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Biberon

Il biberon (dal latino bibĕre, bere) è un poppatoio utilizzato per l’allattamento artificiale (ricordiamo che viene definito come artificiale l’allattamento effettuato tramite poppatoi o tettarelle). Oltre che per la nutrizione con il latte, il biberon viene utilizzato anche per somministrare al bambino altri tipi di bevande o pappe semisolide, ovviamente a partire dal momento in cui questo sarà possibile. È doveroso precisare che, pur essendo un mezzo che facilita molto l’alimentazione del neonato, non deve essere considerato come un sostituto dell’allattamento naturale (ovvero l’allattamento al seno), chiaramente se non vi sono ragioni che impediscano il ricorso a quest’ultimo.

Di fatto, il biberon consta di due parti, un contenitore e una tettarella. I contenitori vengono fabbricati con materie plastiche (e sono quindi infrangibili) oppure con il vetro; i biberon del primo tipo devono rispettare le norme imposte dall’Unione Europea relativamente al divieto di produzione e commercializzazione di prodotti contenenti bisfenolo A. Di norma, i biberon che non contengono detta sostanza sono contraddistinti dalla dicitura BPA free (oppure BPA 0%).

Le tettarelle invece vengono solitamente prodotte utilizzando gomme sintetiche oppure naturali (caucciù); le prime hanno il pregio di non assorbire liquidi e odori, sono indeformabili e non si alterano nemmeno quando vengono sterilizzate tramite bollitura, mentre le seconde sono più morbide ed elastiche, ma hanno la tendenza ad assorbire liquidi e sapori e inoltre, essendo deformabili dal calore, vanno sterilizzate soltanto a freddo.

Per quanto riguarda le misure, in commercio sono disponibili solitamente tre formati: 120, 150 e 330 ml. I biberon possono essere acquistati nelle farmacie, nelle parafarmacie, nei negozi per bambini e anche in molti supermercati.

A seconda dell’età del lattante e dell’uso che si fa del biberon, si utilizzano tettarelle diverse. Nei bambini di età inferiore ai 4 mesi, si utilizzano le tettarelle “mini”, il cui flusso non è particolarmente abbondante. Quando il bambino ha superato i 4 mesi, si può passare alla tettarella con un solo foro, ma di misura più grande e che quindi garantisce un flusso più abbondante di quello consentito dalle tettarelle mini. Quando però si somministrano pappine semiliquide è consigliabile orientarsi sulle tettarelle con tre fori che permettono un flusso più rapido. Queste tettarelle sono dotate di una ghiera che riporta tre numeri (uno per ogni foro); a seconda delle varie esigenze si ruoterà la ghiera scegliendo il foro più adatto. Infine, vi sono le tettarelle “maxi”, adatte ai bambini più grandi i quali possono più facilmente gestire flussi più veloci e abbondanti.

Relativamente alle tipologie, sono disponibili biberon da passeggio, anticolica e antisinghiozzo. I biberon da passeggio sono generalmente decorati, hanno la forma di animale (solitamente un orsetto) e sono dotati di un’apertura centrale che facilita la presa da parte del bambino. Quelli anticolica sono invece biberon la cui forma è stata studiata in modo da indirizzare il flusso d’aria verso il fondo del contenitore consentendo al piccolo una poppata continua con conseguente riduzione della quantità di aria ingerita; molti di questi prodotti sono anche dotati di tubo termosensibile che si colorano di rosa quando la temperatura del liquido interno supera i 37 °C. Gli antisinghiozzo sono invece biberon con tettarelle studiate in modo da simulare il più fedelmente possibile il processo di allattamento naturale.

Come si prepara il biberon con latte artificiale?

biberonNel caso in cui nel biberon non si metta latte materno estratto tramite il tiralatte (è il caso delle madri che pur avendo il latte non possono allattare il bambino al seno per le ragioni più svariate) e si utilizzi latte in polvere, è necessario attenersi alla procedura seguente.

Bollire dell’acqua in un contenitore pulito; dopo la bollitura attendere che la temperatura dell’acqua sia circa 70 °C (in genere è necessario attendere circa mezz’ora dalla bollitura), versare l’acqua necessaria a sciogliere il latte in polvere e aggiungere l’esatta quantità di polvere come da istruzioni presenti sulla confezione. A questo punto è necessario chiudere bene il biberon e poi agitarlo vigorosamente facendo sì che la polvere si sciolga completamente. Sciolta la polvere si metta il biberon in un recipiente contenente acqua fredda e poi si controlli la temperatura del latte versandone poche gocce sul dorso della mano. Quando la temperatura del latte è quella giusta, lo si somministri al piccolo tenendo presente che, se il liquido non viene consumato entro le due ore successive, va gettato via. Per non commettere errori sulla temperatura del latte si può ricorrere all’utilizzo di uno scaldabiberon, un pratico elettrodomestico che porta il latte alla giusta temperatura.

È consigliabile non riscaldare il biberon nel forno a microonde; questo perché non è detto che il riscaldamento sia uniforme e si rischia di somministrare al bambino un liquido eccessivamente caldo, ingannati dal fatto che, magari, le gocce versate sul dorso della mano hanno la giusta temperatura.

Si tenga presente che le operazioni di preparazione del latte artificiale vanno compiute rispettando le più elementari norme igieniche evitando tra l’altro di toccare la polvere con le mani.

Igiene del biberon

L’igiene non è optional e sia il contenitore che le tettarelle necessitano di essere accuratamente lavati e sterilizzati dopo ogni poppata. Va anche verificata l’eventuale presenza di ostruzioni che vanno rimosse.

La sterilizzazione può essere fatta a caldo oppure a freddo; la sterilizzazione a caldo viene effettuata bollendo in acqua calda per 10-20 minuti gli oggetti utilizzati, mentre la sterilizzazione a freddo, più pratica, ma sicuramente meno economica, viene fatta ponendo contenitore e tettarelle, per circa un’ora e mezzo, in un apposito recipiente che contiene una soluzione di acqua mista a un disinfettante per biberon. Questo secondo metodo è sicuramente più pratico e consente di sterilizzare anche i biberon in plastica, cosa non possibile con la sterilizzazione a caldo. La sterilizzazione del biberon è giustificata nei primi sei mesi di vita del bambino, specialmente se questi non è mai stato allattato al seno; in seguito tale pratica può essere fatta decadere e ci si può limitare a un’accurata igiene.

Una cosa da non fare è quella di pulire il biberon in lavastoviglie.

 

Ecco come Wikipedia tratta l’argomento Biberon.

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