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Magnesio

Il magnesio è un elemento chimico di simbolo Mg, con numero atomico 12, peso atomico 24,31, peso specifico 1,72 g/cm3, temperatura di fusione 650 °C e temperatura di ebollizione di 1.120 °C. In natura non esiste allo stato libero, ma è combinato con altri elementi; è molto abbondante e costituisce circa il 2% della crosta terrestre; lo si trova soprattutto sotto forma di carbonato. Viene ottenuto per elettrolisi del cloruro fuso. Di aspetto bianco argenteo, è il metallo più leggero e, se polverizzato, brucia in aria con intensa emissione luminosa, ricca di raggi ultravioletti (viene impiegato in fotografia). Facilmente ossidabile all’aria umida, viene utilizzato in numerose leghe leggere resistenti e come disossidante di metalli.

Joseph Black, un chimico e fisico scozzese, riconobbe il magnesio come elemento nel 1755, in seguito, Sir Humphrey Davy lo isolò elettroliticamente nel 1808 da una miscela di magnesia (ossido di magnesio) e ossido di mercurio.

I sali

Alcuni sali (idrossido, solfato, cloruro e citrato) sono usati nell’industria farmaceutica.

Idrossido – È una sostanza che viene ottenuta per idratazione dell’ossido di magnesio; viene utilizzato nell’industria dello zucchero nel processo di raffinazione e in medicina sia come lassativo che come antiacido (il prodotto più noto è la Magnesia®).

Solfato – Noto anche come sale inglese, sale amaro e sale di Epsom (dal nome della cittadina inglese nella quale fu estratto la prima volta per ebollizione di acqua minerale), il solfato di magnesio viene utilizzato sia in medicina che in agricoltura. In campo medico è uno dei farmaci che viene utilizzato sia in caso di gestosi (preeclampsia) sia in caso di eclampsia; la medicina popolare consiglia invece di utilizzarlo sia come lassativo (dosi di circa 20 g) oppure come depurante della colecisti (trattamento della durata di un mese con dosaggi molto bassi: una puntina di cucchiaino da disciogliere in acqua tiepida e assumere la mattina).

In agricoltura viene utilizzato come correttore della deficienza di magnesio dei terreni; generalmente lo si usa per le piante che vengono coltivate in vaso oppure per quelle che necessitano in modo particolare di magnesio come, per esempio, le patate, i pomodori e le rose.

Cloruro – È un sale formato da magnesio e cloro che generalmente cristallizza sotto forma di esaidrato (MgCl2 • 6H20); ogni grammo di cloruro di magnesio esaidrato apporta circa 120 mg di magnesio e 350 mg di cloro. Ulteriori approfondimenti su questa sostanza sono reperibili in un articolo a parte.

Citrato – Noto anche come magnesio supremo, dal nome di un integratore molto conosciuto che lo contiene, non è particolarmente ricco del minerale elementare (16%) a differenza, per esempio, dell’ossido di magnesio che ne contiene il 60%; rispetto a quest’ultimo sale il citrato è però maggiormente biodisponibile.

In linea generale le forme organiche hanno una biodisponibilità maggiore di quella delle forme inorganiche. Fra le forme organiche ricordiamo, oltre al citrato, anche il lattato, il succinato, l’aspartato, il glicinato e il taurinato; tra le forme inorganiche invece troviamo il cloruro, il carbonato, l’ossido, il solfato ecc.

L’assunzione di integratori a base di citrato di magnesio dovrebbe essere fatta a stomaco vuoto; così facendo infatti questo sale viene assorbito in modo migliore.

Fra gli effetti caratteristici del citrato si segnala la sua azione lassativa, tant’è che, a dosaggi opportuni viene usato per ripulire le pareti dell’intestino prima dell’esecuzione di una colonscopia o di un intervento chirurgico.

Magnesio – A cosa serve

Il magnesio è un elemento indispensabile per la vita di animali e piante; in queste ultime è il costituente attivo della clorofilla.

Nell’organismo dell’uomo è secondo soltanto al calcio ed è presente nelle ossa (il 60% circa del totale) e nei muscoli; nel plasma l’80% è sotto forma di ione diffusibile mentre il rimanente è reversibilmente legato a una proteina. Entra nelle reazioni di produzione dell’energia (reazioni di fosforilazione nelle quali è coinvolto l’ATP) e nella sintesi delle proteine, dei grassi, degli acidi nucleici.

L’assorbimento avviene lungo tutto il tratto intestinale; la sua percentuale di assorbimento è inversamente proporzionale alla quantità assunta ed è influenzata dall’ingestione di altre sostanze; la vitamina D, per esempio, ne incrementa l’assorbimento intestinale, mentre un regime alimentare ricco di fibre, in particolar modo di fitati, è causa di una riduzione di tale assorbimento.

L’assorbimento viene ridotto anche dall’assunzione di integratori di zinco; una dieta iperproteica e il diabete mellito ne aumentano l’escrezione urinaria, questa viene aumentata anche dall’assunzione farmaci diuretici e di alcuni antibiotici.

L’assunzione di elevate dosi di calcio ostacola l’assorbimento del magnesio, mentre l’assunzione di quest’ultimo non ostacola l’assorbimento di calcio.

L’organo principalmente coinvolto nel mantenimento delle concentrazioni di magnesio nell’organismo è il rene.

Magnesio

Il magnesio è il dodicesimo elemento della tavola periodica

Carenza di magnesio (ipomagnesiemia)

Una carenza (ipomagnesiemia) può essere dovuta a un’eccessiva assunzione di bevande alcoliche; l’alcolismo in effetti sembra essere la condizione maggiormente coinvolta nella carenza di tale minerale; quasi tutti i soggetti affetti da alcolismo presentano sintomi da deplezione di magnesio.

L’ipomagnesiemia può essere legata anche a un ridotto assorbimento intestinale, un problema che a sua volta può essere causato da patologie quali pancreatite, malattia di Crohn, colite ulcerosa, celiachia, sindromi da malassorbimento in genere nonché da importanti resezioni chirurgiche dell’intestino tenue e da steatorrea. Anche alcune patologie della tiroide o delle paratiroidi possono causare carenze del minerale in questione.

La carenza può essere causa di aritmia e di ipertensione arteriosa, ma non è solo l’apparato cardiovascolare a soffrire di un insufficiente apporto di tale minerale, possono infatti verificarsi problemi all’apparato scheletrico (si ricorda che tale apparato contiene circa il 50% di tutto il magnesio presente nell’organismo) che potrebbe sviluppare osteoporosi, in particolar modo nel periodo della menopausa.

La carenza provoca inoltre una tetania causata da una alterata trasmissione neuromuscolare. Gli ioni magnesio sono antagonisti a quelli del calcio, favorendo la depressione del sistema nervoso centrale e periferico: un abbassamento dei valori di magnesio (con calcio nella norma) aumenterebbe la produzione di acetilcolina diminuendone anche la velocità di idrolisi con aumento dell’irritabilità neuromuscolare.

Ipermagnesiemia

L’aumento del magnesio plasmatico (ipermagnesiemia), un evento piuttosto raro che può essere talvolta riscontrato nei soggetti affetti da insufficienza renale acuta o da morbo di Addison; anche l’ipotermia o un’assunzione eccessiva di magnesio possono determinarla; l’ipermagnesiemia può dar luogo a depressione del sistema nervoso centrale determinando disturbi dell’attività cardiaca e di quella respiratoria, prostrazione e torpore.

Magnesio negli alimenti e integrazione

Il fabbisogno giornaliero nell’uomo adulto oscilla tra i 300 e i 500 mg; è facilmente reperibile a livello alimentare poiché è presente in diversi alimenti fra cui mandorle, nocciole, leguminose, cereali integrali, vegetali verdi, semi di soia e cacao. Nella frutta è presente in discreta quantità solo nelle banane (si ricorda comunque che soltanto un 30-40% del magnesio presente nei cibi viene assorbito dall’organismo).

Sul mercato esistono molti integratori di magnesio. Innanzitutto, prima di assumerli, occorre verificare che esista un effettivo bisogno. Si pensi a come sia fuorviante quelle pubblicità che recitano pressappoco così: “Ti senti irritabile, forse è un problema di magnesio“.

Ogni sostanza ha effetti ben precisi sul nostro organismo e in genere ci possono essere problemi sia di carenza, ma anche di sovradosaggio. Nel caso del magnesio, come già accennato nel paragrafo precedente, potrebbe verificarsi un’eccessiva depressione delle funzioni del sistema nervoso centrale e periferico.

Supposto quindi di aver appurato una lieve carenza (per esempio a causa di un’intensa attività sportiva), è preferibile rivolgersi a prodotti dove il magnesio è offerto al nostro organismo in forme “appetibili”: non basta cioè assumere magnesio, occorre farlo anche in una forma che il nostro corpo assorba bene. Si legga a questo proposito l’articolo sul confronto degli integratori.

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