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La papaya fermentata in Rete

La nostra valutazione sulla papaya fermentata è da sempre molto critica (a tale proposito vi invitiamo a leggere con attenzione il nostro articolo Papaya fermentata nel quale spieghiamo ampiamente il perché della nostra posizione).

L’estratto di papaya fermentata è un’esclusiva commerciale di un’azienda giapponese, la Osato International, che distribuisce il portentoso integratore sotto il nome commerciale di Immun’Âge®. Il prodotto è acquistabile sul sito dell’azienda dove si può scegliere fra diversi tipi di confezione. C’è per esempio la confezione di Immun’Âge® Forte da 60 bustine da 4,5 g di FPP (Fermented Papaya Preparation), ve la portate a casa per meno di 80 euro; in alternativa si può acquistare Immun’Âge® Starter, confezione da 10 bustina da 4,5 g di papaya fermentata.

Relativamente alle modalità d’uso si fa riferimento all’azione del prodotto in qualità di antiossidante (1 bustina al giorno per 2-3 cicli di 2-3 mesi ogni anno) e a quella come coadiuvante in caso di sintomi da raffreddamento (2-3 bustine al giorno per 3-5 giorni).

Non si fanno particolari riferimenti ad altre patologie più o meno gravi, probabilmente anche in seguito alla multa da 250.000 euro comminata nel settembre 2014 all’azienda che commercializza il prodotto; a solo scopo di cronaca riportiamo l’articolo pubblicato online da la Repubblica:

ROMA – È soltanto un integratore. L’Antitrust ha ritenuto ingannevole la campagna pubblicitaria dell’integratore alimentare Immun’Age, diffusa sui giornali, alla radio e in tv, oltre che sul sito. Nell’attività promozionale del prodotto si faceva ampio riferimento alla sua efficacia contro gravi patologie come l’Alzheimer o il morbo di Parkinson, oltre che all’utilità contro influenza e raffreddori, invecchiamento cellulare e stati di debilitazione. Ma per il Garante della concorrenza sono informazioni “che si sono rivelate non veritiere o comunque ambigue”. L’Autorità ha sanzionato la società che lo commercializza, la Named spa, con una multa di 250mila euro.

Immun’age, secondo quanto emerso nel corso del procedimento, è “in realtà un integratore alimentare a base di papaya, prodotto per il quale – sottolinea in un comunicato il Garante – è possibile soltanto vantare un’efficacia antiossidante, mentre risultano privi di validazione scientifica e di relativa autorizzazione i numerosi benefici salutistici ricondotti alla sua assunzione, così da indurre in errore i consumatori sulle caratteristiche del prodotto, al quale la pubblicità attribuisce effetti normalmente attribuibili alle funzioni proprie di un farmaco”.

Cliccare qui per accedere all’articolo de la Repubblica.

Comunque sia, per ulteriori informazioni sulla papaya fermentata potete scaricare dal sito americano della Osato International un interessante Abstract Book in formato pdf che riporta le numerose ricerche che hanno per oggetto le virtù mirabolanti del prodotto in questione. Il fatto che in tutte le ricerche sia protagonista insieme agli altri istituti l’Osato Research Institute giapponese, getta qualche dubbio sull’imparzialità delle ricerche stesse, ma forse siamo noi che siamo troppo malfidati…

Insomma, chi si vuole sbizzarrire col Ma se… ha diverso materiale a disposizione.

La papaya fermentata: cosa si trova in Rete

papayaAbbiamo fatto qualche ricerca in Rete e dobbiamo dire che siamo rimasti piuttosto sorpresi (si fa per dire) leggendo di tutte le meraviglie di cui sarebbe capace l’estratto di papaya fermentata. Un sito (non mettiamo il link per non fare pubblicità inutile…) che commercializza prodotti erboristici fa, del miracoloso estratto, una descrizione che potremmo definire di stile… scientifico-romantico:

Questo frutto vivace è un vero e proprio scrigno, colmo di preziosi nutrienti, che possono portare al nostro corpo i più grandi benefici. Le sue qualità e caratteristiche la rendono ideale per far ricordare all’organismo la vitalità e la freschezza dell’infanzia. La papaya assomiglia proprio ad un bambino ottimista e pieno di energia positiva… (omissis)… impaziente com’è non vede l’ora di fare, produrre, diventare grande e mettersi in gioco per assorbire tutto il meglio della vita!

Dopo la pittoresca descrizione finalmente un po’ di scienza (sic…):

La papaya comunica con vivacità al nostro corpo, trasmettendogli le proprie inclinazioni.

Dona energia, grazie all’elevato contenuto di carboidrati di facile assorbimento e alla presenza di sali e vitamine del gruppo B. Il frutto fresco è molto utile per affrontare periodi di stress o superlavoro.

Aiuta la digestione, essendo ricchissima di enzimi proteolitici. Allevia il lavoro del fegato e riduce la produzione di metaboliti, cioè quelle sostanze parzialmente digerite che rallentano il transito intestinale.

Riduce lo stress ossidativo, grazie al suo elevato contenuto in carotenoidi. Significa che è in grado di ridurre e rallentare i processi responsabili dell’invecchiamento causati dai radicali liberi. Sebbene queste proprietà siano riconducibili ad alcuni elementi specifici, è la sua la peculiare composizione a determinare la sinergia che rende la papaya così efficace.

Ma le buone notizie non finiscono qui, della papaya non si butta nulla, anche le foglie sono un micidiale toccasana, stendiamo un velo pietoso sul refuso che ha trasformato il termine enzima in un sostantivo femminile e vediamo quello che scrive quest’altro sito “scientifico” (link omesso, per ovvie ragioni):

Le virtù dimagranti delle foglie di Papaia sono dovute alla papaina, un enzima che è in grado di degradare le proteine in peptidi: questa pianta è consigliabile nelle cure dimagranti e soprattutto per combattere la cellulite.

La papaina possiede anche un’azione enzimatica digestiva che può essere utile anche in caso di digestione difficile.

L’interesse in erboristeria deriva dalla presenza di PAPAINA, un’enzima simile alla bromelina dell’ananas con proprietà terapeutiche.  

La papaina facilita notevolmente la digestione delle proteine, tanto da essere un rimedio insostituibile dopo i pasti abbondanti e frettolosi; se ingerita a digiuno esercita un’azione antinfiammatoria e drenante da assicurare ottimi risultati, meglio se in sinergia con l’ananas, nella cura delle ritenzioni e nella lotta alla cellulite (facilita l’uscita degli acidi grassi dalle cellule adipose).

Potremmo chiudere qui, ma non c’è due senza tre; facciamo un breve sunto di un articolo a firma della Dr.ssa Multineddu; la dottoressa si lancia in qualche temeraria affermazione del tipo inoltre è ricchissima di Vitamina C (più dei kiwi e delle carote!) smentendo clamorosamente quanto riportato sulle tabelle del database del Ministero americano dell’Agricoltura secondo le quali il kiwi avrebbe circa il 50% in più di vitamina C rispetto alla papaya; chissà, forse ha ragione lei, gli americani esagerano sempre, comunque sia:

Si ritiene anche che la Papaya abbia una sorta di azione “ringiovanente” per l’organismo, perché il suo effetto depurativo non si limita al canale alimentare, ma si estende anche alle altre cellule. … omissis…

La Papaya, sia acerba che matura, aiuta a ristabilire nell’organismo l’equilibrio acido-base spesso compromesso e squilibrato verso l’iperacidità da diversi fattori… omissis…

I batteri benèfici che vivono abitualmente nel nostro intestino, che costituiscono la cosiddetta flora batterica intestinale, muoiono e di conseguenza il nostro sistema immunitario si indebolisce, e ciò può portare all’insorgere di malattie. La Papaya invece ci aiuta a ristabilire l’equilibrio acido-base, facendolo virare verso l’alcalinità, per l’effetto alcalinizzante dell’enzima papaina. L’effetto alcalinizzante della Papaya è uguagliato solo da alghe e Spirulina…

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