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Merendine – Qualità

La qualità delle merendine è spesso messa in discussione, perché costituiscono un prodotto importante dell’alimentazione moderna, non solo dei bambini, ma anche degli adulti, che le consumano generalmente a colazione o come snack rompidigiuno. Si tratta quindi di prodotti di consumo abitudinario e, per questo motivo, la loro genuinità è fondamentale nell’ambito di un’alimentazione corretta. La facilità di trasporto e conservazione è però il punto a favore che ha determinato la grande diffusione e consumo di merendine industriali.

La pubblicità – Il settore delle merendine è sicuramente quello dove la pubblicità dà il peggio di sé, nel senso che tende a mostrare una realtà abbastanza distorta. Si parla di leggerezza quando la merendina è supercalorica (spesso sopra le 500 kcal) e si parla di ingredienti genuini tacendo che vengono anche usati oli/grassi di seconda scelta. Pensiamo a una pubblicità finalmente realistica: “una pesantissima merendina con ottimo olio di palma raffinato”, chi la comprerebbe?

Una valutazione obbiettiva della qualità

Le merendine sono da tempo demonizzate da gran parte dei nutrizionisti, in quanto accusate di essere la principale causa di sovrappeso, specialmente tra i giovanissimi. Come i biscotti, infatti, hanno il difetto di essere molto appetibili ed è facile:

  • sforare con l’apporto calorico consumandole come riempitivo tra un pasto e l’altro.
  • Usarle impropriamente come sostituto: un errore classico è la merendina a metà pomeriggio che sostituisce il primo o il secondo della cena.

Questa sostituzione però è solo nell’apporto calorico, non nella ripartizione dei macronutrienti. Le merendine, infatti, apportano generalmente prevalentemente zuccheri e grassi, mentre hanno un apporto trascurabile di proteine. In questo articolo, infatti, parliamo delle classiche merendine da forno, mentre si rimanda all’articolo specifico per le barrette (che molti usano come “merenda” o rompidigiuno), dove allora l’aggiunta di proteine (generalmente provenienti dal latte, uova o soia) possono alzare la quota proteica.

Per scegliere correttamente una merendina da forno la dieta italiana consiglia di fare attenzione agli aspetti che seguono.

  • Apporto calorico – Riguardo alle calorie, l’intervallo in questa tipologia di prodotto è notevole: esistono proposte inferiori a 400 kcal/100 g e altre superiori a 500 kcal!
  • Dimensione – Merendine troppo piccole e compatte possono rivelarsi troppo appetibili; occorre trovare un compromesso tra apporto calorico e senso di sazietà. In quest’ottica, i classici cornetti, le ciambelle o le merendine al pan di Spagna, specie se accompagnati da una bevanda, sono le soluzioni migliori. Questo punto tuttavia è abbastanza soggettivo e va valutato “provando” le varie merendine.
  • Ingredienti di base e additivi – Devono essere assolutamente scartati i prodotti contenenti grassi vegetali idrogenati o margarina, mentre l’impiego di oli di seconda scelta (girasole, palma, cocco ecc.) indica comunque una dubbia qualità degli ingredienti ed è opportuno quindi che la quantità dei grassi/oli vegetali non sia eccessiva. Tra gli additivi nocivi o sospetti i casi più comuni sono gli addensanti della categoria dei polifosfati (E452), usati per dare consistenza a grassi di scarsa qualità, acido ortofosforico e derivati e, per le merendine elaborate (farciture, glassature), anche coloranti e conservanti. Da notare che alcune merendine citano tra gli agenti lievitanti, accanto agli innocui carbonato di sodio o di ammonio, anche il difosfato disodico (E450), un additivo spesso confuso con i polifosfati, ma che più che un addensante è appunto un lievitante, usato in dosi modeste.

La dieta italiana e la qualità delle merendine

La dieta italiana esclude il consumo di merendine contenenti margarina o grassi vegetali idrogenati e consiglia un uso saltuario di quelle con oli di seconda scelta. Purtroppo esistono poche merendine con una parte grassa di tutto rispetto (per esempio burro). Vista l’enorme varietà dell’apporto calorico, che può risultare veramente elevato, la dieta italiana consiglia di privilegiare le merendine le cui calorie sono comprese tra 400 e 470 kcal/100 g, valutando attentamente nel proprio regime dietetico il consumo di merendine più caloriche.

Da evitare la scelta di merendine senza etichetta nutrizionale, il cui consumo potrebbe portare a notevoli errori nella valutazione dell’apporto calorico.

Il mercato delle merendine

Rischio salutistico della categoria: molto alto.

Purtroppo in questa categoria la situazione non è brillantissima. Che le merendine siano in genere ipercaloriche lo sanno tutti, ma almeno (essendo orientate ai bambini e ai giovani) si potrebbe pretendere la massima qualità negli ingredienti.

Alcune case impiegano sistematicamente grassi di seconda scelta e oscillano fra prodotti ipercalorici e prodotti normalmente calorici, altre fanno peggio e, oltre a offrire prodotti ipercalorici, usano addirittura margarina e grassi vegetali idrogenati!

NOTA – Con questo panorama del mercato, una mamma che dà merendine al proprio figlio senza controllare l’etichetta nutrizionale, non si può certo dire che ne curi la salute!

Pubblicità e merendine

merendineLe pubblicità delle merendine sono tra le più accattivanti ed elaborate e condizionano molto spesso la loro scelta, specialmente per quanto riguarda i bambini. Non sono rare, infatti, le pubblicità che si rivolgono alle mamme dando consigli a profusione (ma perché l’educazione alimentare dei bambini e adolescenti è lasciata sempre alle mamme? Possibile che i papà non si preoccupino di cosa mangiano i loro figli? Oppure semplicemente vanno raramente a fare la spesa…) A parte queste considerazioni, sono due i fraintendimenti più comuni:

  • le merendine spesso reclamizzate come light o leggere solo perché a basso contenuto di grassi non sempre equivalgono a una scelta ipocalorica: ricordiamoci, infatti, che molte versioni leggere hanno un contenuto di carboidrati comunque elevato (dato da farina e zucchero).
  • Le merendine al latte hanno generalmente un contenuto di latte trascurabile e quindi non sono affatto equivalenti (come alcuni messaggi pubblicitari cercano di far passare), come apporto di proteine e vitamine, a una bella tazza di latte fresco.
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