La coltivazione delle rape è piuttosto semplice. Come detto nell’articolo generale, le varietà di rapa che vengono utilizzate per la coltivazione sono numerose; possono essere distinte sia per la forma (che può essere allungata, piatta o tonda), per il colore della radice la quale può essere bianca oppure violacea e anche in base al periodo di produzione (rape precoci e rape tardive).
Per quanto concerne le condizioni ambientali, le rape sono piante che prediligono i climi temperato-umidi e che hanno una notevole resistenza alle basse temperature (sopravvivono tranquillamente anche quando il termometro tocca i -10 °); nelle zone troppo calde e asciutte le radici non sono in grado di ingrossarsi.
Per quanto riguarda il terreno di coltivazione, questo ortaggio non ha particolari problemi di adattamento, anche se la sua predilezione va a quelli freschi, profondi, poco salini e dotati di un buon drenaggio. Il suo pH ideale oscilla tra 6,5 e 7,5. Le rape non hanno nemmeno particolari esigenze nutritive, necessitano invece di adeguate cure idriche.
Coltivazione delle rape: la semina
La semina delle rape viene generalmente effettuata da maggio a settembre (sono ortaggi richiesti soprattutto in autunno e in inverno), più raramente nel bimestre gennaio-febbraio (produzione primaverile).
La semina può essere effettuata con la tecnica a spaglio oppure in file distanti dai 20 ai 30 cm circa; sulla fila la distanza fra pianta e pianta deve essere di almeno 15 cm fino ad arrivare al massimo a 20. Occorrono circa 5-6 grammi di semi (che vanno interrati a 1-2 cm di profondità) ogni 10 metri quadrati di terreno.
Per quanto riguarda le consociazioni con altre piante, quelle più adatte a essere associate alle rape sono le bietole da coste, i fagioli rampicanti, le insalate da taglio, la lattuga, i piselli, i pomodori e gli spinaci.
Coltivazione delle rape: i lavori
La concimazione dovrà essere effettuata al momento della preparazione del terreno destinato alla coltivazione, si richiedono circa 35 kg di letame ben maturo ogni 10 metri quadrati di superficie coltivabile.
L’irrigazione è un’operazione da non trascurare quando trattiamo di rape; come detto, infatti, notevoli sono le esigenze idriche di questo ortaggio che richiede irrigazioni regolari e costanti, in particolar modo nei periodi di siccità. Vanno evitati, inutile dirlo, i sempre dannosi ristagni idrici, mal sopportati da qualsiasi pianta.
La raccolta viene effettuata a scalare e si effettua generalmente nel periodo che va da settembre al mese di maggio dell’anno successivo. Le rape possono essere raccolte nel momento in cui le radici hanno raggiunto le dimensioni volute, ma non dovrebbero superare le dimensioni di una palla da tennis se si vuole che rimangano morbide e gustose.
Le cime di rapa, delle quali si utilizzano soltanto le infiorescenze e le foglie più tenere, possono essere raccolte, a seconda della varietà coltivata, dai 40 giorni ai 4 mesi dalla semina.
Le rape possono essere conservate per lunghi periodi; le radici, che vanno private delle foglie, possono venire conservate tranquillamente in frigorifero per circa quattro mesi.
Le avversità che possono danneggiare le rape sono praticamente le stesse che interessano i cavoli.