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Perché non servono altre strade

Lo scempio del territorio non avviene solo con un’edilizia non sostenibile, ma anche con la costruzione di nuove strade.

Una politica veramente preistorica tende a supportare la crescita economica con la realizzazione di infrastrutture e in questa concezione le strade la fanno da padrone. L’articolo vuole fare chiarezza sull’inutilità di nuove strade sul territorio italiano, rispondendo alle principali motivazioni a favore.

Le strade servono per diminuire il traffico

Obiezione che appare molto logica, in realtà rivela un’arretratezza culturale immensa. Il traffico si riduce drasticamente facendo capire alla gente che “il più delle volte non è necessario spostarsi”. La modernità non significa passare 15′ in meno in auto, ma fare a meno dell’auto: telelavoro, teleconferenze, scambio di dati a distanza ecc. In un Paese dove Internet veloce per tutti è ancora un sogno si continua a costruire per spostarsi fisicamente su quattro ruote.

Pensiamo a come si ridurrebbe il traffico se molti contatti personali (per esempio, un informatore medico che visita i suoi clienti) avvenissero comodamente davanti al computer.

Dovremmo incominciare a capire e a utilizzare il concetto di prodotti a km zero (o quasi): che senso ha che miliardi di litri di acqua si spostino su gomma solo perché la gente non sa che ormai le acque di molti acquedotti sono decisamente equivalenti all’acqua minerale? In ogni caso, si migliora la qualità delle acque locali, non si costruiscono nuove strade per favorire il settore delle acque minerali, settore che fra l’altro crea il problema dello smaltimento delle bottiglie.

Di esempi come questo ce ne sono decine, quindi, se un politico vi dice che sosterrà la costruzione di una nuova strada, anche se l’ambiente non vi interessa per nulla, state pur certi che quel politico non è un politico moderno, vive ancora come 20-30 anni fa quando la tecnologia non permetteva contatti virtuali.

Con una razionalizzazione dei commerci e con i contatti virtuali, il traffico può essere ridotto almeno del 30% e non c’è nessun bisogno di nuove strade.

Le strade servono per lo sviluppo economico di realtà che altrimenti sarebbero emarginate

Anche qui siamo nella preistoria. I piccoli amministratori locali che sostengono una simile sciocchezza non sanno che (ved. La democrazia del benessere, parte V; Il decentramento) dati inoppugnabili dimostrano che decentrare e voler a tutti i costi unire i punti del decentramento peggiora le condizioni economiche del Paese. I Paesi più ricchi sono quelli meno decentrati (dove cioè esistono grandi metropoli e tanti piccoli paesini che non sognano uno sviluppo metropolitano).

In altri termini, cercare di voler rendere paesi di campagna simili alle città è una follia perché perdono i loro vantaggi senza arrivare a quelli delle metropoli che vogliono scimmiottare.costruzione strade

Le strade servono per dare più tempo libero ai pendolari

Ragioniamo: un povero pendolare, che adesso impiega 1h15′ per arrivare sul posto di lavoro, con la nuova strada impiegherà un’ora. Bene, resta sempre un buon candidato alla sopravvivenza perché butterà via comunque due ore al giorno della sua esistenza. Se gli si chiede perché non si trova una sistemazione, magari più modesta, più vicina al posto dove lavora, nella maggioranza dei casi ti dirà che “nella metropoli si vive peggio che nel suo paesino” e sarà ingenuamente contento di risparmiare mezz’ora al giorno, un guadagno che alleggerisce il suo coma esistenziale.

Peccato che la nuova strada richiamerà nuove infrastrutture, poli industriali, centri commerciali ecc. e che fra 50 anni il suo paesino sarà diventato invivibile come la metropoli alla quale lui ora è allergico. Ormai vecchio, dirà ai suoi figli che una volta c’era il verde ove ora c’è solo cemento e avrà capito, ma sarà troppo tardi.

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