Chi ci segue avrà certamente notato che abbiamo una sezione di base sulla corsa e una orientata al running. Si potrebbe dire che nella sezione Corsa si trovano le basi dell’attività, mentre in quella Running si trovano i dettagli per chi vuole di più. Ed è vero, ma si può ragionare anche in altro modo: il jogger sicuramente leggerà con interesse molti articoli (ma non tutti!) della sezione Corsa, ma molto probabilmente non leggerà nessun articolo della sezione Running perché tutto sommato non gli “servono” (come non gli servono magari gli articoli sulle ripetute nella sezione Corsa). Qual è quindi la differenza fra running e jogging, o meglio fra runner e jogger?
Vediamo innanzitutto alcune risposte sbagliate.
- Il runner è colui che corre almeno X volte alla settimana. Sbagliata perché ci sono jogger che escono anche tutti i giorni.
- Il runner è colui che corre i 10 km almeno in X minuti. Sbagliata perché le prestazioni di un soggetto dipendono dalla genetica e dall’età.
- Il runner è colui che fa allenamenti professionali come ripetute, fartlek, corsa in salita ecc. Sbagliata perché molti di chi li fanno non li capiscono e li fanno talmente male da essere controproducenti.
Passare da jogger a runner significa una sola cosa:
conoscere esattamente il proprio valore attuale sui 10000 m.
Questa può sembrare una definizione molto riduttiva del termine runner, ma è una definizione pratica che parte dal livello di jogger. Se chiedete a un jogger quanto impiega a correre 10000 m, o vi risponde che non lo sa con precisione oppure indicherà un intervallo: “45-50′” è la risposta classica. Per un runner 5′ di differenza su 10 km sono un’enormità. Potrebbe rispondervi 42’30” oppure 52’30” oppure 30′ (se vi risponde 25′ non è un runner, è solo un bugiardo!), ma la sua risposta sarà precisa.
Una tale risposta è importante perché denota un’esperienza e la volontà di capire la corsa, cose che in genere il jogger non ha. Dalla definizione consegue che, se un jogger vuole diventare runner, deve conoscere e ottimizzare le proprie prestazioni sui 10000 m. Non ha pregio correrli una volta per poter dire “io corro 10 km in 44′”, perché quell’unica esperienza non è detto che sia significativa (notate l’aggettivo attuale nella definizione sopra data). Occorre che l’atleta abbia l’esperienza necessaria per capire cosa vuol dire (per lui) correre la distanza in 44′ o in 43′: quanto “sangue” gli costa quel minuto in meno.
Qual è la differenza fra running e jogging, o meglio fra runner e jogger?
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