La sarchiatura è una tecnica colturale che consiste, sostanzialmente, nello sminuzzare e rimescolare la parte superficiale del terreno (per una profondità di 3-4 cm circa); si tratta di un’operazione che viene utilizzata sia in agricoltura che in orticoltura e in giardinaggio. Praticamente, utilizzando la zappa o il sarchiatore (un attrezzo studiato appositamente per eseguire i lavori di sarchiatura), si smuove il terreno tra le fila delle piante o quello attorno a esse.
Gli scopi della sarchiatura sono molteplici:
- migliorare la circolazione d’aria nel terreno;
- rimuovere le erbe infestanti;
- favorire la penetrazione nel terreno del calore solare;
- diminuire la portata del fenomeno dell’evaporazione acquea dal terreno interrompendone la capillarità.
La sarchiatura è un’operazione che deve essere eseguita con una certa attenzione e deve limitarsi allo strato superficiale del terreno perché agendo troppo in profondità si corre il rischio di danneggiare gli apparati radicali delle colture.
Quando eseguire la sarchiatura
Di norma, una prima sarchiatura viene effettuata quando sono trascorse circa quattro settimane dalla semina, una volta che le piantine iniziano a presentare le prime loro foglie; interventi successivi possono rendersi necessari dopo periodi di perdurante siccità.
È utile ricorrere alle operazioni di sarchiatura anche quando il terreno risulta eccessivamente compatto a causa di piogge abbondanti o in seguito a irrigazioni non nebulizzate adeguatamente.
Ovviamente è necessario attendere che il terreno sia ben asciutto e preferibilmente se non sono previste piogge.
La sarchiatura dovrebbe essere eseguita anche nel corso della stagione primaverile, una volta passato il pericolo di gelate, in modo da arieggiare correttamente il terreno, in particolar modo quello che si trova attorno al piede della pianta.