Sarà capitato a tutti di voler comunicare direttamente con un produttore di un cibo che mangiamo: per esternare nostre critiche, per fargli i complimenti, per avere informazioni.
Grazie alle moderne tecnologie oggi si può fare molto facilmente e con un’efficienza notevole.
La pietra di paragone resta il contatto tradizionale via posta, il più delle volte deludente per i lunghi tempi e per le risposte standard: l’azienda risponde con una documentazione standard spesso non risolutiva. Da diversi anni sono attivi i numeri verdi che danno un riscontro immediato, anche se molto parziale. Se possono funzionare per avere l’indirizzo di un punto vendita dove trovare il prodotto, quasi mai funzionano per le informazioni tecniche, le critiche, le carenze, gli sviluppi futuri ecc. Infatti sono pensati per dare un supporto commerciale e l’operatore in genere conosce (bene) solo pochi concetti che deve diffondere in modo chiaro e preciso.
Con la rivoluzione di Internet è possibile avere invece molto di più.
Il giudizio sull’azienda – Innanzitutto
è possibile valutare un produttore dal sito che ha.
Il taglio del sito è in grado di caratterizzare la vera mission dell’azienda. Esistono siti che rivelano un’assoluta scarsezza di informazioni sui prodotti, ma esagerati effetti scenici. È chiaro che da loro mai ci aspetteremo un’attenzione massima per la qualità, essendo orientati soprattutto al gusto (che, tra l’altro, si può facilmente ingannare anche con prodotti non eccelsi), ai prezzi oppure alle informazioni per il distributore.
Che informazioni dovrebbe avere un sito per essere valutato positivamente? In sintesi:
- deve essere aggiornato.
- Deve essere orientato ai prodotti e non ad altri tipi di informazione.
- Deve riportare le caratteristiche (ingredienti ed etichetta nutrizionale) di tutti i prodotti.
Può sembrare poco, ma solo un 20% dei siti rispetta queste regole.
Il contatto – In genere nel sito esiste sempre la possibilità di contattare il produttore. Decisamente insufficiente quella che rimanda a vie tradizionali (numero verde o posta), per fortuna poco comune. Infatti è quasi sempre presente la possibilità di contatto via mail e qui si incontrano piacevoli sorprese. Infatti, tranne nel caso di grandi multinazionali, la vostra mail arriverà al computer di chi conta veramente qualcosa in azienda. I produttori sanno infatti che l’utenza Internet è in grado di generare consensi molto pesanti perché l’internauta spesso diventa un testimonial affidabile dell’informazione. Sanno che rispondere a un utente significa in realtà rispondere a 100 consumatori e quindi le energie profuse non sono minimali.
All’inizio dei miei contatti pensavo che direttori generali, responsabili marketing ecc. mi rispondessero per la visibilità che stava acquistando il sito; poi ho provato a mandare mail significative, ma con nomi del tutto anonimi, usando indirizzi di posta che nulla avevano a che fare con il dominio albanesi.it (i classici libero.it o tin.it). Le riposte avevano la stessa completezza e la stessa volontà di collaborare con il consumatore. Tranne un caso veramente sfortunato (peraltro conoscendo personalmente chi mi ha risposto non poteva essere altrimenti) di risposta saccente e maleducata, nel 99% dei casi si ottengono celermente le informazioni volute.
La mail – Quindi andate nel sito del produttore che volete contattare, cercate la funzione Contattaci (o qualcosa del genere) e poi inviate una mail con le vostre richieste. Io ho fatto diverse prove, in genere con buoni risultati. L’unica avvertenza è di scrivere in un buon italiano, frasi semplici, mail abbastanza sintetiche, domande chiare e dirette. Poemi, domande impossibili, un italiano zoppicante fanno capire all’interlocutore che forse non siete poi così d’immagine verso i vostri amici come richiederebbe un vero testimonial. Per cui la risposta che avrete è meno sentita, c’è meno compartecipazione ai vostri dubbi. Pertanto non chiudete una mail con:
Qual’è la percentuale di grassi trans nei vostri biscotti?
perché qual è si scrive senza apostrofo!