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Coltivazione delle fragole

La coltivazione delle fragole negli orti amatoriali è abbastanza comune; uno dei motivi è sicuramente da ascriversi al fatto che esistono così tante cultivar di questa pianta che la sua coltivazione non richiede situazioni climatiche particolari. In linea generale, le fragole amano climi freschi e ventilati. Da un punto di vista colturale si possono distinguere fragole estive (la cui raccolta avviene nel trimestre maggio-luglio) e fragole rifiorenti (le rifiorenti sono quelle piante che possono fruttificare a più riprese fino a quando il clima non si fa più rigido; generalmente si raccolgono da maggio fino a ottobre).

Fra le diverse varietà estive si ricordano la Gorella, la Noble, la Regina di Verona, la Belrubi, la Pocahontas, la Redgauntlet e la Senga sengana; tra le varietà rifiorenti troviamo invece l’Abbondanza e la Florika.

Anche riguardo al tipo di terreno, la fragola mostra una certa adattabilità, predilige però i terreni fertili, sciolti e con un buon drenaggio; il pH ideale oscilla tra 6 e 6,5, ma non ha particolare problemi nemmeno se coltivata in terreni neutri o lievemente alcalini.

Coltivazione delle fragole: la semina

La parte di terreno destinata alla coltivazione delle fragole deve essere preparata alcuni mesi prima della semina (preferibilmente nell’autunno precedente la semina); tale preparazione consiste sostanzialmente nella fertilizzazione per la quale ci si avvarrà di stallatico maturo (3 kg circa per ogni metro quadrato di terreno).

La riproduzione delle fragole per seme non è agevole, quindi è preferibile iniziare la coltivazione con delle piantine da acquistare nei negozi specializzati o in un vivaio. Le piantine devono essere interrate in file tra loro distanti circa 70 cm; la distanza sulla fila fra pianta e pianta dovrà essere di circa 25 cm. L’impianto delle fragole dovrebbe essere effettuato in agosto; in tal modo saranno sviluppate quanto basta da affrontare il freddo invernale ed essere pronte alla fruttificazione nel mese di maggio.

Coltivazione delle fragole: i lavori

Non è necessario effettuare concimazioni durante il periodo vegetativo se il terreno è stato ben preparato in precedenza, tuttavia, chi desidera comunque integrare, può distribuire, nel mese di gennaio, del solfato di potassio in ragione di circa 15 g per metro quadrato di terreno. Altre integrazioni possibili da effettuarsi periodicamente sono quelle con concimi chimici a base di fosforo e potassio oppure con cenere di legna. Chi ha scelto di coltivare le fragoline di bosco può effettuare, ogni quindici giorni, a partire dal momento in cui spuntano i fiori, fertilizzazioni con prodotti liquidi per pomodori.

Oltre alla concimazione vi sono altre lavorazioni da effettuare al fine di garantire un ottimo sviluppo delle fragole, ci riferiamo in particolar modo alla pacciamatura che, oltre a proteggere le fragole da eventuali gelate tardive, servirà a ridurre la crescita delle infestanti (che man mano che passa il tempo vanno sempre rimosse) e a mantenere umido il terreno.

Coltivazione delle fragole

Per quanto concerne l’irrigazione, è noto che le fragole siano piante con un notevole fabbisogno idrico; per uno sviluppo ottimale è bene evitare loro qualsiasi stress idrico, sia durante la fase della fioritura sia durante quelle di maturazione e raccolta. Quanto alla metodica di irrigazione, è consigliabile evitare quella a pioggia in quanto può favorire l’insorgenza di patologie fungine; si ricorra piuttosto a un’irrigazione a giorni alterni attraverso una manichetta forata da posizionarsi sotto la pacciamatura, badando bene di evitare ristagni idrici.

La raccolta delle fragole si effettua da maggio ad agosto; chi ha effettuato le coltivazioni in coltura protetta riesce generalmente a effettuare la raccolta con un certo anticipo. Certe varietà consentono, come detto, più raccolti. Le fragole vanno raccolte a mano staccandole dal peduncolo.

Come nel caso di altre piante, anche le fragole sono soggette a varie avversità. Le fragole coltivate, tra l’altro, sono più soggette agli attacchi parassitari di quanto non lo siano quelle selvatiche.

Tra le patologie più importanti che possono interessare le fragole vi sono la muffa grigia, l’antracnosi e il mal bianco. Tra i parassiti i più comuni si ricordano gli acari e gli afidi.

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