurali, distorsioni alla caviglia ecc.) dovrebbero mantenere l’attività preventiva per diversi periodi dell’anno, in particolar modo prima e durante la preparazione.

Altri giocatori che devono prestare particolare attenzione a queste indicazioni sono coloro che effettuano il “salto di categoria”; per questi si intende sia quelli che iniziano la stagione in squadre di livello superiore a quella cui sono abituati giocare, sia ragazzi che passano in categorie di età superiore.

Bibliografia

[1] Hawkins RD, Hulse MA, Wilkinson C, Hodson A, Gibson M. The association football medical research programme: an audit of injuries in professional football. Br J Sports Med. 2001 Feb;35(1):43-7.

[2] Woods C, Hawkins R, Hulse M, Hodson A. The Football Association Medical Research Programme: an audit of injuries in professional football-analysis of preseason injuries. Br J Sports Med. 2002 Dec;36(6):436-41.

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