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Ravanelli – Coltivazione

La coltivazione dei ravanelli è piuttosto diffusa nel nostro Paese. Le varietà coltivate di ravanelli sono numerose e solitamente vengono distinte sia per il loro colore esterno sia per la forma delle radici sia per il periodo in cui giungono a maturazione.

Questi ortaggi hanno il pregio di non presentare particolari difficoltà nella coltivazione e, per tale motivo, possono dare diverse soddisfazioni anche agli orticultori meno esperti che per ottenere migliori risultati possono associarli a carote, cavoli, fagioli, piselli, lattuga o crescione; questi ultimi due ortaggi tra l’altro migliorano decisamente il gusto dei ravanelli e, perdipiù, ne diminuiscono la piccantezza.

Nel nostro Paese le varietà di ravanelli più utilizzate sono Candela di Fuoco, Ravanello Lungo (varietà di ravanelli di colore rosso e con radice di forma oblunga), Belle, Cherry, Saxa (colore rosso e radice tonda) e Candela di Ghiaccio (colore bianco e radice oblunga).

I ravanelli sono ortaggi che sanno adattarsi bene a tutte le tipologie di terreno, ma preferiscono quelli a medio impasto, sciolti, ricchi di sostanze organiche e dotati di un buon drenaggio. A differenza di quanto accade con altri ortaggi, non è necessaria una concimazione di preparazione per il terreno destinato ad accogliere i ravanelli; tra l’altro, i terreni molto azotati possono causare spaccature nelle loro radici.

Coltivazione dei ravanelli

Per quanto concerne le condizioni climatiche, i ravanelli prediligono climi freschi e temperati; temono molto la siccità e le temperature particolarmente elevate che, tra l’altro, ne incrementano il sapore piccante.

I ravanelli hanno un ciclo colturale abbastanza breve; nel periodo estivo è di circa tre settimane, mentre nel periodo invernale non supera i tre mesi.

Coltivazione dei ravanelli: la semina

La semina di questi ortaggi può essere effettuata a spaglio nel bimestre gennaio-febbraio su letto caldo (la semina in letto caldo è una particolare tecnica di semina che viene praticata nelle stagioni più fredde allestendo una piccola zona dell’orto come se si dovesse preparare una”serra in miniatura”).

Coloro che intendono raccogliere ravanelli per tutto l’anno possono farlo seminando, ogni due settimane circa, in pieno campo con la tecnica a spaglio oppure lungo file distanti fra loro circa 15 cm; la quantità di seme necessaria per una semina del genere si aggira sui 50 g ogni 10 metri quadrati di terreno. Coloro che invece intendono effettuare soltanto raccolte invernali possono procedere con la semina nel bimestre giugno-luglio; tale semina deve essere effettuata in file distanti fra loro circa 30 cm.

Quando le piccole piante presenteranno 3-4 foglie, è opportuno effettuare un’operazione di diradamento che consisterà nell’eliminazione di tutte le piantine più deboli.

Coltivazione dei ravanelli: i lavori

I ravanelli richiedono irrigazioni costanti ed è necessario verificare che il terreno non si asciughi mai del tutto perché, come accennato più sopra, questi ortaggi non amano la siccità. Di tanto in tanto è buona norma effettuare operazioni di sarchiatura, sia per rimuovere le erbe infestanti sia per arieggiare il terreno.

Come detto, vista la brevità del ciclo colturale dei ravanelli, non sono necessarie operazioni di concimazione, né preventive né in seguito.

La raccolta dei ravanelli dipende dalle varietà; quelle più precoci possono essere raccolte dopo circa tre settimane dalla semina, mentre per le altre se ne devono attendere circa otto o nove. È consigliabile non allungare troppo i tempi di raccolta perché i ravanelli tendono a perdere la loro proverbiale croccantezza e diventano eccessivamente piccanti.

Per quanto concerne le avversità più comuni possiamo ricordare sia alcuni parassiti quali gli afidi, l’altica, il grillotalpa e la nottua sia malattie quali l’ernia, la peronospora, la ruggine bianca e la vaiolatura.

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