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NOEL (No Observed Effect Level)

Il NOEL (No Observed Effect Level) è la dose senza effetto (in mg/kg di peso corporeo) rivelata da studi a lungo termine su più specie animali. Una variante del NOEL è il NOAEL (No Observed Adverse Effect Level) che è la dose alla quale non si sono evidenziati effetti indesiderati.

In genere si utilizza il NOEL relativo alla specie animale che si è rivelata essere più sensibile, dove cioè l’effetto tossico si manifesta alla dose più bassa.

Come si lega il NOEL all’ADI che è la dose giornaliera accettabile, quella che assunta per tutta la vita non provoca effetti sulla salute umana? Ovviamente una posizione ottimistica potrebbe utilizzare l’eguaglianza ADI=NOEL, ma non si terrebbe conto del fatto che l’uomo è potenzialmente diverso anche dagli animali più affini. Questa diversità non è però così drastica come vorrebbero far credere i sostenitori del principio di precauzione. Infatti se si considerano i principali veleni, non esistono veleni tossici per l’uomo e non tossici per specie animali a esso affini.

Partendo da questa considerazione, basta inserire un fattore di sicurezza (SF), definito come ulteriore margine per il consumatore. Di solito si usa un fattore di sicurezza di ben 100. Tale quantità è ottenuta dal prodotto 10×10. Il primo 10 è il fattore che tiene conto della differenza fra la specie umana e quella animale più sensibile; il secondo 10 è il fattore che tiene conto della maggiore sensibilità di alcuni individui all’interno della popolazione umana. In alcuni casi vengono addirittura utilizzati fattori di sicurezza molto più alti (fino a 1.000), soprattutto quando le ricerche su una sostanza sono agli inizi.

NOELPer capire come un fattore di sicurezza di 10 per le differenze interindividuali nella specie umana sia altissimo, si consideri che per essere sicuri nei confronti del sovrappeso e dai danni dei carboidrati in eccesso basterebbe un fattore 3. Nessuno ingrassa se si divide per tre l’apporto calorico giornaliero massimo (per kg di peso) che non fa ingrassare una persona sana (consideriamo l’enorme differenza che esiste fra una dieta di 1.500 kcal giornaliere e una di 4.500!)

Quindi:

ADI=NOEL/SF

Chi sono i soggetti che possono essere esclusi dall’impiego dell’ADI?

Soggetti con alterazioni genetiche – Dovrebbero rientrare nei soggetti “non sani”, ma spesso vengono usati per giustificare il principio di precauzione. Classico il caso dei soggetti affetti da fetilchetonuria che non possono consumare aspartame perché la fenilalanina (un aminoacido peraltro presente in moltissimi cibi) è uno dei componenti principali del dolcificante.

Soggetti allergici – Anche in questo caso si deve parlare di reazione individuale; praticamente ogni sostanza presenta nella popolazione un gruppo di individui allergici (pensiamo al fatto che ci sono stati casi di shock anafilattico e conseguente morte per l’assunzione di mezza arachide).

Neonati – Mentre gli studi sui bambini hanno portato a considerare l’ADI comunque affidabile (in virtù del fatto che si usa il peso), per i neonati (entro l’anno di età) non lo è perché le caratteristiche di crescita sono nettamente diverse e perché non esistono studi sufficienti che indichino il rischio di assunzione di additivi attraverso il latte materno.

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