La vaniglia (Vanilla planifolia) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee; è originaria dell’America centrale, ma viene coltivata anche in Florida, America meridionale, Oceania, Asia e Africa; attualmente i maggiori produttori mondiali di vaniglia sono il Madagascar e l’Indonesia.
Della pianta vengono utilizzati proprio i frutti la cui raccolta avviene quando essi sono ancora acerbi e non emanano il caratteristico aroma che caratterizza la spezia che da essi verrà ricavata.
La vaniglia in cucina
La lavorazione dei frutti di vaniglia, per la gran parte effettuata manualmente, è noiosa e anche piuttosto lunga, dura infatti circa 90 giorni; nel corso di questo periodo i frutti vengono immersi in acqua per alcuni minuti dopodiché vengono lasciati a essiccare al sole. Durante le ore notturne vengono chiusi in contenitori appositi. Le varie fasi di lavorazione alle quali vengono sottoposti i frutti fanno sì che gli enzimi contenuti nel baccello separino la vanillina dal glucosio, liberando così il tipico aroma che caratterizza questa celeberrima spezia.
In ambito culinario gli usi della vaniglia sono numerosi; questa spezia, infatti, viene utilizzata in particolar modo per l’aromatizzazione di bevande, creme, dolciumi, latte, liquori e zucchero, ma non mancano gli usi anche nelle ricette di piatti salati o di cucina etnica.
Dai frutti è possibile estrarre anche un olio essenziale che può essere utilizzato direttamente come ingrediente di varie ricette.
Le proprietà aromatizzanti dei frutti erano note fin dai tempi più antichi; le popolazioni azteche, per esempio, usavano la vaniglia come ingrediente di una bevanda a base di cacao.
Al posto della vaniglia naturale può essere utilizzata la vanillina sintetica (la vanillina è la molecola alla quale si deve il tipico aroma che caratterizza la spezia in questione); la vanillina sintetica viene generalmente ottenuta sfruttando l’ossidazione controllata della lignina, sostanza ricavata a sua volta dalla lavorazione del legno nella fabbricazione della carta. La vanillina può anche essere ricavata per via chimica dagli oli essenziali contenuti nei chiodi di garofano. Oltre che nell’industria alimentare e dolciaria, la vanillina viene usata anche in ambito cosmetico.
I prodotti contenenti vaniglia naturale devono riportare nella lista degli ingredienti la dicitura “estratto di vaniglia“. Dal momento che la vaniglia naturale ha un costo decisamente superiore a quello della vanillina sintetica, l’industria alimentare e quella dolciaria utilizzano soprattutto quest’ultimo prodotto.
Ecco alcune famose ricette che usano la vaniglia:
La vaniglia: una pianta da interno
La pianta fece la sua comparsa in Europa a seguito della conquista dell’America meridionale da parte degli spagnoli. È una liana rampicante, con fusto di colore verde scuro (che può arrivare a una lunghezza di circa 15 m) e con fiori giallo-verdi e frutti carnosi (detti impropriamente bacche o baccelli) contenenti semi piccoli e neri.
I fiori sono caratterizzati dal fatto che si aprono un solo giorno durante le ore mattutine, poi alla sera si richiudono per non riaprirsi più. Nel caso non vengano impollinati nel giorno della loro apertura, dopo poco tempo cadranno. Generalmente si apre un solo fiore al giorno e la fioritura della pianta ha una durata di circa trenta giorni.
Una volta che i fiori sono stati impollinati si ha la formazione dei frutti; questi impiegano alcuni mesi per giungere a maturazione; una volta maturati i frutti avranno una dimensione di circa 20 cm.
Pianta di vaniglia (piantagione nell’isola della Riunione) (credit:stock.adobe.com)
Nei Paesi a clima moderato la vaniglia viene coltivata come pianta da interno; la vaniglia richiede un ambiente umido e una buona esposizione alla luce solare; la pianta andrebbe preferibilmente quindi posizionata vicino a una finestra, evitando comunque l’esposizione diretta.
La riproduzione avviene per talea di tronchi; prima di essere trapiantata in un vaso di piccole dimensioni con terriccio umido e humus, la talea deve essere posta per almeno una decina di giorni in una zona all’ombra.
La pianta va innaffiata piuttosto frequentemente e anche le foglie vanno spesso nebulizzate; lo scopo è quello di ricostruire il più fedelmente possibile l’ambiente caldo umido che permette la crescita di questa pianta. Come fertilizzante si può utilizzare, nei mesi primaverili e in quelli estivi, un concime chimico liquido. Sarà sufficiente fertilizzare la pianta ogni dieci giorni.
Proprietà, benefici e controindicazioni della vaniglia
In ambito fitoterapico, la vaniglia viene utilizzata sotto forma di olio essenziale; generalmente lo si utilizza come base di oli per massaggi, di bagnoschiuma e shampoo.
Alcuni consigliano l’utilizzo di olio essenziale di vaniglia, in combinazione con olio di mandorle e olio essenziale di rosa, per effettuare dei massaggi sul basso addome in caso di mestruazioni irregolari o piuttosto scarse.
Creme e lozioni contenenti olio essenziale di vaniglie vengono utilizzate per trattare irritazioni cutanee ed eczemi pruriginosi.
A uso interno l’olio essenziale di vaniglia viene consigliato per trattare l’ipertensione da nervosismo (due gocce di essenza mescolate a un cucchiaino di zucchero di canna).
All’olio vengono attribuite anche proprietà aperitive e digestive; a questo scopo viene consigliata l’assunzione di due gocce di essenza insieme a uno spicchio di mela.